Opera, conti ok ma è polemica sulle casermette

Opera delle Mura e delle polemiche. Doveva essere una discussione meramente tecnica quella sul rendiconto consolidato dell’istituto che gestisce la cura della cinta muraria e del Comune di Lucca approdato all’esame del consiglio comunale e invece si è trasformata in un botta e risposta sulla gestione delle casermette e in particolare di quella S. Martino, affidata inizialmente al teatro del Carretto e adesso passata sotto l’egida dell’Opera per salvaguardare la mostra allestita all’interno. A sollevare il caso è stato il consigliere comunale di Siamo Lucca, Remo Santini, che ha accusato l’istituzione e dunque il Comune di “usare due pesi e due misure”. Al consigliere d’opposizione, ha ribattuto il primo cittadino spiegando che l’operazione che ha consentito finora di mantenere la mostra, mira ad inserirla in un percorso culturale sulle Mura e non a favorire il teatro del Carretto “che è già fuori dalla gestione della casermetta”.

Ma andiamo con ordine. In vista del ritorno della gestione del verde, da settembre, al Comune, è stato presentato in consiglio comunale questa sera (31 luglio) il rendiconto consolidato dell’Opera delle Mura e del Comune di Lucca. Dalla lettura del documento – illustrato dall’assessore al bilancio, Giovanni Lemucchi -, è emerso che, nel 2017, Palazzo Orsetti ha versato nelle casse dell’Opera delle Mura 640mila euro che comprendevano anche una cifra dovuta alla gestione del verde urbano. Con la nuova disposizione, invece, saranno gli uffici comunali a gestire gli sfalci, compresi quelli che sarebbero stati di competenza dell’Opera delle Mura, che resterà con 530mila euro in meno.
All’interno del consolidato viene rappresentata la situazione economica, finanziaria e patrimoniale con riferimento all’anno 2017.
Da questo documento, si evince che i trasferimenti per l’anno 2017 del Comune verso l’Opera delle Mura ammontano a 640mila euro di cui 590mila euro a integrazione per la gestione del verde, mentre il resto rientra nel normale contributo con Palazzo Orsetti eroga alla partecipata. A partire dal 2019 invece, con la gestione del verde pubblico che sarà affidata all’ufficio strade, sarà l’Opera delle Mura a versare un contributo nelle casse del Comune pari a 530mila euro, per la gestione del verde.
Ma sulle cifre non c’è stato praticamente dibattito. La discussione si è subito spostata sulle casermette e sul bando che le ha affidate alle varie associazioni.
“Già qualche mese fa avevo sollevato il tema della gestione delle casermette delle Mura e in particolare di quella di San Martino che era stata affidata nel 2015 al teatro del Carretto per l’allestimento di una mostra – ha detto il consigliere di Siamo Lucca, Remo Santini -. Il cda dell’Opera optò per la casermetta che ospitava le opere di Giannetto Salotti, cosa che generò polemiche. La mostra del teatro del Carretto tuttavia andò molto male e soprattutto ci furono proteste perché era stato stabilito un biglietto di ingresso su cui però fu chiuso un occhio da parte dell’ente. Poi sono emerse dai controlli dell’Opera delle Mura alcune violazioni sull’apertura della casermetta. Il teatro del Carretto di fronte a questa situazione e ai mancati introiti decide di disdire la casermetta per una questione risorse. Tutti noi abbiamo pensato che a quel punto in quella casermetta sarebbe arrivata una associazione che era tra le prime escluse dalle assegnazioni da bando. E invece ci ha messo una pezza il Comune, con il passaggio della mostra sotto l’egida dell’Opera delle Mura attraverso una convenzione con il teatro del Carretto. L’Opera in questo modo, e lo sappiamo a seguito di un accesso agli atti – aggiunge Santini -, si accolla i costi di 22 mila euro circa per tenere aperta la casermetta. Alla cifra vanno poi aggiunti i mancati introiti dal canone di affitto della casermetta che sarà data al teatro del Carretto in concessione gratuita. Una cosa grave – va all’attacco Santini – considerando che l’introito complessivo dagli affitti delle casermette ammonta a 50mila euro. La metà sarà investita dunque per quella concessa al teatro del Carretto. Per non parlare di quanti sono stati esclusi dal bando che subiscono oggi un doppio smacco. Che dire poi degli spazi concessi per le manifestazioni sulle Mura? Basti pensare a Histrionika, a cui non viene fatto pagare nulla”.
La difesa dell’operato di Comune e Opera tocca al primo cittadino. “La mostra è molto bella – replica il sindaco Alessandro Tambellini – ma sono subentrate delle difficoltà gestionali. La questione è se mantenerla o no. Ci siamo posti la domanda se fosse giusto buttare tutto via oppure se valeva la pena di inserirla in un percorso interessante all’interno delle Mura. Secondo noi giova almeno provare. La questione non è comunque chiusa così. A suo tempo facemmo il bando per evitare quello che dice lei: in passato, sì, c’erano amici degli amici. Non erano chiari i criteri di assegnazione. Oggi tutte le associazioni hanno manifestato difficoltà, quindi tutta la materia andrà probabilmente rivista. Posso garantire che il teatro del Carretto l’ho conosciuto per questioni istituzionali. A mio parere comunque ha realizzato un percorso all’interno di quella casermetta che è un vero capolavoro”.
“Anche io ritengo che sia una bellissima mostra – ribatte Santini -: qui però si discute che l’Opera delle Mura si accolla i costi del canone di quella casermetta, io ho posto questa questione. I Lucchesi nel mondo per esempio non sono trattati nello stesso modo. C’è una discrezionalità che non andava applicata”. “L’associazione teatro del Carretto non ha più la casermetta – ha chiarito il sindaco -: si tratta di decidere se il patrimonio che è lì dentro debba o non debba essere salvato. Non è un intervento fatto per l’associazione”. “Si fanno due pesi e due misure nei confronti degli altri titolari di casermette”, ribatte Santini.
“L’Opera delle Mura deve essere soggetta come le altre società comunali a controllo analogo – ha detto il consigliere comunale M5S, Massimiliano Bindocci – ma questo cozza con quanto detto ora dal sindaco. Sul bando per le casermette, scegliere di cambiare rotta ha degli effetti sugli introiti dell’istituzione e quindi sulle tasche dei cittadini. Certe cose non si possono scoprire dopo un accesso agli atti. L’Opera delle Mura è una realtà che viene chiacchierata per una serie di cose, ma sulla gestione dell’ente meriterebbe aprire una riflessione seria, magari anche in commissione”.

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