L’istituto ‘Paladini’ ritorna nell’ex convento di San Nicolao: investiti 16,5 milioni di euro per il restauro
Il rinnovato complesso ospiterà anche gli alunni dell’indirizzo moda del ‘Civitali’: saranno 1035 gli studenti che torneranno il 15 settembre
Via i container, si torna in centro storico nelle aule rinnovate a dispociscione del liceo psicopedagocico Paladini.
Si è svolta oggi (12 settembre) l’inaugurazione ufficiale del rinnovato istituto scolastico all’ex convento di San Nicolao alla presenza di Marcello Pierucci, presidente della Provincia di Lucca, della dirigente scolastica Emiliana Pucci e di Massimo Marsili, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Per l’Ente di Palazzo Ducale, erano presenti anche il responsabile dell’Ufficio edilizia scolastica, architetto Fabio Picchi, insieme ai tecnici dell’Ufficio insieme al Rup del progetto, architetta Francesca Lazzari.
“Una giornata importante per la comunità luchese – afferma il Presidente Pierucci – e per tutta la provincia di Lucca. Consegniamo di nuovo al sistema scolastico una delle scuole più belle del nostro territorio, una scuola efficiente, particolarmente bella e gradevole e con dei servizi chiaramente che miglioreranno il sistema scolastico lucchese. Una scuola che ha richiesto un po’ di tempo, perché non ci siamo limitati a dare dei servizi all’interno di questi edifici, ma abbiamo voluto ridare alla città anche un luogo di valore culturale e storico. Quando le cose si fanno nella maniera migliore, come abbiamo fatto qui, è chiaro che serve anche il tempo necessario per poterle fare, chiaramente con degli standard molto elevati di esecuzione“.
“Avremmo potuto non dedicarci agli affreschi che ci sono all’interno di questa struttura – sottolinea il massimo esponente provinciale lucchese – o non dedicarci all’aspetto visivo come di questi porticati. Invece no, noi abbiamo deciso di prenderci il tempo necessario e oggi tocchiamo con mano che ne valeva la pena di attendere. Quindi da lunedì potremmo iniziare in questi locali le attività didattiche. Rimarranno al momento ancora non accessibili tre stanze, una per la sala lettura dei ragazzi, una è la segreteria e una è la sala docenti. Quindi tutte le attività che non interferiscono direttamente con l’attività didattica. I disagi ci saranno ancora quindi solo due mesi, dopodiché la scuola sarà completamente ad uso del sistema didattico lucchese”.
“Io sono veramente orgogliosa di poter rientrare qui con il Liceo Paladini – dice la dirigente Pucci – e quest’anno in questo splendido edificio saranno presenti oltre mille studenti tra quelli del Liceo Paladini e quelli che già l’anno scorso sono venuti qui in una porzione del edificio che sono i ragazzi del percorso moda. Ovviamente per noi è incredibile poter pensare di entrare in questo edificio, perché sono otto anni che siamo in un contesto disagiato. Nonostante ciò in questi anni abbiamo sempre cercato di pensare a rinnovare e a mantenere alta la qualità del nostro insegnamento. Questo ci ha premiato perché devo dire che la nostra scuola è cresciuta molto rispetto a 8 anni fa, sono aumentate addirittura le classi, nonostante siamo in un periodo di incontro tendenza come della natalità che si comincia a far sentire però il nostro istituto è sempre cresciuto in questi anni”.
“Lo spazio fa la differenza, perché la scuola non è fatta solo di singola aula, è fatta di tanti spazi anche a partire dallo quello esterno, un bel giardino, spazi per il teatro, le biblioteche, le palestre, corridoi ampi, certamente tutto questo fa la differenza e noi lo sappiamo, quindi adesso si apre una nuova stagione con tante prospettive nuove. Io sento già i docenti che mi chiedono ma si potrà fare questo, si potrà fare questo progetto, questa attività, certamente le prospettive sono molto più ampie rispetto a prima. Io devo ringraziare in questi anni tutti quelli che hanno collaborato per la realizzazione di questo complesso e ovviamente la Provincia, la Fondazione, i tecnici e anche tutte quelle persone che hanno lavorato in forma un po’ più nascosta, a cominciare dai miei insegnanti più stretti che hanno sempre collaborato con i tecnici della Provincia per cercare di risolvere le criticità e per permetterci di entrare il 15 qui in questo complesso”.
Ritorna quindi – dopo 8 anni – a splendere l’ex convento di San Nicolao, nel centro storico di Lucca. La Provincia, per l’intero restauro, ha investito 16,5 milioni di euro, di cui 10,5 milioni sono stati finanziati dalla Regione Toscana attraverso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti con ammortamento a totale carico dello Stato (si tratta dei fondi stanziati per il Programma Edilizia scolastica 2018-2020 del Miur); le restanti risorse economiche per 2 milioni e 950mila euro sono state assicurate dalla Provincia mediante mutuo con l’Istituto del Credito Sportivo che, nel 2021, ha aperto una specifica linea di finanziamento per i beni culturali a tasso zero ammortizzabile in 25 anni; si aggiungono, poi, ulteriori 2 milioni di euro di fondi della Provincia di Lucca e 1 milione di euro messi a disposizione per il completamento dell’intervento da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Si tratta di un enorme complesso da oltre 10mila metri quadri che, da lunedì 15 settembre, tornerà ad ospitare 1035 studenti e professori del Liceo delle scienze umane Paladini e dell’indirizzo moda dell’istituto professionale Matteo Civitali, che – durante il tempo dei lavori, hanno svolto le attività nei moduli prefabbricati nell’area dell’ex Ospedale Campo di Marte e dell’Istituto tecnico economico Francesco Carrara. La seconda scuola sopra citata ha già iniziato ad usufruire degli spazi dell’edificio appena rinnovato: già da settembre 2024 sono ospitate sette classi.
Nel pomeriggio di oggi, dopo le 17, si terrà il classico taglio del nastro, a cui seguirà la benedizione dell’edificio da parte dell’arcivescovo di Lucca, monsignor Paolo Giulietti, accompagnato, in sottofondo, dalle musiche dalla Filarmonica Puccini di Nozzano che, in apertura dell’evento, suonerà l’Inno di Mameli. Per l’occasione saranno presenti anche numerosi docenti, ex insegnanti e alunni del Civitali e del Paladini. Non mancheranno, inoltre, oltre alle personalità già presenti in mattinata, il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, l’ex presidente della Provincia e consigliere provinciale, Luca Menesini, la responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, Marta Castagna, il sindaco di Lucca, Mario Pardini, l’assessora all’istruzione, Simona Testaferrata, il primo cittadino di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti, la sindaca di Altopascio, Sara D’Ambrosio, il consigliere comunale di Lucca, Daniele Bianucci, il candidato al consiglio regionale della Toscana per il Partito Democratico, Mario Puppa, l’assessore regionale alle infrastrutture, Stefano Baccelli, i funzionari della Sovrintendenza e numerose autorità.
I lavori conclusi e quelli che mancano
La messa in sicurezza, la ristrutturazione e l’adeguamento dell’edificio sono stati affidati, tramite gara, al Raggruppamento temporaneo di imprese costituito tra Cmsa, società cooperativa di Montecatini Terme, e Cooperativa Archeologia di Firenze.
“I lavori previsti dal progetto – sottolinea in una nota la Provincia – erano diversi e articolati, in gran parte molto delicati trattandosi di un immobile storico, soggetto a vincolo, risalente ai primi decenni del XIV secolo, anche se poi sottoposto successivamente a migliorie negli anni ’80 del secolo scorso e, da parte della Provincia negli anni 2000, poi nel 2014-2015 per il consolidamento di una porzione della copertura. L’intervento di restauro e risanamento conservativo sull’edificio, ha riguardato molteplici aspetti: il miglioramento sismico e il consolidamento strutturale, una riorganizzazione funzionale degli spazi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico con opere di adeguamento impiantistico e dei servizi igienici, interventi anche sulle vie di fuga per la normativa antincendio, senza tralasciare l’importante lavoro di restauro compiuto su parte degli affreschi rinvenuti, sulle superfici lapidee e in laterizio”.
“Pur trattandosi di un immobile vincolato -prosegue l’Ente di Palazzo Ducale – sono state adottate soluzioni tecnologiche che permetteranno di migliorare le prestazioni energetiche globali attraverso interventi sugli impianti termici, in particolare attraverso l’inserimento di pavimenti radianti e mediante la sostituzione degli infissi. Un aspetto importante legato al maggior comfort degli spazi interni e al potenziamento dell’efficienza energetica e acustica globale dell’edificio, è la chiusura del portico del primo piano attraverso l’installazione di una vetrata continua arretrata rispetto al filo della facciata storica che permette un passaggio protetto tra i vari ambienti del piano”.
“Il ritrovamento degli affreschi e l’intervento della Sovrintendenza, infatti, ha costretto i tecnici a rivedere in corso d’opera il cronoprogramma dei lavori – aggiunge la Provincia – che hanno sempre avuto come obiettivo prioritario la riconsegna degli spazi per l’attività didattica. Gli interventi, quindi, proseguiranno nei prossimi mesi in alcuni ambienti del piano terra dove dovrà essere completato il recupero degli affreschi rinvenuti nel corso dell’esecuzione dei lavori, nel recupero dell’ex chiesa di San Nicolao, nonché nelle aree esterne da recuperare a verde. Negli spazi al piano terra troveranno posto la sala professori, la biblioteca-sala lettura, gli uffici di segreteria e della dirigenza scolastica“.
Gli uffici amministrativi del Paladini e del Civitali (segreteria e presidenza) rimarranno per il momento nella Palazzina 7 dell’ex Ospedale Campo di Marte. L’obiettivo della Provincia è quello di effettuare il trasloco nel corso delle vacanze di Natale 2025, così da poter partire nel gennaio 2026 a pieno organico con classi e uffici raggruppate nel medesimo edificio.
Quasi concluso lo smantellamento dei moduli all’ex ospedale Campo di Marte
L’intervento è iniziato lo scorso 25 agosto e si sta concludendo in questi giorni. I moduli che hanno accolto 16 classi per 7 anni torneranno nella disponibilità della ditta. L’amministrazione provinciale ha pagato in questi anni un canone di locazione complessivo quantificabile in circa 1,3 milioni di euro euro a cui andranno aggiunte le spese di smontaggio e di ripristino delle aree occupate per un importo di ulteriori 210mila euro. L’area dell’ex Ospedale Campo di Marte occupata dai moduli abitativi tornerà nella disponibilità dell’Azienda Asl Toscana Nord Ovest e della Regione Toscana.
La storia
Dal 9 giugno 2018 – ultimo giorno di lezione in quell’anno – sono passati 2652 giorni. Gli esami di maturità di quell’anno del Civitali e del Paladini si tennero nei locali del Liceo classico Machiavelli. Intanto, gli studenti hanno dovuto adattarsi alle attività didattiche nei container e adesso finalmente potranno tornare in classe.
“A marzo 2022 sono iniziati i lavori, a settembre 2024 la scuola è stata riconsegnata agli studenti e ai docenti dell’indirizzo Moda del Civitali e a settembre 2025 riapre del tutto. Sono queste le tappe salienti – ripercorre l’Ente di Palazzo Ducale – che raccontano la storia recente dell’antico complesso del San Nicolao. L’immobile – di proprietà del Comune di Lucca in concessione alla Provincia – fu dichiarato inagibile nei primi giorni di giugno del 2018 a seguito di indagini diagnostiche sull’edificio. Oltre agli istituti superiori, ospitava anche il nido privato Leone XII e tre appartamenti di edilizia residenziale pubblica”.
“Nell’estate del 2018 – sottolinea la Provincia – la corsa contro il tempo per reperire i moduli abitativi e trovare la sede che poteva ospitare nei prefabbricati circa 900 studenti per l’anno scolastico che sarebbe cominciato a settembre. La soluzione dell’ex Ospedale Campo di Marte fu scelta grazie anche all’interessamento fattivo della Regione Toscana, che mise a disposizione anche la Palazzina 7 per gli uffici della dirigenza scolastica, la segreteria e gli uffici amministrativi. L’istituto Civitali, invece, trovò posto in alcune aule al piano terra dell’Ite Carrara sulla Circonvallazione e in altri prefabbricati sistemati nei cortili del Carrara. Dopo l’apertura del cantiere nel gennaio 2022, l’effettivo avvio dei lavori c’è stato nel marzo 2022″.
“Dall’autunno 2018 – aggiunge l’isituzione guidata da Marcello Pierucci – ci siamo attivati subito per recuperare l’ex convento. Nel mezzo, non dimentichiamolo, c’è stata l’emergenza pandemia da Covid e il successivo, vertiginoso, incremento dei prezzi dei materiali edili che ha complicato sia l’iter per la gara di appalto, sia l’inizio dei lavori. Interventi che, nella fase iniziale sono proceduti meno speditamente rispetto al cronoprogramma soprattutto a causa delle difficoltà incontrate per installare un cantiere così complesso all’interno di un isolato del centro storico densamente abitato e caratterizzato da viabilità molto strette. Inoltre in fase di scavo per la installazione della gru e successivamente anche per le opere di consolidamento statico, nei locali posti a piano terra sono stati scoperti importanti reperti archeologici per i quali si è reso necessario procedere con maggiore attenzione e cautela“.
“I risultati degli scavi, curati dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, hanno riportato alla luce una strada glareata di epoca tardo antica, le strutture del primo nucleo del convento di San Nicolao riferibili agli edifici donati dai Busdraghi alla comunità monacale agostiniana di Santa Maria della Croce (che vi si stabilì fra il 1331 e il 1334), sistemazioni e reperti del periodo rinascimentale, quattro camere sotterranee usate come sepoltura collettiva, con i resti delle suore agostiniane ospitate nell’antico complesso monastico durante il XVII secolo”.
“Nella zona nord est del chiostro, limitrofa alla parte absidale della chiesa di San Nicolao, la rimozione del vecchio pavimento ha permesso di scoprire un piccolo vano centrale con botola e tre ambienti paralleli e allineati, a pianta rettangolare allungata: sepolture murate, che hanno ospitato, nel corso del tempo, le salme di individui femminili appartenenti all’istituzione religiosa. Il numero di inumati, adulti e infantili, e gli oggetti di corredo hanno permesso agli studiosi di ricostruire aspetti inediti del microcosmo femminile nella Lucca del XVII secolo. Tra i resti dei defunti della comunità religiosa – conclude l’Ente di Palazzo Ducale – le archeologhe della Soprintendenza hanno individuato, grazie ad un’iscrizione, quelli della madre superiora, suor Petronilla Guinigi, della nota e potente famiglia lucchese che ebbe anche un importante ruolo politico a Lucca all’inizio del 1400″.

