Amianto, da quattro anni attende il ritiro: “Pronto a scaricare l’eternit davanti al Comune”

La protesta di Giovanni Mattei, ex infermiere in pensione: "Nonostante gli accordi da novembre 2017 nessuno si è fatto vivo per smaltire i resti tossici della canna fumaria"

Sono ormai diventati un arredo da giardino i resti della canna fumaria in eternit incellofanati e mai ritirati nella casa in via Nottolini a Sorbano del vescovo di Giovanni Mattei.

Da quattro anni, infatti l’ex infermiere 68enne e ora in pensione, aspetta che qualcuno venga a smaltirli. Quel qualcuno, secondo gli accordi presi nel novembre 2017 da Mattei, doveva essere Sistema Ambiente. Poi il cambio di gestione nello smaltimento dell’amianto, passato dalla società partecipata direttamente al Comune di Lucca, ha fatto sì che le persone in lista di attesa rimanessero sospese nel dirottamento amministrativo, senza essere avvertite sulle diverse procedure da osservare. Tra queste c’è Giovanni Mattei, che dopo tanto tempo passato ad attendere un intervento da parte degli enti competenti, minaccia ora di presentarsi con i tubi di amianto, impacchettati da quattro anni, direttamente nell’ufficio del primo cittadino.

“Qualche mese fa ho scritto di nuovo al Comune di Lucca dopo aver pagato a spese mie lo smaltimento di alcune tettoie di amianto, non più a norma di legge – racconta Mattei -. La canna fumaria, però, era previsto, dato le piccole dimensioni, che me la venisse a ritirare Sistema Ambiente. Abbiamo sfatto i tubi di eternit, confezionati come da protocollo e atteso il limite di due anni perché la società venisse a prenderli. In quattro anni non è mai venuto nessuno. Se a Sistema Ambiente è stato tolto l’appalto, come mi è stato detto dall’ufficio del Comune, non è mica colpa mia. Io il mio dovere da cittadino, smaltendo le tettoie di amianto per conto mio, per il bene pubblico, l’ho fatto. Sono andato all’ufficio di igiene a Capannori, ho portato la domanda all’azienda dei rifiuti e parlato con gli uffici del Comune”.

“Ma un cittadino cos’altro deve fare? Io ho già perso il mio tempo dietro a procedure che si sono rivelate inutili. Nell’ultimo sollecito mi hanno detto che avrei dovuto partecipare a un bando per ottenere alcuni contributi per lo smaltimento, ma gli accordi non erano questi. Quello che dovevo smaltire l’ho smaltito a suo tempo e a mie spese. I tubi della canna fumaria imballati no, quelli sarebbero dovuti venire a ritirarli loro – conclude Mattei -. Nessuno si è più fatto vivo? Bene, prossimamente allora, insieme alle cartelle con le spese sostenute, li scaricherò direttamente davanti all’ufficio del sindaco“.

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