Mammini: “La Manifattura sud? Prima della Fondazione non se la filava nessuno”

La provocazione dell'assessore all'urbanistica: "Quell'area aveva già subito il brivido di essere inserita in un piano di alienazione"

La Manifattura sud? “Fino a che la Fondazione Crl non presentò una manifestazione di interesse prima e un project financing poi, che riguardava la riqualificazione di piazze e parcheggi, la parte esclusa dai cantieri Piuss, detta la sud, se la filarono veramente in pochi.  Tanto che una parte di essa, senza clamori, ha già assaporato più volte il brivido del piano delle alienazioni e di bandi conseguenti senza esito”. È la provocazione dell’assessore all’urbanistica Serena Mammini che durante la manifestazione di piazza davanti a Palazzo Santini pubblica queste parole sui social, mentre sta per iniziare la discussione in Consiglio comunale.

Più di un lustro fa un atto di indirizzo dell’amministrazione, un masterplan di visione d’insieme di tutto l’isolato, passò al vaglio del Consiglio comunale – ricorda -, ma allora i difensori pensavano ad altro e il dibattito in città rimase piuttosto spento. Forse perché senza le risorse della Fondazione Crl, data anche la mole dei lavori da fare, ogni discussione, ogni proposta, ogni idea sembrava aleatoria, non degna di nota, sottotono. Del resto negli anni, dal 2013 ad oggi, richieste di sopralluoghi di privati non sono mancati, ma senza mai trasformarsi in proposte concrete, e per concrete si intende con business plan alla mano, con un numero di protocollo di qualche atto presentato all’amministrazione. Perché le idee non sono mai mancate, ma la forza di affrontare una bonifica, una progettazione per la rigenerazione di un’opera vincolata e gigantesca per la città, ma soprattutto la forza per dare una continuità nella gestione alle varie funzioni istallate, sì, quella forza è mancata. E prima del tentativo di Fondazione Crl non è mai stata esplicitata da nessuno. Consideriamo anche che Lucca è comunque un capoluogo che non arriva nemmeno a centomila abitanti mentre certe funzioni anche affascinanti e di interesse necessitano invece di altre caratteristiche e contesti”.

“Il punto cardinale nord o sud applicato al termine Manifattura – ha inteso chiarire l’assessore ricostruito la vicenda a partire da prima dell’interessamento della Fondazione Crl – è stato più che altro un espediente didascalico adottato alcuni mesi fa per cercare di chiarire la visione che l’amministrazione da anni ha di quell’area. Prima si parlava genericamente di ex Manifattura. L’immenso isolato però fin dai tempi dei progetti Piuss venne suddiviso in due comparti. Uno, la parte nord, quella più antica, partecipò al bando Piuss; l’altro, il sud, era destinato al piano delle alienazioni, e quindi alla vendita, per far sì che l’amministrazione potesse sostenere le spese di compartecipazione previste dal bando con la quota del 40%. Per questo fu contratto un mutuo flessibile con Cassa depositi e prestiti”.

“In questi giorni – prosegue Mammini – ho letto che alcune delle persone che negli ultimi mesi si sono appassionate al tema della Manifattura sud, opponendosi alla proposta della Fondazione Crl, chiedono che cosa è previsto alla Manifattura nord. Mi chiedo come abbiano fatto ad opporsi così vivacemente alla visione d’insieme dell’amministrazione, che poi si sarebbe completata con un iter di piano attuativo per la parte sud, senza conoscere che cosa è previsto nella parte nord ma così è. Evidentemente, nonostante tutto, l’informazione e la comunicazione non sono mai troppe. E quindi sempre meglio ribadire. Oppure fa comodo non sapere o fare finta, altrimenti il giochino della mancanza di idee, di visione, di progetto e bla bla bla che si attribuisce all’amministrazione, sarebbe più difficile da sostenere”.

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