Autorità idrica: niente acqua pubblica per piscine e orti
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Il periodo estivo è, ormai da diversi anni, un momento critico per le risorse idriche regionali, quando si cominciano ad avvertire abbassamenti delle falde acquifere. Per questo è necessario adottare atteggiamenti virtuosi nell’uso dell’acqua potabile, per cercare di risparmiarne più possibile. A tal fine, l’Autorità idrica toscana ha emesso una serie di indicazioni per l’utilizzo dell’acqua pubblica: tra i divieti, quello di utilizzare la risorsa idrica per riempire le piscine private e per irrigare orti di grandezza superiore ai 500 metri quadri. Inoltre, l’Ait, preparerà un modello di ordinanza che invierà a tutti i Comuni toscani per produrre le ordinanze sindacali attraverso cui informare i cittadini delle sanzioni in caso di mancato rispetto dei divieti.
Questi gli illeciti amministrativi sanzionabili con multe da parte dell’Autorità idrica toscana: È fatto divieto di prelevare acqua da fontane alimentate dal pubblico acquedotto per usi diversi da quelli individuali, potabili e igienici, in questo caso non oltre 70 litri al giorno; dagli idranti antincendio per scopi diversi; dalle bocche d’innaffiamento di aree e giardini pubblici e dalle bocche predisposte per il lavaggio delle fognature.
È inoltre obbligatorio dotarsi di limitatori di portata e sistemi di interruzione automatica del flusso per le fontane pubbliche, escluse quelle di particolare pregio storico ed architettonico, e di impianti di ricircolo per le vasche di arredo urbano e i giochi d’acqua in aree pubbliche, sono obbligatori sistemi di ottimizzazione e limitazione del consumo anche in tutti gli edifici pubblici, o privati aperti al pubblico, o destinati al pubblico servizio.
Divieto di utilizzo dell’acqua pubblica per scopi connessi ad attività produttive; divieto di utilizzo per irrigazione di orti e giardini superiori a 500 metri quadri; obbligo di installazione di sistemi di automazione per orti e giardini inferiori a 500 metri quadri; divieto di utilizzo per innaffiamento e irrigazione di superfici adibite ad attività sportive; divieto, inoltre di utilizzo dell’acqua per alimentare impianti di climatizzazione e impianti di qualsiasi altro tipo e per il riempimento di piscine private; obbligo di dotazione di impianti di ricircolo per le vasche d’arredo e i giochi d’acqua in aree private.
Limitazioni anche per l’utilizzo della risorsa idrica per il lavaggio di automezzi nell’ambito di attività produttive diverse dallo svolgimento di servizi pubblici locali e obbligo di richiesta all’Ait, per quanto riguarda le attività produttive, per ottenere deroghe al divieto in caso di particolari condizioni: disponibilità di risorsa, impossibilità di utilizzare reti duali, impianti e tecnologie che consentano di non consumare più di 90 litri per autovettura.
Divieto di utilizzo, infine, anche per le operazioni di pulizia e lavaggio delle fosse biologiche.
La violazione di questi obblighi e divieti comporta l’applicazione di una sanzione che può andare da 100 a 600 euro.
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