Folla alla Luminara con tante novità – Ft e vd foto

Una processione della Santa Croce che si muove in un centro illuminato a festa nel solco della tradizione, ma “diversa” dalle Luminare a cui Lucca si era abituata, almeno negli ultimi anni. L’appuntamento più importante della vita religiosa e civile cittadina si è mostrato questa sera (13 settembre) come sensibilmente rinnovato, con alcune novità nell’organizzazione ma anche nel messaggio. Sarà stato “complice” anche il fatto che questa probabilmente sarà l’ultima Luminara per monsignor Castellani, almeno nelle sue vesti di arcivescovo. Castellani, che il 1 luglio scorso ha rimesso il suo mandato al volere della Santa Sede, è arrivato sul sagrato di S. Martino, il cui restauro è appena completato, attorno alle 22 dopo che la processione era partita poco dopo le 20 da San Frediano. Accompagnato dai 200 giovani che in agosto lo hanno seguito all’udienza da Papa Francesco e che oggi hanno raggiunto Lucca dopo un pellegrinaggio a piedi, alcuni dal lago di Massaciuccoli altri da San Macario, l’arcivescovo ha invitato i ragazzi a riflettere sulla loro fede, lanciando anche un messaggio forte alla Chiesa.

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Per la prima volta in assoluto, quasi a suggellare questo ricercato percorso di rinnovamento, ha accolto i fedeli il suono delle campane della Cattedrale di San Martino, i cui rintocchi hanno anche intonato il canto alla Santa Croce. Canto che, del resto, è stato protagonista all’arrivo dei giovani missionari, che sono stati accompagnati dall’arcivescovo davanti al Volto Santo.
E il messaggio di Castellani è stato rivolto inizialmente a loro, ma quando ormai la processione aveva raggiunto la Cattedrale per l’adorazione al Volto Santo, il vescovo ha toccato temi cruciali, come la fede e il senso di appartenenza alla Chiesa, manifestando vicinanza a Papa Francesco: “Esprimo riprovazione – ha detto Castellani – per gli attacchi che sono arrivati da più parti a Papa Francesco e con voce forte dico che la Chiesa di Lucca è con lui”.
Una processione dove hanno dunque fatto capolino temi di stretta attualità per la fede e la chiesa stessa, in un periodo non facile per il Vaticano, dopo la pubblicazione del dossier di Viganò che ha accusato Bergoglio di aver coperto alcuni casi di pedofila.
Una Luminara, insomma, che, con l’accento dato dal vescovo, è diventata anche un’occasione per i giovani, spronati a “lasciare il divano”, per riflettere sulla fede, “quella che insegna il Volto Santo, che ci ama”.
Lucca ha rivissuto così in modo del tutto particolare la magia della Luminara della Santa Croce.
Il via alla processione. La processione è partita, con alcuni minuti di ritardo, da San Frediano poco dopo le 20, subito dopo la preghiera sul sagrato della chiesa dove la folla ha iniziato a radunarsi già a partire dalle 19. I lumini hanno iniziato ad accendersi attorno a quell’ora sulle facciate dei palazzi, luoghi della vita privata ma anche civile della città che accolgono uno dei momenti salienti del calendario. Come sempre ormai, una corsa fino all’ultimo per trasformare la città in uno splendido teatro luminoso. Nonostante i timori della vigilia, il maltempo non ha creato problemi alla processione che ha sfilato come da tradizione dalla basilica di San Frediano dove i fedeli si sono raccolti per munirsi dei ceri votivi e percorrere le vie del centro dietro allo stendardo del Volto Santo, fino alla cattedrale di San Martino, il cui restauro è appena concluso (Leggi). Potrebbe essere l’ultima Luminara con l’arcivescovo Italo Castellani che ha rimesso il suo mandato nelle mani del Papa per raggiunti limiti di età. La sedicesima per monsignor Castellani che, come si diceva, l’ha voluta espressamente dedicata ai giovani che all’ingresso in Cattedrale ha accompagnato personalmente alla cappella del Volto Santo per l’adorazione. Sono gli stessi duecento giovani che hanno fatto oggi pellegrinaggio a piedi da S. Macario fino al cuore della città, gli stessi che ad agosto al seguito di monsignor Castellani hanno partecipato all’udienza del Papa in vista del sinodo dei giovani: questa sera sono arrivati in Duomo cantando. Le offerte votive di questa Luminara saranno destinate alle famiglie in difficoltà con bambini in età scolare per l’acquisto di libri e materiale didattico.
Il vescovo con i giovani al Volto Santo. L’arcivescovo, scortato dalle forze dell’ordine, ha preso la parola al megafono prima di entrare in Cattedrale. Tra cori e applausi, monsignor Castellani ha spiegato il motivo della partecipazione della delegazione di giovani: “Accompagnerò questi ragazzi davanti al Volto Santo, perché domandiate al Signore cosa vuole che facciate della vostra vita”, ha detto Castellani dopo aver spronato i ragazzi – anche quelli rimasti a casa – “a lasciare il divano” e a unirsi nella domanda comune: “Signore, cosa vuoi che faccia della mia vita?”. Una domanda, ha suggerito il vescovo, a cui si può trovare una risposta davanti al Volto Santo. Con questo spirito monsignor Castellani ha guidato i giovani missionari alla cappella del Volto Santo, per l’adorazione. 
Dopo qualche piccolo intoppo nella fase iniziale, la sfilata con le autorità religiose e ciivili è partita con una decina di minuti di ritardo attraversando via Fillungo dove le vetrine dei negozi si sono spente, adeguandosi all’ordinanza dell’amministrazione comunale che anche quest’anno ha imposto di fare ‘buio’ in locali e esercizi perché il percorso della processione fosse illuminato soltanto dai lumini montati sulle facciate dei palazzi. Un’ordinanza, che ad uno sguardo generale, sembra essere stata ampiamente rispettata.
Il suono delle campane per accogliere i fedeli. In Duomo la testa di processione è arrivata piuttosto velocemente attorno alle 20,45 nonostante i ritardi della partenza. La sfilata si è svolto in modo composto anche se durante il percorso ci sono stati momenti di stasi dovuti, chiaramente, all’omaggio al Volto Santo nel tempietto all’interno di San Martino. Per accogliere i fedeli, per la prima volta, sono state fatte suonare le campane, anche per sottolineare la riqualificazione della Cattedrale, rinnovata in vista di questo appuntamento celebrato dal Medioevo in città. Con i rintocchi è stata eseguito anche il tradizionale canto dedicato alla Santa Croce. Ma non è stata l’unica novità. Si è scelta per la cattedrale una diversa sistemazione dei ceri votivi: si è evitato, infatti, di fissare lumini direttamente sulla facciata come sugli altri palazzi. I ceri sono stati collocati internamente, creando comunque un’atmosfera suggestiva.
Lo stendardo raffigurato dal pittore lucchese Marcucci ha varcato la soglia della Cattedrale tra la folla, dopo uno sfilamento abbastanza veloce di una processione come sempre suggestiva e partecipata e alla quale hanno preso parte, da tradizione, le delegazioni dei Lucchesi nel mondo. Una volta in San Martino c’è stato l’omaggio al Volto Santo da parte di tutte le delegazioni, la preghiera dell’arcivescovo, i canti liturgici delle corali presenti, la liturgia conclusiva, il consueto Mottettone e la benedizione finale.
Il ricordo di Antonio e Eugenio. Non è mancato il ricordo della tragedia che sconvolse la preparazione alla Luminara. Il vescovo, infatti, all’arrivo di via Vittorio Veneto dove lo scorso 1 marzo persero la vita due operai, precipitati da un carrello elevatore mentre montavano i lumini della S. Croce, ha benedetto la targa scoperta ad un anno dalla drammatica scomparsa dei due lavoratori dall’amministrazione comunale, dove è stato realizzato un cerchio luminoso in loro ricordo. Qui si sono fermati sia il sindaco Alessandro Tambellini che il prefetto Maria Laura Simonetti, per rendere omaggio, di fronte ad una rappresentanza di forze dell’ordine.
Le autorità. Dopo la parte parte religiosa, all’arrivo del vescovo sul sagrato della Cattedrale, è sfilata la parte civile della processione guidata dal sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, accompagnato dalla giunta e dai consiglieri comunali. Di seguito i sindaci di tutti i Comuni della Diocesi, tra cui Capannori con il sindaco e presidente della Provincia, Luca Menesini, i primi cittadini dei comuni della Piana, della Valle del Serchio e della Versilia. Dietro di loro, accolti da applausi i Lucchesi del mondo, con la presidente Ilaria Del Bianco e le delegazioni arrivate in città per l’occasione da ogni angolo del globo. Anche loro hanno risposto, in segno di ringraziamento, agli applausi della folla. “La partecipazione di quest’anno è stata più nutrita – ha spiegato la presidente Ilaria del Bianco – anche per via del cinquantenario dell’associazione”.

Il messaggio del vescovo Castellani. Alla Luminara di quest’anno, che si è svolta in un periodo molto delicato per la Chiesa, l’arcivescovo Castellani ha rinnovato fermo il sostegno a Papa Francesco, esprimendo “riprovazione” contro “gli attacchi” che a Bergoglio “sono arrivati da più parti”.
Una presa di posizione forte, quella del vescovo Castellani che ha voluto rispondere portando anche “la voce della Chiesa di Lucca” alle polemiche che di recente hanno travolto il Vaticano, dopo il dossier Viganò che ha accusato il Papa di aver coperto alcuni casi di pedofilia nella Chiesa. 
Dopo la lettura della liturgia, il vescovo prima di prendere la parola per il suo messaggio ha rivolto un pensiero ai due operai morti lo scorso anno: “Ricordiamo i nostri fratelli Eugenio e Antonio che l’anno scorso sono stati chiamati dal Signore mentre montavano i lumini. Ricordiamo loro e quanti sono morti per il lavoro, con una preghiera silenziosa e un abbraccio affettuoso alle loro famiglie”.

Dopo un attimo di raccoglimento, monsignor Castellani ha rivolto l’attenzione al senso del Volto Santo e della fede in un momento così particolare per la comunità ecclesiale. “Il Volto Santo è il segno di come ci ama Dio, e allora dico: amiamoci gli uni gli altri. Sia questo il testimone che passiamo ai nostri giovani, nell’anno in cui Papa Francesco li chiama a riflettere sulla loro fede. Noi abbiamo voluto dare anche qui il nostro segno evidente. Vorrei però esprimere quello che ho nel cuore nei confronti di Papa Francesco. In questo momento così importante per Lucca come la Santa Croce desidero farmi voce forte di tutta la nostra Chiesa per rinnovare profonda vicinanza, fede e adesione a Papa Francesco e al suo magistero. Voglio gridare: Papa Francesco ti vogliamo bene”, ha detto il vescovo tra gli applausi della folla: “Papa Francesco mosso dallo Spirito ci invita a vivere il Vangelo. Esprimiamo riprovazione per tutti gli attacchi che gli sono arrivati da più parti”.

Il Volto Santo. La giornata è iniziata, come da tradizione, al mattino, proprio in San Martino dove si è svolta la vestizione del Volto Santo, per l’adorazione al termine della processione (Articolo e foto).
Le foto di Domenico Bertuccelli


Ordine di sfilata. Ha aperto la processione, come da tradizione, lo stendardo del Volto Santo fatto realizzare nel 1.890 e a seguire la Croce fiorita realizzata da un’azienda di Altopascio con mille fiori di crisantemina giallo verde, la Croce astile della cattedrale, i gruppi di volontariato e associazioni, i gruppi di pellegrini della via Francigena, la comunità cristiana dello Sri Lanka in Lucca. Seguono poi i rappresentanti della zona pastorale di Viareggio, il gruppo corale Gasparini di Camaiore – corpo musicale di Camaiore, la zona pastorale di Valfreddana, zona pastorale di Camaiore-Massarosa, zona pastorale di Moriano, il gruppo corale Sant’Andrea di Saltocchio. Sfilano poi le parrocchie della zona pastorale di Valdiserchio, il gruppo corale di San Filippo, e a seguire i fedeli della zona pastorale di Segromigno, Villa Basilica e Valleriana, con il gruppo corale di Gragnano. Seguono nella processione i rappresentanti della zona pastorale di Garfagnana, il gruppo corale di Filicaia, la zona pastorale suburbana terza, il gruppo corale Catalani di Lammari, la zona pastorale suburbana seconda, la zona pastorale suburbana prima, la zona pastorale urbana e il gruppo corale di San Marco e Santissima Annunziata e il corpo musicale di Nozzano. Quindi seguono: le confraternite di Misericordia, (corpo musicale Merciful Band di Borgo a Mozzano), tutte le confraternite con le loro insegne, terziari dei vari ordini e religiose, i Cavalieri del Santo Sepolcro, i Cavalieri del Sovrano Ordine Militare di Malta, i diaconi e i presbiteri, la croce arcivescovile, e ancora il capitolo della cattedrale, seguito dall’arcivescovo Castellani. Seguirà il gruppo corale di Nave e il corpo musicale di San Gennaro. A seguire, poi, le le autorità civili e rappresentanze comunali da tutta la provincia, il corpo musicale di Segromigno Monte, e infine l’associazione Lucchesi nel Mondo che ha preceduto la parte storica cui hanno partecipato tutti i gruppi lucchesi (Compagnia balestrieri Lucca. Contrade San Paolino, Gruppo sbandieratori Città di Lucca contrada di Sant’Anna, Historica Lucense, Gruppo Storico Nozzano Castello e Gruppo storico Castel Durante di San Ginese di Compito) e che ha chiuso la processione.

Il Mottettone. Dopo l’arrivo in cattedrale, il momento clou, come sempre è stato quello del Mottettone. Per la celebrazione di quest’anno è stato scelto Jubilantes exultantes, composto da Michele Puccini, padre di Giacomo, per la Santa Croce del 1845. Il titolo di questa composizione significa “giubilanti, esultanti”. Il brano è stato rivisitato ed adattato per un coro a quattro voci dispari, due trombe, timpano ed organo dal direttore della cappella Santa Cecilia della cattedrale. Alle trombe, Maicol Pucci e Luca Lencioni, ai timpani Federica Martinelli e all’organo Giulia Biagetti, sotto la direzione del direttore Luca Bacci. 
Dopo la processione, visibile dalle mura, i consueti fuochi di artificio. Un momento di festa e di chiusura del rito che sta a metà fra i sacro e il civile.

Nessun intoppo o problema particolare sul fronte della sicurezza: imponente comunque il dispiegamento di forze. Non ci sono state segnalazioni particolari, solo al termine della processione una persona è stata soccorsa sulle Mura per essersi spinta in una zona di una cannoniera per raccogliere un oggetto che gli era caduto. Sono dovuti intervenire, dietro segnalazione della polizia municipale, i vigili del fuoco perché non riusciva più a tornare sulla passeggiata della cinta, dove si trovava per assistere allo spettacolo pirotecnico. Per fortuna, non è stato necessario l’intervento del 118.

Foto – I fuochi d’artificio (di D. Bertuccelli)

Le celebrazioni della Santa Croce. Domani mattina (14 settembre) avrà inizio la celebrazione dell’esaltazione della Santa Croce con la messa nella cattedrale alle 9. A seguire, alle 10,30 ci sarà il solenne pontificale dall’arcivescovo Castellani, durante la quale i canti saranno curati dalla cappella di Santa Cecilia. Alle 17 avrà luogo la celebrazione dei secondi Vespri. La celebrazione di S. Croce si concluderà con la messa delle 18 con i canti guidati dal coro Baralli.

Rob. Sal.


Altre foto della Luminara di S. Croce

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