Il Comune di Lucca da oggi (27 dicembre) ha un regolamento sulle spese di rappresentanza. La pratica è presentata dall’assessore e vicesindaco Giovanni Lemucchi. “La delibera – spiega – nasce dall’assenza di una previsione legislativa e da una carenza di normativa colmata nel tempo dalla giurisprudenza delle sezioni delle Corti dei Conti. L’obiettivo è di dare un quadro normativo e la stessa presenza di un regolamento viene visto dalla Corte come un fatto positivo. Intanto si individuano le spese di rappresentanza, i soggetti autorizzati e le procedure che da un punto di vista amministrativo determinano la destinazione delle spese. Si tratta in tutto di dieci articoli. Gli articoli più importanti sono certamente quelli che riguardano le spese ammissibili, che non sono tutte. Nel regolamento vengono elencate le più comuni, che sono quelle relative a omaggi, ospitalità, targhe, pergamene, libri, colazioni, pranzi”.

Un emendamento, invece, proposto in commissione dal consigliere di Forza Italia, Marco Martinelli, viene presentato dal sindaco sui soggetti autorizzati alle spese: “Abbiamo ritenuto opportuno – spiega Lemucchi, quindi anche il sindaco a seguire – autorizzare il sindaco e suoi delegati e il presidente del consiglio comunale relativamente alle spese legate al suo ufficio”. Un regolamento, comunque, come spiega la stessa presidente della commissione bilancio, Chiara Martini, che limita al massimo la discrezionalità degli amministratori “in un Comune già virtuoso circa le spese di rappresentanza, che qui sceglie di andare oltre”. Prima del voto, che approva l’emendamento all’unanimità e il regolamento con 19 voti favorevoli e cinque astensioni, il sindaco precisa: “A coloro che pensano – dice – che con questo si vogliano favorire cene o cenette o spese di questo tipo, invito a vedere come e quali siano le spese di rappresentanza del Comune e a quanto ammontano. Così si fa un’idea di quanto e in cosa si spendono questi soldi, per la maggior parte in libri in occasione di visite ufficiali e in fiori ai centenari del comune. Il rinfresco di Natale? Completamente autofinanziato da sindaco e assessori”.