Galleria coperta a San Concordio, Mei: “Questo fiume di cemento è un abuso edilizio” foto

Secondo la presidente del comitato l'area era normata come agricola dal regolamento urbanistico attuale

“Eccolo, il fiume di cemento, la prima gettata di quello che sarà la galleria coperta, la strada coperta da una tettoia di acciaio alta 4 metri che devasterà ed in gran parte ha già devastato il parco della Montagnola, i giardini delle scuole materna, elementare e del Palazzetto, i campi da calcio del Lucca 7 e i Chiariti”.

Esordisce così Clara Mei, presidente del Comitato di quartiere per San Concordio, pubblicando quattro foto su Facebook dei lavori in corso nell’area dell’istituto comprensivo recentemente intitolato a Giuseppe Ungaretti per collegare via Savonarola a piazzale Aldo Moro. Il progetto, vincitore dei finanziamenti previsti dal bando nazionale per la riqualificazione delle periferie, fin dagli esordi è stato ostacolato dal comitato.

lavori galleria coperta san concordio

Prosegue Mei: “Una trentina di grandi alberi che costituivano il boschetto planiziario sono stati abbattuti per fare l’area eventi, che a sua volta sarà coperta da una tettoia di acciaio dipinto di bianco alta 4 metri. Questa opera che brilla per la sua inutilità e che è stata fatta essenzialmente per spendere i soldi ‘regalati’ dal bando della Presidenza del Consiglio, semplicemente non poteva essere fatta: a parere nostro e dei nostri consulenti legali è un enorme abuso edilizio“.

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Il motivo? “Le previsioni urbanistiche della zona – dice Mei – erano decadute e l’area era normata come area agricola: secondo i nostri legali senza una variante non si potevano fare né strade né fondazioni di cemento armato, né tettoie di acciaio lunghe 310 metri, né parcheggi, né ridurre le aree verdi, né interrare il laghetto, né abbattere gli alberi di alto fusto. Tutte cose che sono state fatte in abbondanza e con gran profusione di mezzi: perché la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno evidentemente è più uguale, e perché l’amministrazione comunale a parole si dice ambientalista, nei fatti è tutto il contrario”.

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