Civitali Paladini, 15 mesi di lavori per mettere a norma il San Nicolao: a settembre 2023 il ritorno degli studenti fotogallery video

Sopralluogo della Provincia alla storica sede delle due scuole, dopo l'affidamento della gara d'appalto

Settembre 2023. E’ questa la deadline per il rientro degli studenti del Civitali Paladini nella storica sede della scuola in via San Nicolao. Con oggi (14 gennaio), partono infatti ufficialmente i lavori al complesso, che tornerà a disposizione degli istituti scolastici superiori, dopo un complesso iter iniziato nel 2018. Un lavoro importante su un edificio che si trova all’interno del centro storico. Dopo un’iniziale bonifica, le ditte appaltatrici responsabili dei lavori, passeranno al restauro conservativo di alcuni complementi d’arredo dal valore storico, poi verranno installate tre gru per proseguire con la ristrutturazione e la messa in sicurezza degli edifici. Un anno e quattro mesi il tempo preventivato dalla ditta per realizzare l’importante e delicato progetto di recupero e messa in sicurezza da 13,4 milioni di euro di investimento.

sopralluogo provincia al complesso di san nicolao

L’avvio dei lavori è stato ufficializzato oggi (14 gennaio) dal presidente della Provincia Luca Menesini nel corso di un sopralluogo a cui hanno preso parte, tra gli altri, la consigliera provinciale Maria Teresa Leone, il dirigente della Provincia Francesca Lazzari con l’arch. Fabrizio Mechini, la dirigente scolastica Emiliana Pucci, i responsabili del cantiere per conto della ditta appaltatrice e alcuni studenti rappresentanti di istituto del Liceo delle scienze umane Paladini e del professionale Civitali.

Dopo le indagini diagnostiche effettuate nel 2018 l’ex convento è stato chiuso completamente ed è stato dichiarato inagibile ai fini didattici. Gli studenti dei due istituti che utilizzavano il complesso sono stati trasferiti da settembre di quell’anno, nei locali dell’Itc Carrara, nei moduli prefabbricati a Campo di Marte e nella palazzine dell’ex ospedale. La gara d’appalto è stata vinta dalla Rti, costituita da Cmsa, società cooperativa di Pistoia e cooperativa Archeologia società cooperativa di Firenze che effettuerà l’intervento di conservazione e messa in sicurezza. La ditta si è già interessata a lavori importanti, realizzati in edifici dal grande valore storico come gli Uffizi e la Reggia di Caserta.

“Oggi è un giorno importante – commenta il presidente della Provincia, Luca Menesini –. Si riaprono i cancelli del S. Nicolao per iniziare un delicato quanto necessario intervento di messa in sicurezza e riqualificazione di un immobile storico di Lucca, sede degli istituti ‘Paladini’ e ‘Civitali’. L’auspicio e l’obiettivo sono quelli di riportare in classe studenti e docenti di queste due prestigiose scuole per l’anno scolastico 2023-2024 quando l’istituto sarà di nuovo agibile, funzionale e pronto a riaccogliere aule e laboratori dei due istituti che, per le ragioni che sappiamo, sono dislocati nelle sedi dell’Itc Carrara, nei moduli prefabbricati e negli edifici del Campo di Marte. Inutile negare che i tempi resi necessari per arrivare a questo punto sono stati più lunghi del previsto a causa della complessità dell’iter amministrativo e burocratico. Ma ora dobbiamo guardare con ottimismo ai lavori che cominciano e che ci porteranno a ritornare in possesso di un immobile storico da destinare interamente all’attività didattica. Ringrazio la preside Pucci e tutti gli studenti delle due scuole per la collaborazione dimostrata e per il percorso di restituzione dell’immobile che sarà un percorso partecipato fra i tecnici dell’amministrazione provinciale e una rappresentanza di studenti e insegnanti che accompagnerà l’intera durata dei lavori con sopralluoghi periodici. L’obiettivo è tornare ad utilizzare questo storico edificio nel 2023″.

Il quadro economico complessivo per i lavori ammonta a 13 milioni e 455mila euro. Di questi 10,5 milioni sono finanziati dalla Regione Toscana attraverso un mutuo con la Cassa depositi e prestiti con ammortamento a totale carico dello Stato (si tratta dei fondi stanziati per il Programma Edilizia scolastica 2018-2020 del Miur); le restanti risorse economiche per 2 milioni e 950mila euro sono assicurate dell’amministrazione provinciale mediante contrazione di un mutuo con l’Istituto del Credito Sportivo che nel 2021 ha aperto una specifica linea di finanziamento per i beni culturali a tasso zero ammortizzabile in 25 anni di cui la Provincia di Lucca, fra i primi enti pubblici in Italia, si è avvalsa in considerazione delle particolari condizioni favorevoli.

“Questo è un giorno di festa, dopo un lungo processo iniziato alcuni anni fa – dice l’architetto della Provincia e responsabile del progetto Francesca Lazzari -. Il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato la gara d’appalto ha presentato una riduzione nei tempi di realizzazione dei lavori, che è molto importante perché permetterà a questi ragazzi di tornare a studiare in un edifico moderno e sicuro, in tempi rapidi. Il loggiato verrà chiuso con una vetrata, ciò permetterà il passaggio in un ambiente protetto dal punto di vista della temperatura, verrà realizzato il riscaldamento a pavimento, laboratori, aule e una biblioteca. L’unico elemento mancante risulta la palestra, in passato per questo ruolo veniva usato il refettorio, abbiamo deciso di convertirlo in biblioteca perché nel 2023 si pensa di poter avere a disposizione la palestra Bacchettoni che è a poca distanza. Il gruppo di progettazione è molto nutrito, si compone di tecnici specializzati e avranno il ruolo di seguire nella parte tecnica della cooperativa che si è aggiudicata i lavori”.

I lavori

I lavori previsti dal progetto di recupero sono diversi e articolati, in gran parte delicati trattandosi di un immobile storico, soggetto a vincolo, risalente ai primi decenni del XIV secolo, anche se poi sottoposto successivamente a migliorie e lavori negli anni ‘80 del secolo scorso e, da parte della Provincia negli anni 2000, e da ultimo nel 2014 e 2015 per il consolidamento di una porzione della copertura.

Nei mesi scorsi il gruppo di progettazione, costituito da tecnici dell’amministrazione e professionisti esterni, per sviluppare correttamente il progetto esecutivo ha provveduto ad effettuare delle una serie di verifiche sull’edificio attraverso saggi stratigrafici sulle pareti interne ed esterne, superfici verticali dell’ex convento per verificare l’eventuale presenza di pitture e decori, o intonaci decorati al di sotto delle ridipinture dello strato superficiale.

Nel complesso l’intervento riguarderà il miglioramento sismico e il consolidamento strutturale; una generale riorganizzazione funzionale degli spazi; l’abbattimento di barriere architettoniche; interventi di efficientamento energetico dell’immobile con opere di adeguamento impiantistico, lavori per eliminare le carenze igieniche; interventi finalizzati all’ottenimento del certificato di agibilità e all’adeguamento alla normativa antincendio.

Per quanto riguarda la parte del miglioramento sismico e del consolidamento strutturale è prevista la sostituzione di elementi lignei deteriorati, il rinforzo delle strutture murare verticali, la sostituzione di alcuni solai, il consolidamento generale delle strutture orizzontali – volte e solai – nonché il rinforzo di pareti secondarie. Pur trattandosi di un immobile vincolato, saranno adottate soluzioni tecnologiche che permetteranno di migliorare le prestazioni energetiche globali con interventi riferibili agli impianti termici e alla sostituzione degli infissi; con particolare riferimento all’inserimento di pavimenti radianti ‘galleggianti’ già sperimentati con successo nell’intervento di recupero del complesso di S.Agostino, sede del liceo Musicale, e alla chiusura a vetri del portico del primo piano in modo da garantire collegamenti protetti fra le aule e i laboratori. Saranno recuperati ad uso didattico, inoltre, anche gli spazi precedentemente occupati da alcuni alloggi in modo da garantire l’esclusivo utilizzo scolastico dell’intero complesso edilizio.

La chiesa di San Nicolao. Il progetto – che ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza ai beni artistici e architettonici – prevede una serie di importanti lavori anche nell’annessa ex chiesa di S. Nicolao, soprattutto per quanto riguarda la sopraelevazione realizzata a suo tempo nella navata centrale. Le opere di messa in sicurezza del complesso, infatti, prevedono la demolizione della sopraelevazione realizzata in epoca successiva all’originaria costruzione del luogo di culto per riportare, in gergo tecnico, la linea di colmo del nuovo tetto alla stessa quota dei corpi di fabbrica contigui.

L’intervento di demolizione si è reso necessario per questioni di sicurezza statica dato che la sopraelevazione aggrava sensibilmente il carico sulle strutture della navata centrale; le colonne presentano infatti fenomeni di leggero disassamento e alcune sono state nel tempo rinforzate con l’applicazione di cerchiature in ferro. Una criticità evidenziata nel documento di vulnerabilità sismica del complesso. L’intervento previsto di demolizione della soprelevazione della navata centrale della chiesa di San Nicolao è finalizzato a ridurre i carichi e a ripristinare un assetto statico più adatto al dimensionamento delle strutture verticali esistenti. Il progetto non punta punta a ripristinare l’originaria tipologia edilizia del manufatto ma mira alla salvaguardia dell’esistente che risulta compromesso staticamente da tale sopraelevazione.

La chiesa di San Nicolao presenta un’organizzazione interna su tre navate e una veste decorativa frutto di un intervento databile intorno ai primi anni del ‘700 quando l’interno è stato arricchito da un altare principale in stile barocco, con riferimenti al periodo d’oro del barocco romano, e da un apparato di stucchi di pregevole fattura ad incorniciare gli archi e le aperture. A stucco sono stati realizzati anche i capitelli delle colonne. Il pavimento della sala è in cotto mentre nella zona del presbiterio troviamo il marmo in composizione a scacchiera con bicromia in bianco e nero. La chiesa presenta degli ambienti interni caratterizzati da un integrale rimaneggiamento del XVIII secolo. L’altare principale e gli affreschi con la tecnica della quadratura nella zona absidale rappresentano senza dubbio gli elementi di maggior pregio dell’interno.

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