Vincono il concorso ma la cattedra è un miraggio: parte la lettera a Mattarella

L'iniziativa di una docente lucchese: "Per lo Stato siamo invisibili"

Hanno vinto entrambe le prove concorsuali per la scuola primaria ma per loro la cattedra resta un miraggio. Una di queste insegnanti, la docente lucchese Francesca De Martin, oggi ha scritto anche al Capo dello Stato. “Ho superato entrambe le prove concorsuali per la scuola primaria e adesso sto lottando insieme ad un gruppo operativo composto da poche colleghe per ottenere l’istituzione della graduatoria di merito per gli idonei, cioè per tutti coloro che hanno superato la prova scritta e orale ma non rientreranno nei pochi posti messi a bando.

“Ho creato un gruppo Facebook chiamato Graduatoria di merito idonei infanzia-primaria concorso 2022 che al momento al suo interno conta circa 6300 iscritti. Stamani ho scritto al Capo dello Stato per sottolineare che gli effetti del precariato ricadono negativamente e principalmente sul benessere psicologico degli alunni più piccoli, certificati e non. Stabilizzare tutti noi non significa soltanto restituirci quella dignità che la nostra generazione ha perso da troppi anni ma significa soprattutto mettere i bambini al centro rispettando i loro diritti. L’andirivieni di supplenti, diventato la consuetudine nelle scuole italiane, produce nella mente dei piccoli alunni effetti devastanti e non fa che destabilizzare i bambini che si sentono smarriti, impauriti e demoralizzati per aver perso le loro figure di riferimento, le loro maestre. Purtroppo il precariato non aiuta nessuno, né noi adulti, sempre con la valigia in mano proiettati verso un futuro ricoperto di nebbia, né i bambini che sono i primi a rimetterci in questo disastro creato e mai arginato. Abbiamo contattato politici di ogni schieramento, delegati di ogni sigla sindacale, giornalisti famosi, redazioni delle trasmissioni televisive nazionali, ma ci sembra di urlare contro il vento, nel deserto, ci sentiamo soli, abbandonati e cittadini di serie c. Nessuno ci ascolta, nessuno ci vede, per lo Stato siamo invisibili. Che i genitori si uniscano alla nostra lotta principalmente per il bene dei propri figli”.

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