Ricordo della Shoah, il prefetto agli studenti: “La memoria è un vaccino contro le discriminazioni” foto

L'incontro in videoconferenza con gli alunni delle classi terza e quarta B e D del liceo scientifico scienze applicate del polo Fermi Giorgi

Stamani (27 gennaio) gli studenti delle classi terza e quarta B e D del liceo scientifico scienze applicate del polo Fermi Giorgi hanno parlato con il prefetto di Lucca Francesco Esposito  di olocausto, nell’ambito del più ampio progetto avviato lo scorso dicembre Viviamo la Costituzione.

A guidare gli alunni in questo percorso di riflessione sono stati la professoressa Paola Paoli, il professore Massimo Malatesta e la professoressa Anna Giovannini  che, insieme al dirigente Massimo Fontanelli, hanno recepito l’invito del prefetto a sviluppare nel corso dell’anno l’iniziativa, voluta e approvata anche dalla professoressa Donatella Buonriposi, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale. L’incontro, che si è tenuto in videoconferenza, è stato aperto dagli studenti che si sono soffermati proprio sul valore della memoria per poter prevenire episodi di violenza e di razzismo come quelli che si sono verificati durante la Shoah.

Ed è proprio dal valore della memoria che il prefetto ha cominciato il suo intervento paragonandola a una sorta di vaccino “per inoculare nella società gli anticorpi necessari a reagire e contrastare eventuali tentazioni di persecuzioni e di discriminazioni”. Nella sua breve ricostruzione il prefetto si è soffermato sulle possibili cause dell’olocausto quali la dittatura, la debolezza del sistema istituzionale, l’uso spregiudicato di propaganda politica, la convenienza ma soprattutto l’indifferenza. “Che è l’atteggiamento più pericoloso – ha detto, trovando consenso tra gli studenti stessi – quello che può favorire ancora oggi comportamenti di sopraffazione e di violenza. Ma anche le false notizie o la non corretta ricostruzione storica degli eventi, i falsi luoghi comuni possono riproporre gli orrori del passato”.

Di qui il ruolo della costituzione come risposta forte agli eventi del periodo nazifascista, con l’affermazione dei principi fondamentali di libertà, uguaglianza e democrazia. Un documento scritto con un linguaggio semplice e chiaro, privo di tecnicismi, dunque facile e comprensibile da parte di chiunque.

“Conoscere e vivere la Costituzione nei piccoli gesti quotidiani – ha ricordato – è un modo per ricordare e allontanare il rischio che gli orrori del passato possano ripetersi”. Sessanta i partecipanti all’incontro, alcuni collegati dalla scuola, altri in dad, e molte le domande fatte al prefetto specie con riferimento agli episodi di intolleranza che talvolta si leggono sui quotidiani ancora oggi e agli stermini e ai genocidi che accadono in altre parti del mondo.

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