Piscina del Palatagliate, il Comune annulla la revoca in autotutela e la gestione torna al Circolo Nuoto Lucca
Casali è una furia: “Il Comune dovrà chiamarci o chiederemo al Tar di nominare un commissario. Non capisco perché abbiano così fretta nel fare un nuovo Palasport”
“Voi siete rimasti tutti al 20 di marzo, quando il Comune di Lucca aveva revocato il bando della gestione della piscina del Palasport. Il Circolo Nuoto Lucca ha impugnato questa revoca davanti al Tar Toscana e con determina del 29 aprile il Comune di Lucca ha dovuto annullare la revoca. Di conseguenza il bando è ancora attivo e la gestione della Piscina spetta al Circolo Nuoto Lucca”. Con queste parole il presidente del Cnl Pietro Casali ha aperto l’incontro di stamani (4 giugno) alla piscina dell’Iti.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. A Lucca mancano degli impianti natatori: l’unica piscina pubblica è rappresentata da quella dell’Iti in mano alla Provincia di Lucca e in gestione al Cnl. La piscina del Palazzetto dello sport è stata chiusa marzo 2020 con l’arrivo del Covid. Nel frattempo il Comune aveva previsto dei lavori di riqualificazione per una spesa complessiva di 523mila euro, che riguardavano l’adeguamento degli spogliatoi e dei servizi igienici.
La gestione della piscina del Palasport poi, è andata a bando, dopo che con la manifestazione di interesse si erano presentate due società la Asd Omega Sport e il Circolo Nuoto di Lucca. Il bando venne vinto dalla Omega Sport ma, secondo il Circolo Nuoto Lucca, alcuni errori ne inficiavano il risultato e di conseguenza la scelta di Casali fu quella di far ricorso al Tar Toscana. Con la sentenza dei giudici amministrativi regionali, il Tar confermava la gestione della piscina del Palatagliate al Circolo Nuoto Lucca. Il 20 marzo però il Comune revocava la gestione della piscina per:
“sopravvenuti motivi di interesse e mutamento della situazione di fatto”. Nelle mire dell’amministrazione comunale è infatti l’idea di abbattere l’impianto del Palasport per crearne uno nuovo, stavolta senza una piscina. Infatti nella revoca il Comune scrive: “In ragione del tempo trascorso dal momento di adozione della determina a contrarre, prima di procedere con l’adozione del nuovo provvedimento di aggiudicazione, è necessario verificare la permanenza dell’interesse pubblico a procedere con l’affidamento in concessione, per un periodo di 36 mesi, del servizio di gestione della piscina comunale situata presso il Palazzetto dello Sport di Lucca, Via delle Tagliate – si legge nel documento contenuto nell’albo pretorio comunale –. In ragione altresì della delibera di giunta 337 del 28 dicembre 2023 con cui è stato approvato il documento di fattibilità delle alternative progettuali relativo all’intervento di Riqualificazione e potenziamento del Palasport di via delle Tagliate mediante sostituzione edilizia sono state previste la completa demolizione del complesso sportivo e la sua ricostruzione con definitiva eliminazione della piscina comunale attualmente esistente”.

Oggi (4 giugno) il presidente del Circolo Nuoto Lucca, Pietro Casali apre ad un nuovo atto di questa tumultuosa vicenda.
“L’annullamento è stato un po’ un giro pesca – racconta Casali -, non è stato un annullamento ben deciso, ma l’annullamento c’è comunque stato”.
Infatti, come si può leggere dalla determinazione n.928 del 29.04.2025, al punto 1) c’è scritto:
“(…) di annullare in autotutela la determina dirigenziale n.595 del 18.2025 recante la revoca della determina a contrarre n. 1528 del 07.07.2023, integrata con determina di approvazione della documentazione progettuale n. 2291 del 11.10.2023, per l’affidamento in concessione del servizio di gestione della piscina comunale situata presso il Palazzetto dello Sport di Lucca e degli atti della procedura negoziata”.
“Noi ci saremo aspettati almeno una chiamata da parte del Comune, invece niente – prosegue il presidente del Cnl -. A quel punto ci siamo convinti a fare un ulteriore passo, abbiamo fatto una richiesta al Tar in ottemperanza, per imporre al Comune la riapertura della piscina del Palazzetto dello sport di Lucca. Se il Comune non lo facesse, il Tar potrebbe decidere di nominare un commissario da Firenze per che lo faccia lui stesso”.
Il presidente del Cnl Pietro Casali, spiega anche le motivazioni che l’hanno portato ad agire in questo modo: “Quindi come vedete non ci siamo andati di scartina, stiamo difendendo secondo noi i diritti del Circolo Nuoto di Lucca e i diritti della cittadinanza lucchese. Perché i lucchesi hanno diritto ad avere una piscina e ad avere acqua per nuotare. Massarosa è chiusa – aggiunge -, noi potevamo portare il nuoto sincronizzato a Lucca, da Massarosa e questo non è stato possibile perché la piscina del Palasport è chiusa”.
“Io vorrei domandare all’amministrazione Pardini cui protes? A chi giova se hanno interesse a fare un palazzetto nuovo? Non va mica fatto per forza fra un anno – si chiede Casali -. Lasciavano la gestione al Cnl e poi potevano farla successivamente. Io non capisco perché è tutta questa fretta”.
Quali saranno quindi i vostri passi successivi? Riaprirà finalmente la piscina del Palazzetto dello sport?
“Dipende dall’amministrazione Pardini, se ci vuole cercare e dipende dal Tar Toscana e dalla velocità che dà ai nostri ricorsi – precisa Casali -. Io spero che faccia presto e nomini un commissario adacta. Ma la mia speranza prima, è che il Comune di Lucca si rinsavisca un attimo. Non è nostro interesse bloccare la realizzazione del nuovo Palazzetto dello Sport, potrebbero benissimo farlo allo scadere della concessione tre anni dopo. Non vogliamo mettere i bastoni tra le ruote a nessuno. Tu hai un contratto in obbligazione con il Circolo Nuoto Lucca, per tre anni. Nel frattempo puoi cercare i soldi, stanziare i progetti, insomma organizzarti. Una volta scaduto il contratto con il Circolo Nuoto fai quello che vuoi fare. Poi diciamola tutta – conclude il Casali -, anche se era stata la scorsa amministrazione, sono stati spesi oltre 500mila euro per degli interventi di ristrutturazione proprio della piscina e poi abbatti tutto l’edificio senza mai averla aperta? Io non capisco perché hanno così tanta fretta dal Comune”.