Mense scolastiche, il Comune pensa a un sistema misto pubblico-privato. Il prossimo bando avrà durata triennale

La giunta ha approvato l'atto di indirizzo: servizio dal valore di 3 milioni di euro l'anno

Nuove regole in vista per l’appalto delle mense scolastiche del Comune di Lucca. Si è parlato di questo oggi (20 dicembre) nella commissione politiche formative del consiglio comunale guidata dalla consigliera di Lucca Civica, Maria Teresa Leone.

A parlare delle linee guida che sono state approvate dalla giunta nei giorni scorsi è stata l’assessora Ilaria Vietina, su sollecitazione del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci. L’esponente pentastellato ha chiesto “se il Comune – ha detto – ha pensato, in vista della scadenza dell’appalto in corso, di realizzare un bando focalizzandosi solo sulla qualità e sul progetto tecnico e non su base d’asta e se non ha pensato di reinternalizzare il servizio attraverso una sua società partecipata”.

“Abbiamo inserito le nostre riflessioni sul tema – ha risposto Vietina – in un atto di indirizzo approvato dalla giunta lo scorso 15 dicembre. La decisione, negli anni, è stata quella di dismettere i diversi centri cottura esistenti e di centralizzare la produzione dei pasti in un solo centro in convenzione con la ditta. Quella in atto è una concessione molto lunga anche per questo motivo ed è stata soggetta a due proroghe: una collegata al decreto Renzi e un’altra, più breve, all’emergenza Covid”.

“Per il futuro – ha spiegato Vietina – ci stiamo interrogando sul da farsi e se procedere a una internalizzazione del servizio. Certamente l’emergenza Covid ha dimostrato da una parte che è necessario che l’amministrazione abbia un maggiore ruolo nella gestione del servizio, dall’altro che la domanda relativa alla ristorazione collettiva è complessa da soddisfare. Per questo la formula che ci convince di più è quella di una gestione mista pubblico – privata. Abbiamo studiato alcune soluzioni di realtà vicine a noi, anche con convegni all’interno del progetto della Piana del Cibo. Uno dei più importanti è quello di Qualità e Servizi che segue alcuni comuni vicino a Firenze: una società inizialmente mista che poi è diventata a totale partecipazione pubblica”.

La soluzione, per assicurare il servizio e per non accelerare troppo i tempi della transizione è quella, alla scadenza dell’attuale contratto, di prevedere un bando breve, di durata triennale, e contemporaneamente di dar vita a un gruppo di lavoro tecnico per pensare a una modalità diversa di gestione del servizio e per ridefinire il sistema. All’interno di questa riflessione saranno inserite anche le tematiche del cibo ‘a chilometri zero’ ovvero la necessità di approvvigionamento di materie prime sul territorio, delle verifiche delle effettive necessità del servizio mensa sulla base delle presenze, della stabilizzazione e formazione del personale addetto in caso di cambio d’appalto.

Il dirigente Marino, nella discussione, ha sottolineato l’importanza del passaggio, per il pagamento del servizio (da 2 a 5 euro a pasto per chi non è del tutto esente), al sistema Pago Pa, totalmente elettronico.

Attualmente il servizio mensa del Comune di Lucca è organizzato su un unico centro di preparazione pasti che prepara e distribuisce mediamente circa 3100 pasti al giorno per le scuole dei 7 istituti comprensivi situati sul territorio comunale (circa 50 scuole). La spesa sostenuta per l’anno scolastico 2018/2019 (l’ultimo sul quale ci sono dati utili e non influenzati dall’emergenza epidemiologica) è stata pari a 3.074.365,50 euro con un costo del pasto per l’amministrazione comunale pari a 5,68 compresa Iva al 4 per cento.

L’idea dell’amministrazione è quella di preparare le procedure per il nuovo bando in modo di attivare il nuovo appalto a partire da settembre 2022. Il bando triennale dovrebbe avere un valore complessivo di circa 9 milioni di euro quindi dovrebbe svolgersi con gara ad evidenza pubblica con procedura aperta sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo.

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