Taglio delle classi: dalla scuola Chelini nasce un nuovo movimento di protesta

Ne fanno parte genitori, docenti e dirigenti. Lunedì (27 giugno) la mobilitazione davanti ai cancelli per chiedere al governo 'una presa di coscienza'

Un movimento di protesta contro le politiche che potrebbero danneggiare gli studenti di oggi e di domani. È nato da un gruppo unito di genitori, docenti e dirigenti della scuola media Chelini, che il prossimo anno – secondo le linee adottate dal ministero – secondo quanto previsto dalla circolare vedrebbero ridursi le classi prime a fronte di un incremento degli iscritti.

protesta scuola media chelini

“Questo è solo l’inizio di una protesta che nasce da lontano e adesso si fa impellente, ferma e determinata – spiega Debora Pioli, portavoce della protesta -. Nasce dalla preoccupazione per il presente/futuro dei bambini e dei ragazzi che si trovano e si troveranno a fare i conti con un numero ridotto di aule e di docenti. Nasce dall’insulsa contraddizione di chi sostiene il diritto alla salute per tutti e lascia che proprio loro, i ragazzi, non abbiano il giusto spazio nelle aule di scuola, mettendo a rischio la salute fisiologica ed emotiva, il diritto all’apprendimento, il diritto e dovere del miglior sviluppo possibile della didattica da parte dei docenti, e l’uguaglianza di tutti, calpestando i diritti dei ragazzi con bisogni speciali nelle classi dove si cresce con inclusione e rispetto”.

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“Quale rispetto da parte degli organi di governo? – si chiede Pioli -. Anni di impegno e di battaglie che hanno visto uniti genitori, docenti, dirigenti, istituzioni territoriali, ma che non sono stati sufficienti a districare la cultura perdente di chi non investe nei servizi per la didattica e la formazione accusando il calo demografico: un calo che ci sarà sempre di più, se le famiglie non si sentiranno supportate dai giusti e adeguati servizi di un Paese civile. Basta alle contraddizioni insulse che tolgono letteralmente spazio, tempo di apprendimento, salute e crescita ai nostri bambini e ragazzi. Basta”.

Il gruppo di protesta che parte dalla Scuola Chelini di Lucca è pronto ad accompagnare, a dare sostegno e forza civica alle istituzioni  per la più virtuosa risoluzione a breve, medio e lungo termine. Questa la motivazione che ha portato in piazza già lunedì pomeriggio (27 giugno) un nutrito insieme di testimoni e rappresentanti di questa presa di coscienza attiva.

Genitori, ragazzi e rappresentanti, tra cui Ilenia Marongiu, rappresentante dei genitori, Elena de Nicola, rappresentante dei genitori, Maurizio Nardi, rappresentante del consiglio di Istituto, Giovanni Testa, dirigente Lucca 6, Maria Grazia Furnari, insegnante di inglese e responsabile della comunicazione Scuola Chelini. Insieme a loro anche Mario Puppa, consigliere regionale, che sta portando avanti le operazioni sui tavoli regionali, e Ilaria Vietina, assessora uscente del Comune di Lucca.

“Questo è il primo di una serie di appelli – conclude Debora Pioli -. Affinché l’attenzione rimanga giustamente alta, perché tutti i bambini e i ragazzi hanno il diritto allo studio in condizione adeguate, dove crescere insieme per la società del presente e del futuro”.

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