Il sindaco: la scuola sia luogo di integrazione

“La scuola sia il luogo dell’integrazione e della vera amicizia”. Sono parole con le quali il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, si rivolge agli studenti che domani (15 settembre) torneranno dietro ai banchi per la prima campanella. “Cari ragazzi – scrive Tambellini nella sua lettera di auguri -, se la nostra Costituzione riconosce la famiglia come ‘società naturale’, dove l’essere umano si forma e sviluppa i suoi diritti inviolabili, di certo la scuola è il luogo in cui ci si confronta col mondo, si acquisisce il bene della conoscenza e si compie un percorso che ci rende individui, persone, cittadini. Con la ripresa dell’anno scolastico si riavvia quella ciclicità fatta di stagioni, scadenze e impegni che caratterizza per anni la vita di tutti noi. Una ciclicità legata alla scuola, che sempre di più si configura oggi come luogo fondamentale per determinare il futuro di ogni singolo ma anche per costruire il domani della comunità alla quale apparteniamo”.

“La scuola è oggi il luogo dell’amicizia, della crescita personale e collettiva, ma anche il luogo privilegiato dell’integrazione, dove è possibile produrre dei modelli di accoglienza, fondati sul rispetto e sulla tolleranza, applicabili anche ad altri ambiti della società. Per tutti gli studenti questi sono gli anni cruciali – aggiunge – in cui determinare in maniera autonoma e consapevole il proprio futuro, apprendere con un approccio funzionale e uscire quindi da questo percorso tenendo ben salde in mano le chiavi di accesso alle professioni e tutti gli altri gli strumenti necessari per essere protagonisti attivi della nostra società. Negli anni, tra i banchi, si accumulerà un patrimonio di ricordi, sensazioni e speranze che diventeranno parte integrante dell’identità di ciascuno, ma è adesso che gli alunni di tutte le classi devono affrontare, giorno per giorno, la sfida di crescere nella scuola e di far crescere la scuola. Un’istituzione che nasce e deve rimanere luogo di uguaglianza, in cui tutti usufruiscono delle medesime opportunità, liberi di inseguire i propri sogni, nel segno della condivisione e della partecipazione. È qui che si crea la classe dirigente del futuro, secondo un’idea di cultura trasversale e condivisa, aperta al mondo, in grado di guardare all’Italia e all’Europa come a luoghi privi di frontiere, dove costruire la migliore società possibile. Ragazzi, l’avventura comincia adesso e ci vuole entusiasmo, dedizione e tanto sacrificio. Perché, come ammoniva il grande filosofo greco Aristotele già due millenni fa, ‘le radici dell’educazione sono amare, ma il frutto è dolce’. Auguri a voi, alle vostre famiglie, agli insegnanti e a tutti coloro che lavorano nel mondo della scuola”.

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