Manifattura sud, via all’alienazione con i soli voti della maggioranza. Il piano del sindaco: vendita alla Fondazione, poi l’insediamento Tagetik

Tensione in Consiglio. L'opposizione chiede un passo indietro. Tambellini: "Non metteremo a rischio le finanze per operazioni di dubbia fattibilità"

Vendere una porzione dell’ex Manifattura sud alla Fondazione Crl e dopo il recupero degli edifici e dell’area, senza il ricorso alla finanza di progetto, affittarli a Tagetik – che si è dimostrata ancora interessata ad un insediamento in centro storico – e ad altre realtà produttive del territorio. E’ questo, almeno negli auspici perché chiaramente una proposta in tal senso non è stata formalizzata, il piano dell’amministrazione comunale, che questa sera (5 ottobre – clicca qui per rivedere la seduta), ha avuto il primo suggello con il via libera all’alienazione. Un ok che arriva però con i soli voti della maggioranza, mentre l’opposizione fa quadrato ed eco alla piazza: “Una svendita”, viene definita da più parti l’operazione. Ma anche – è la critica delle opposizione – una porta chiusa davanti alle istanze dei cittadini che proprio oggi, durante la seduta del Consiglio hanno manifestato davanti a Palazzo Santini.

Consiglio comunale Lucca manifattura

Il sindaco Alessandro Tambellini, nondimeno, è stato chiaro nel tracciare le intenzioni riguardo al futuro di questa parte della Manifattura: “Le decisioni attuali riprendono la vendita delle due porzioni della parte sud che il Comune propone a un soggetto che abbia interesse a ristrutturarle per affittarle all’impresa internazionale che più volte ha manifestato, anche di recente, l’interesse a trasferirvi la propria sede. E noi ci auguriamo che quel privato possa essere la stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca“. Per ora solo un auspicio, chiaramente, ma da stasera, dopo il via libera, eventuali contatti potranno essere ripresi, dopo il naufragio dell’operazione Coima.

Manifattura sud, il Comune ne propone la vendita di una parte per ospitare attività produttive

Il clima bollente è stato bollente per tutta la seduta: durante lo svolgimento del consiglio comunale online, infatti, si è svolto un presidio di protesta di fronte a Palazzo Santini proprio contro la vendita di una parte dell’ex Manifattura sud. Una manifestazione organizzata dai comitati e le associazioni che, come ormai noto, si sono fatti promotori di una raccolta firme che ha raggiunto oltre 1400 sottoscrizioni per chiedere l’avvio di un percorso partecipativo per decidere il destino del grande contenitore insieme alla cittadinanza.

Ex Manifattura, musica e cartelli di protesta davanti a Palazzo Santini: “Fermate la vendita”

L’amministrazione comunale, attraverso la delibera presentata all’aula, intende mettere all’asta due delle cinque parti di cui è composta la manifattura sud. Si tratta di una superficie totale di 10.490 metri quadri corrispondenti all’edificio lungo il parcheggio di Cittadella e all’ala perpendicolare fra i due cortili interni.

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L’amministrazione vuole pertanto verificare ufficialmente in questo modo la presenza di soggetti interessati all’acquisto di queste porzioni dell’immobile al fine di insediare in loco uno stabilimento produttivo del terziario leggero.

La stima delle due parti dell’immobile da porre a gara è stata effettuata sulla base del regolamento per l’alienazione dei beni immobili e ammonta a un valore di euro 2,3 milioni di euro. Queste risorse potranno essere subito utilizzate per realizzare i necessari posti auto a corredo dell’immobile e per la messa in sicurezza delle parti non interessate dalla vendita. Per l’integrale e definitiva riqualificazione dell’area sud e cioè per le tre parti delle cinque rimanenti (corrispondenti a 9719 metri quadri), sarà necessario adottare un piano attuativo per redigere il quale si ipotizza di avviare un confronto con le categorie, le associazioni e i cittadini, che dovrà decidere destinazione, funzioni e opportunità per il futuro di quella parte della ex manifattura tabacchi, anche prendendo in attenta considerazione le proposte che da ultimo sono emerse, legate allo sviluppo artistico e musicale della città.

Ma l’opposizione non ci sta: i consiglieri Massimiliano Bindocci (M5s) e Fabio Barsanti (Difendere Lucca) hanno presentato due ordini del giorno pregiudiziali per lo stop alla pratica per la vendita di un pezzo della manifattura. Duro il consigliere Bindocci: “Una pratica così vitale per la città andava discussa in presenza. E invece si fa questa cosa in fretta e furia a distanza. In questo momento ci sono centinaia di persone in protesta sotto Palazzo Santini. C’è una violazione delle regole del confronto. Calpestate le regole. Non c’è nemmeno rispetto per i cittadini, che hanno richiesto un percorso partecipativo. E voi vi dichiarate anche democratici? Ma lo vogliamo usare il metodo democratico della partecipazione? Ascoltiamo i cittadini, discutiamo con le persone democraticamente. È questa la richiesta disperata, vi chiedo un po’ di dignità democratica. Non si può decidere così di un pezzo importante della città. È scorretto”.

M5S, ordine del giorno in consiglio comunale: “Stop alla vendita di un pezzo di manifattura”

Il consigliere Fabio Barsanti ha affermato che “il momento non è il più opportuno per trattare la pratica. Tra i motivi fra i quali io ritengo non opportunto il voto è il fatto che in questa fase particolare siamo nel bel mezzo della richiesta di un processo partecipativo su tutto il complesso della manifattura sud e della presentazione di un progetto, come Music Innovation Hub, che aveva già manifestato l’interesse sul complesso intero, aveva già presentato la società e gli attori che volevano fare il progetto e già detto di cosa si trattava nel consiglio straordinario. Lo scorso 24 settembre è stato annunciato uifficialmente il percorso ma non c’è stata nessuna interlocuzione con l’amministrazione per affrontare questo progetto esecutivo. In data 4 ottobre, inoltre, dovrebbe essere arrivata all’amministrazione una richiesta di sopralluogo dei luoghi”.

Il presidente Francesco Battistini chiarisce che “il Comune sta lavorando per organizzare i consigli comunali in presenza dal 15 ottobre, chiedendo il green pass e garantendo sicurezza con le pareti divisorie”. Anche in virtù di questa affermazione, il consigliere Barsanti richiede “il rinvio dell’ordine del giorno a dopo il 15 ottobre per discutere il futuro della manifattura in presenza. Per quella data, peraltro, dovrebbe essere stata anche formalizzata la proposta di Music Innovation Hub e ci saranno tutti gli elementi per discutere la pratica”. Sulla stessa linea il capogruppo di SiAmo Lucca Remo Santini: “È un provvedimento arrivato in consiglio in tutta fretta. Serve un rinvio, che abbiamo già richiesto in capigruppo, per permettere di approfondire questa delibera anche a noi consiglieri di opposizione. Tutta questa velocità, come ci ha riferito l’assessore Lemucchi, è perchè ci sono delle tappe da rispettare per arrivare a marzo/aprile alla cessione della parte della manifattura, perfezionata guarda caso nelle settimane precedenti alle elezioni”.

Santini (SiAmo Lucca): “Vendere la Manifattura? Il Comune rischia di fare un grosso pasticcio”

Il consigliere di SiAmo Lucca Alessandro Di Vito presenta una pregiudiziale: “Un bene pubblico deve rimanere di proprietà pubblica, a meno che non ci si trovi con l’acqua alla gola. Nella stima delle due parti della manifattura sud da 2,3 milioni c’è anche la bonifica dei terreni, per 513mila euro. Spazi esterni che non fanno parte della messa all’asta, ma che ne riducono il prezzo. La mia richiesta è quella di rivedere il progetto e rimandare la pratica agli uffici”.

A prendere la parole è il consigliere di Lei Lucca Marco Barsella, che si dichiara favorevole a rimandare la discussione a dopo il 15 ottobre, discutendo anche del progetto, come detto dal consigliere Barsanti, di Music Innovation Hub.

Un hub musicale per il futuro dell’ex Manifattura: presentata l’idea

Il capogruppo Pd Roberto Guidotti risponde in modo secco a nome della maggioranza: “Noi non siamo contrari a discutere della pratica, siamo contrari alle pregiudiziali”. Si alzano i toni in consiglio comunale. Per il consigliere Bindocci la risposta di Guidotti “è uno sputo ai cittadini. L’atteggiamento dell’amministrazione è arrogante”.

L’opposizione chiede a gran voce un intervento del sindaco Alessandro Tambellini sulle pregiudiziali: “Il silenzio è una mancanza di rispetto totale per la città”. Anche Barsanti è incredulo del fatto che nessuno della maggioranza dia una risposta sul tema della proposta di Music Innovation Hub: “La dimostrazione – ha commentato Barsanti – che questa maggioranza è ostaggio di tempi determinati da altri”

La risposta del sindaco non arriva e si passa al voto delle pregiudiziali, tutte e tre respinte.

Si passa alla discussione della pratica sul piano delle alienazione e valorizzazioni immobiliari 2021-2023 – integrazione, che viene illustrata dall’assessore Gabriele Bove, così come fatto in commissione: “Questa è una pratica di bilancio importante. Viene fatta un’integrazione del piano che abbiamo approvato in consiglio comunale lo scorso gennaio. L’integrazione prevede l’inserimento all’interno Piano delle alienazione e valorizzazioni immobiliari 2021-2023 di una porzione dell’ex manifattura. In questi mesi, in questi anni, sappiamo quanto è stato intenso il dibattito politico intorno a questo argomento. Un argomento strategico per questa città, da ogni forza politica è stata sottolineata l’importanza di valorizzare e rendere quel pezzo di Lucca come attrattore all’interno del centro storico. È per questo, che all’interno del piano viene inserita una parte dell’ex manifattura zona sud. A seguito della non fattibilità dell’attuazione de project financing, l’amministrazione ha ritenuto opportuno procedere con la valorizzazione della manifattura inserendone una porzione all’interno del piano delle alienazioni, dando la possibilità di andare a gara per la vendita di una porzione. Questo ovviamente è in linea con quanto già previsto con delibere precedenti, perché c’è da ricordare che il ministero dei beni culturali ha già autorizzato la vendita della manifattura. Riteniamo di dover accelerare questo percorso per la vendita di una porzione della zona sud. Il valore stimato di questa porzione è di 2 milioni e 300mila euro, frutto di una stima rivista dall’ufficio. Questa porzione potrà essere messa a gara una volta finita la procedura amministrativa”.

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“Ad oggi c’è una proposta di una azienda molto importante già presente sul nostro territorio, fuori le Mura – prosegue l’assessore -. Ha reso palese l’interesse ad insediarsi all’interno del centro storico, un modo per arricchire la città stessa. Chi governa ha l’obbligo di prendere decisioni, noi oggi siamo chiamati a questo. Non si vende tutto il complesso della Manifattura, è bene ribadirlo. Oggi c’è la certezza di un interesse concreto di un’azienda, ripeto, poi per il restante parte della Manifattura apriremo un dibattito con cittadini, enti ed associazioni. Ci tengo a precisare che si parla di un quarto della superficie della manifattura , la metà della manifattura sud”.

Non ci sta il consigliere di Difendere Lucca Fabio Barsanti: “In questi cinque anni – dice – avete fatto poco e concluso meno ma le cose che avete cercato di fare le avete fatte rispondendo a richieste altrui. C’è un parallelismo con la questione del project financing come la risposta ad interessi pressanti altrui. Il parallelismo è anche nelle carte: anche in questo caso si cita la manifestazione di interesse di una azienda del settore informativo e digitale. Voglio ricordare, però, che Tagetik non è che sia fuori Lucca, ma si trasferirebbe in centro storico. L’argomentazione che potrebbe andare via da Lucca non è molto forte, lo è forse di più l’accordo che l’azienda ha con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con Coima. L’altro parallelismo è che nel primo caso della contrarietà al progetto ha fatto le spese un assessore, questa volta c’è stato lo spostamento di un dirigente, guarda caso quello che si era dichiarato contrario al progetto”. Dubbi anche sulla realizzazione di parcheggi a corredo, che potrebbero sottrarre spazi alla libera fruizione dei cittadini.

Sul tema interviene il capogruppo di Lucca Civica Claudio Cantini: “Noi ci basiamo sui fatti, questa è una grande opportunità per la città. La Manifattura non la vendiamo al primo che capita, verrà fatta una gara. Music Innovation Hub? Da noi è arrivata solo una brochure di presentazione, nessun dato o numero. Niente. Ha richiesto un sopralluogo dopo aver presentato il progetto alla città, non è una cosa normale. Serve qualcosa di concreto alla città, un’alternativa concreta che non è mai arrivata”. Così il capogruppo di SiAmo Lucca Remo Santini: “Ben venga collaborare con il privato, ma dobbiamo concedere (anche per tanti anni) e non svendere una proprietà pubblica. Su quali basi volete decidere di mettere in vendita questa parte di manifattura? Non esiste una manifestazione di interesse della Tagetik, ci sono accordi privati? Cosa ha presentato Tagetik? Quali atti sono presenti al protocollo? Questo progetto potrebbe essere addirittura peggiore rispetto a quello precedente, c’è mancanza di visione. Intravediamo il rischio di una turbativa d’asta e di un ricorso al Tar, anche per questo chiediamo di fermarvi. Ci sono dei rischi enormi. Il primo nemico di Tagetik rischia di essere l’amministrazione comunale”.

Questo l’intervento del capogruppo di Sinistra con Daniele Bianucci: “Parto dal contributo che il segretario generale della Cgil di Lucca Rossano Rossi ha condiviso con la Città, quando nei giorni scorsi ci ha ricordato come il complesso della ex manifattura tabacchi di Lucca abbia urgenza di tornare a nuova vita attraverso un confronto concreto e partecipato. ‘Riqualificare la manifattura, anche attraverso operazioni e insediamenti diversi, compatibili e adeguati con il luogo – ci ha ricordato Rossi – avrebbe un impatto positivo per tutta la città, che andrebbe anche oltre le eventuali ricadute occupazionali dirette e indirette. Per questo motivo il tempo non è una variabile secondaria, e prima si inizia meglio è’. Rossi ha poi esortato l’intera città, e anche l’amministrazione comunale, a non ripetere errori, e credo che anche questo sia uno stimolo in positivo per tutti a fare ancora di più e ancora di meglio. Stasera la giunta porta all’attenzione del Consiglio una pratica, che assieme all’ordine del giorno promosso dalla maggioranza e dai suoi capigruppo, a mio avviso prova a dare una risposta all’invito pressante che ci arriva dal sindacato, e naturalmente non solo da questo. Certo, siamo a ridosso di una campagna elettorale, e forse sarebbe stato più comodo, e probabilmente più vantaggioso aspettare e rimandare l’iniziativa che stasera prospettiamo. Ma è il senso di responsabilità che ha sempre caratterizzato questa amministrazione a spingerla stasera ad evitare qualsiasi calcolo politico o elettorale, e appunto con responsabilità provare a non perdere l’occasione di tornare a rendere una porzione dell’ex Manifattura quello che è stata per una lunghissima parte della sua storia: un luogo del lavoro, e quindi dell’emancipazione di tante lavoratrici e tanti lavoratori. E lo dice una persona che con orgoglio è nipote di una donna, mia nonna, che per quarant’anni ha lavorato alla Manifattura tabacchi, è entrata per decenni in luoghi non accessibili al resto della cittadinanza, e grazie a quel lavoro ha potuto prima assistere un marito malato, essere la prima donna del suo paese ad avere la patente automobilistica e poi, da donna sola, a crescere sua figlia – mia mamma – a sua volta prima donna diplomata della mia famiglia”.

Manifattura, Cgil: “Sì a una riqualificazione urgente e condivisa”

“Da mesi – prosegue -, Sinistra con sostiene l’opportunità che una parte dell’ex Manifattura possa tornare ad avere finalità produttive, perché da forza di sinistra quale siamo, siamo convinti che sia il lavoro a dare dignità ai luoghi, e crediamo che tale passaggio rappresenti, dopo decenni di dinamiche esattamente opposte, un’occasione per riassegnare finalmente funzioni al Centro storico: e sarebbe successo far rientrare ogni giorno dentro le Mura almeno 400 lavoratrici e lavoratori di Tagetik e altre start up. Sarebbe auspicabile, voglio sottolinearlo, che ciò potesse accadere col protagonismo di tutta la Città, e delle sue articolazioni. Se ciò non accadrà, potremo comunque rasserenarci con la convinzione che niente è stato lasciato d’intentato. Sosteniamo anche l’avvio di un processo partecipativo per il resto della struttura, e l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza stasera va in tale direzione. Voglio evidenziare un’ultima cosa. E’ legittimo ogni dissenso su ogni scelta dell’Amministrazione, e ogni dissenso va rispettato, anche quando non si condivide o si condivide solo in parte. Sulla Manifattura vedo però un rischio, e lo dico con estrema chiarezza: che con la prossimità dell’appuntamento elettorale, le opinioni diverse, ribadisco legittime, subiscano una strumentalizzazione pesante da parte di chi magari spera di costruire un fronte trasversale che dentro contenga tutto e il contrario di tutto. A nove mesi dalle elezioni tutto è possibile, così come legittimo, per carità. L’invito che faccio sommessamente è un appello alla responsabilità – conclude Bianucci -: confrontiamoci nel merito della questione, che è grande ed importante per quello che la Manifattura rappresenta, e non per le prospettive elettorali, che invece con serenità tutti quanti affronteremo quando sarà il momento”.

Il sindaco Alessandro Tambellini interviene per far luce sulla situazione: “La delibera di attuazione dell’alienazione di circa 50% della parte sud della Manifattura, che discutiamo questa sera in consiglio comunale, dimostra ancora una volta la coerenza della visione che la mia amministrazione ha mantenuto sul futuro di questo grande immobile industriale, così importante in passato per l’economia lucchese e determinante oggi per la città, con ricadute che vanno ben oltre il centro storico. L’idea che abbiamo è la stessa che faceva parte della proposta Coima: portare nella parte sud della Manifattura uno stabilimento produttivo di alta rilevanza internazionale con circa 500 dipendenti che lavoreranno all’interno dello storico edificio. In particolare nell’ala che si affaccia su piazza Cittadella e in quella ad essa perpendicolare fra i due cortili dove si vede la ciminiera; il tutto con un evidente beneficio per la rivitalizzazione dell’intero complesso e quindi di tutta la parte ovest del centro storico”.

sindaco Alessandro Tambellini Unione Europea

“Non occorre essere urbanisti – continua – per comprendere come il grande insediamento industriale che ha ospitato fino a 1300 dipendenti, soprattutto donne, abbia fortemente condizionato tutta la zona e come una volta abbandonato sia divenuto una sorta di ‘fortezza’ impenetrabile di difficile recupero. Un edificio di questo tipo avrebbe potuto accogliere funzioni altrettanto importanti come un ministero dello Stato o un organismo internazionale. Non avevamo un ‘ministero’ da collocarci e non lo avremmo nemmeno voluto, perché è evidente che per la tessitura urbanistica di Lucca, avere una sola funzione non avrebbe risolto i problemi, anzi ne avrebbe portati altri. Abbiamo quindi pensato a delle destinazioni che fossero definite e compatibili con il contesto e non vaghe come quelle che abbiamo trovato nel 2012. Abbiamo pensato quindi a progetti che rendessero la Manifattura permeabile e accessibile su ogni lato. Per questo ci siamo basati in questi anni su una visione che la vuole restituire a destinazioni e funzioni multiple e complementari per attività pubbliche, culturali, formative, produttive, residenziali e commerciali; quasi un vero intervento di recupero ambientale, dove la ‘simbiosi’ fra i vari attori coinvolti avrebbe prodotto una rivitalizzazione autentica e sostenibile, dove – è bene ricordarlo – la parte pubblica resterà predominante su tutto il grande complesso considerando che la parte nord (per la quale contiamo di riavviare presto i cantieri) è completamente pubblica”.

“Cosa cambia rispetto al progetto Coima? Semplicemente non c’è una finanza di progetto relativa alla realizzazione e gestione di parcheggi privati – precisa il sindaco -. Non ci sono più i rilevanti investimenti privati che avrebbero consentito il recupero di tutta la parte sud del complesso. Le decisioni attuali riprendono la vendita delle due porzioni della parte sud che il Comune propone a un soggetto che abbia interesse a ristrutturarle per affittarle all’impresa internazionale che più volte ha manifestato, anche di recente, l’interesse a trasferirvi la propria sede. E noi ci auguriamo che quel privato possa essere la stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, un’istituzione fondamentale della nostra città che potrebbe così portare un nuovo importante contributo allo sviluppo economico e alla ricomposizione del tessuto urbanistico e sociale di Lucca. Per questa coerenza di intenti abbiamo fatto nostro, con un atto di indirizzo il parere legale che chiarisce la possibilità di insediare immediatamente negli edifici attività industriali di produzione di beni, compresi i prodotti informatici, in continuità con la destinazione ad attività produttive di quegli stessi edifici. Con i soldi ricavati dalla vendita delle due porzioni della parte sud, il Comune sarebbe subito in grado di ristrutturare i due parcheggi nei cortili interni che – è bene sottolinearlo – rimarrebbero pubblici. Sarebbe inoltre possibile mettere in sicurezza i restanti edifici della parte sud predisponendoli ad accogliere le nuove funzioni che potremo decidere con un percorso partecipato. Credo come amministratore di non perseguire finalità spericolate o progetti irrealizzabili. La mia amministrazione in questi anni ha avanzato una proposta di estrema concretezza e di veloce attuazione. E per la Manifattura, posso dire con estrema sicurezza che qualsiasi amministratore, qualsiasi sindaco di buon senso avrebbe fatto le stesse cose che abbiamo fatto noi per assicurare la presenza nel centro storico di Lucca di una realtà produttiva che occupa 500 dipendenti”.

“Dispiace quindi vedere come una parte rilevante dell’opposizione – attacca il sindaco -, invece di assumere un atteggiamento costruttivo portando il suo contributo a un’evidente e innegabile opportunità per la città, abbia invece utilizzato la questione ‘Manifattura’ come piazza d’armi nella quale brandire inesattezze e allarmismi al solo scopo di cercare di accumulare consenso. È questo un modo di fare strumentale che non tiene in alcun conto il bene comune e spera di poter celebrare le prossime elezioni amministrative usando come pulpito un edificio fatiscente vista Mura. La mia amministrazione è pienamente legittimata a non abbandonare a sé stessa la Manifattura sud, con la prospettiva di far passare altri lustri senza interventi, in condizione di semi-abbandono. Per questo porteremo avanti questi obiettivi lineari di semplice buon senso fino all’ultimo giorno del nostro mandato. Come ho più volte detto in queste settimane siamo disponibili a discutere con tutti gli altri soggetti locali e cittadini ogni possibile proposta aggiuntiva per la destinazione delle porzioni che resteranno al Comune della parte sud, con un’idea di innovazione a forte valenza culturale di cui stavamo già discutendo anche durante il lavoro svolto per il project financing. Resta un unico limite chiarissimo: le proposte per la destinazione della Manifattura devono essere avanzate sulla base di progetti di fattibilità concreti e soprattutto devono essere sostenibili per l’ente pubblico perché il comune di Lucca non può sprecare risorse o peggio caricare sul bilancio ordinario costi che alla lunga metterebbero in pericolo la stabilità finanziaria del Comune, ovvero la capacità di spesa nell’area dei servizi, cuore delle funzioni istituzionali dell’ente”.

Critico il consigliere Alessandro Di Vito, che parla di “svendita della manifattura. Uno smembramento del fabbricato fatto per risolvere i i problemi di altri e non di quello dei cittadini. Facciamo campagna elettorale? Noi di SiAmo Lucca abbiamo studiato e ci basiamo sui documenti scritti, non sulla chiacchiere. Siamo sempre stati coerenti. Il nostro non è opportunismo elettorale”.

Fabio Barsanti ribadisce, prima del voto, ribadisce quelle che ritiene le contraddizioni dell’amministrazione e sottolinea ancora una volta come “l’unico vero ostacolo a discutere altre opzioni è l’accordo fra Fondazione-Coima e Tagetik, che prevede che l’acquisto debba essere concluso entro il gennaio 2022. Non è che se ci opponiamo a questa strategia ci opponiamo al lavoro, visto che anche Music Innovation Hub porterebbe lavoro, formazione e persone a vivere il complesso”.

Si passa alla votazione della pratica, dopo l’approvazione dell’emendamento Guidotti: la delibera ha l’ok del consiglio comunale con 18 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto (Marco Barsella).

Bocciati i due ordini del giorno presentati dalla minoranza: il primo – a prima firma del capogruppo di SiAmo Lucca Remo Santini – per far rimanere la parte sud-est della manifattura di proprietà pubblica, il secondo del consigliere Fabio Barsanti relativo ai parcheggi, con l’impegno dell’amministrazione a non impiegare risorse per parcheggi a corredo del privato (sempre relativi al progetto manifattura).

Approvato, invece, l’ordine del giorno Cantini, relativo all’avvio di un percorso partecipativo per la restante parte della manifattura sud. Contraria l’opposizione, che per protesta esce dal Consiglio per non votare: “Una buffonata – commenta il consigliere Barsanti – Si prendono in giro i cittadini per non perdere il contatto con chi crede ancora nelle vostre bugie e coloro che hanno dimostrato interesse nei confronti della manifattura sud”.

Prima della delibera sulla Manifattura, il consiglio comunale ha approvato il primo punto all’ordine del giorno relativo alla variazione alle previsioni di competenza e di cassa del bilancio di previsione 2021-2023. A presentare la pratica l’assessore Giovanni Lemucchi: “Le variazioni più significative sono relative all’arrivo di risorse assegnate dal Governo rispetto al fondo per le emergenze legate al Covid in favore delle istituzioni culturali. I contributi alla Torre Guinigi, alla Torre delle Ore all’orto botanico sono complessivamente 109mila 400 euro. Sempre in relazione al settore promozione del territorio, per la realizzazione del programma di iniziative culturali relative al treno della memoria e al Milite Ignoto ci sono stati assegnati 515mila 760 euro in relazione all’attività affidata a Lucca Crea. Un altro milione sempre in relazione all’attività di Lucca Crea arriva dall’Asl per il progetto di prevenzione della dipendenza dal gioco. Un altro contributo da 48mila 900 euro arriva dal ministero delle infrastrutture che andiamo a girare alle imprese che effettuano il trasporto scolastico e che hanno avuto danni dall’emergenza sanitaria. Abbiamo ulteriormente incrementato le risorse destiate alla manutenzione delle strade e la manutenzione ordinaria delle rete stradale. Sono stati stanziati ulteriori 136mila euro. Infine, un contributo da 22mila euro dalla Regione per l’implementazione della banda ultra-larga negli istituti scolastici e 15mila dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per il progetto ‘imparare a volare’”.

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