Suolo pubblico gratis, il Comune gela i commercianti: “Non è più sostenibile” video

Lemucchi e Martini all'incontro con gli esercenti: "La misura non può essere prorogata oltre il 31 marzo". La rabbia di Fipe: "Una decisione sconcertante"

“La gratuità del suolo pubblico è stata una misura che abbiamo messo in atto fra i primi in Italia, ancor prima che il Governo garantisse agli enti la copertura finanziaria. Adesso, contrariamente a quanto annunciato – anche per l’insorgere di nuove emergenze – il Governo non prorogherà questo sostegno dopo il 31 marzo e fino al 30 giugno. E il Comune non può farsene carico perché questo significherebbe tagliare il bilancio comunale in settori strategici come gli eventi e la cultura”.

locali riaperti in centro storico a Lucca

Con queste parole gli assessori alle finanze e allo sviluppo economico Giovanni Lemucchi e Chiara Martini hanno commentato l’incontro che si è svolto questa mattina (28 marzo) con i vertici di Confcommercio e Confesercenti Lucca che invece chiedevano di rinnovare il provvedimento.

“Come annunciato la gratuità del suolo pubblico per gli operatori economici non potrà quindi andare avanti oltre la fine del mese di marzo – proseguono i due amministratori – la decisione è frutto di una riflessione complessiva che prende i considerazione l’efficacia dei provvedimenti dell’amministrazione. In fase si assestamento sul bilancio 2021 sarà sicuramente possibile reperire risorse che potranno essere impiegate per interventi di sostegno alle categorie economiche da individuare secondo criteri più selettivi. Con i proventi del suolo pubblico il Comune di Lucca sostiene le manifestazioni del Vivi Lucca che servono a promuovere complessivamente l’offerta culturale della città con un beneficio trasversale per tutti e su tutto il territorio. Proseguire la gratuità del suolo pubblico a carico del Comune significherebbe avvantaggiare solo le categorie della ristorazione, peraltro solo nel centro storico, creando una disparità evidente con gli atri settori del commercio, con il resto del territorio, mettendo a rischio risorse che devono garantire l’impegno comunale a sostegno dei cittadini più deboli”.

Affermazioni che subito hanno fatto infuriare i sindacati provinciali di Fipe baristi e Fipe ristoratori Confcommercio.

“Una decisione sconcertante – affermano Sandra Bianchi, presidente di Fipe baristi, e Antonio Fava, neo presidente di Fipe ristoratori – della quale ci troviamo costretti nostro malgrado a prendere atto, ma che contestiamo con forza. E una decisione che, oltre ad essere sbagliata nella forma, lo è anche nella sostanza: gli assessori Lemucchi e Martini parlano di come ‘il Comune non possa farsi carico’ di questa proroga, quasi che la crisi di imprese devastate dalle ricadute della pandemia non fosse un loro problema. E ancora, come il ‘prorogare la gratuità del suolo pubblico avvantaggerebbe solo le categorie della ristorazione’. Viene usato proprio questo verbo: avvantaggiare. Quasi come se in questa situazione i pubblici esercizi fossero una parte privilegiata”.

“Ignorando completamente– aggiungono i vertici Fipe -, quindi, il fatto che i nostri siano stati in realtà i settori più colpiti dalle restrizioni anti covid, con mesi di chiusure complete o a singhiozzo. E ancora, ignorando completamente il fatto che oggi, più di altri comparti, debbano fare i conti con i rincari energetici e gli aumenti incontrollati delle materie prime alimentari. Siamo naturalmente consapevoli del fatto che servano aiuti concreti anche per le imprese che non usufruiscano del suolo pubblico. E al tempo stesso siamo felici che il Comune metta a bilancio investimenti nel settore eventi, che significano turismo e vitalità per la città, ma non per questa ragione devono essere sacrificate aziende che per sopravvivere e rilanciarsi hanno una drammatica necessità di abbattere i costi, a causa di una crisi di cui non sono in minima parte responsabili”.

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