Ex Manifattura, musica e cartelli di protesta davanti a Palazzo Santini: “Fermate la vendita” fotogallery video

Comitati e associazioni che hanno promosso la raccolta firme in sit in durante lo svolgimento del Consiglio comunale online

Inizia sulle note di Puccini e Gaber il sit in di protesta di comitati e associazioni contro quella che ritengono una “svendita” di un luogo simbolo del cuore cittadino. Mentre inizia il Consiglio comunale (a distanza) per esaminare la proposta di delibera che prevede la vendita di una parte dell’ex Manifattura sud, per favorire l’insediamento di imprese, in piazza, di fronte ai cancelli di Palazzo Santini va in scena la manifestazione organizzata dagli stessi promotori di una raccolta firme per chiedere l’avvio di un percorso partecipativo e decidere così, insieme ai cittadini, il futuro utilizzo del grande contenitore.

Ex Manifattura, ai cancelli di Palazzo Santini la protesta dei comitati

Per questo, con uno stereo e casse portate dai manifestanti, attacca La Libertà di Gaber, una canzone utilizzata come veicolo per gridare al Consiglio la richiesta e sottolineare che “Libertà è partecipazione”. Qualcuno si improvvisa anche uomo sandwich, mettendo in mostra su di sé i cartelloni con le rivendicazioni dei comitati.

Sono oltre 1.400 a chiederlo: ammontano a tanto, infatti, le sottoscrizioni della petizione che era stata avviata dai comitati all’indomani dell’epilogo della vicenda Coima e project financing. Ma ora le carte sono di nuovo cambiate e l’amministrazione propone la vendita di una porzione dell’area, dopo che l’interesse della società è tramontato per i vincoli frapposti all’intervento. Così oggi pomeriggio (5 ottobre) attorno alle 17 alcune decine di manifestanti si sono ritrovati sotto Palazzo Santini per far sentire la propria voce, mentre iniziava la fatidica seduta del consiglio comunale.

La manifestazione, presidiata da un contingente di forze dell’ordine, è proseguita con altre canzoni a tema: una sorta di playlist dei comitati per manifestare il loro malcontento. Non soltanto sul caso ex Manifattura: è stata l’occasione di riproporre anche altre questioni, non da ultima quella dei quartieri social di San Concordio.

Il gruppo di manifestanti si è poi spostato in piazza San Salvatore, man mano che è diventato più numeroso, per rimanere in strada ma mantenere le distanze.

“Abbiamo fatto questa scelta – ha spiegato manifestanti – per significare la nostra contrarietà alla svendita della Manifattura a 20 euro a metro quadro. Noi vorremmo che il Comune aderisse alla partecipazione e che ascoltasse quello che hanno da dire i cittadini: non esistono sale prove per fare musica, teatro, ci sono persone che ci hanno chiesto di farci un museo della storia del lavoro, della cantoni. Non è vero che non ci sono soldi. C’è l’Europa, c’è il Pnrr, ci sono i fondi della regione e la possibilità di attivare mutui per le ristrutturazioni. L’importante è avere un progetto altrimenti anche i fondi non vengono dati. La funzione del comune è fare il tutto possibile per dare una risposta ai cittadini. Avendo un progetto complessivo su tutti i 18 mila metri quadri, se c’è l’accordo i fondi si trovano”.

Il presidio si è sciolto poco prima delle 18,30 con cori di protesta: “Stasera il consiglio comunale finisce male”.

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