Dimissioni Ferrucci, scontro sul bilancio del Giglio

E’ scontro politico sul bilancio 2018 del teatro del Giglio e le dimissioni dell’ormai ex direttore generale Manrico Ferrucci, legate a doppio nodo alle questioni aperte del conto economico. Questo pomeriggio (17 maggio) la crisi si è consumata anche a palazzo Santini, dove era convocata, su richiesta dell’opposizione, la commissione sulle partecipate per discutere proprio delle dimissioni anticipate di Ferrucci. Il protagonista all’ordine del giorno, assente al dibattito perché all’estero per impegni, ha infatti dato le sue dimissioni qualche settimana fa, a fronte di un incarico che sarebbe dovuto durare fino al prossimo ottobre.

Per l’opposizione, come sottolineano al tavolo il consigliere Massimiliano Bindocci (M5S) e Cristina Consani (SìAmoLucca), le dimissioni sono da mattere in relazione ad un bilancio negativo. Il vicesindaco Giovanni Lemucchi ha cercato invece di delineare la questione in modo diverso. Non è servito perché da parte delle opposizioni sono fioccate critiche alla maggioranza, tacciata di aver “fallito” anche nella gestione dell’azienda speciale. “Ferrucci sarà in carica fino al 30 maggio – ha ricordato Lemucchi – dopo 2 mandati di 3 anni. Lo statuto prevede la fine dell’incarico a ottobre, incarico che non sarebbe stato rinnovato per via della maturata età pensionabile del presidente. Le risultanze emerse dal bilancio negativo di 214 mila euro hanno probabilmente accellerato il passaggio di un paio di mesi anche se siamo in grado di sostenere la perdita – continua Lemucchi -. Dal 1 giugno partiranno le selezioni per il nuovo incarco, nel frattempo stiamo valutando di affidare un incarico temporaneo per non lasciare un vuoto di potere”. Lo studio approfondito del bilancio sarà fatto nei prossimi giorni. “214 mila euro è il negativo del teatro dovuto in parte a un calo del fondo unico per lo spettacolo di circa 45 mila euro – precisa l’assessore Stefano Ragghianti -: al rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro costato al teatro 60mila euro, al Dittico con suor Angelica e Gianni Schicchi costato al Giglio 263mila euro con una perdita ammontabile a circa 50mila euro, una complessiva riduzione dei ricavi e un saldo negativo per l’attività della danza di circa 40mila euro”. A fronte di questi numeri l’amministratore unico del Giglio, Giovanni Del Carlo spiega: “Il teatro non subisce un contraccolpo, le attività vanno avanti con l’ausilio di Ferrucci. Stiamo lavorando per presentare a fine giugno le tre stagioni di prosa, musica e danza. Le dimissioni si sovrappongono a un bilancio in perdita e provocano distorsioni, ci concentriamo sulla perdita senza pensare alla situazione generale del teatro che non può prescindere da un intervento pubblico”. “Sono stati diversi gli anni che hanno visto protagonista il Giglio di un bilancio in perdita – prosegue l’amministatore unico – complici le mancate entrate e minori finanziamenti pubblici. Per la prosa abbiamo un tesoro di 24 mila euro di abbondamenti, diverso per la lirica che ha costi maggiori ed entrate minori ma la città di Puccini non può prescindere da questa. Il 2018 le diverse concause citate hanno contribuito a creare questa tempesta perfetta”. La consigliera Cristina Consani di Siamo Lucca tuttavia rinnova le sue perplessità sulla sovrapposizione dell’ufficio acquisti e dell’anti-corruzione a carico dell’unica figura del direttore, proponendo come soluzione una selezione per una nomina esterna per il responsabile dell’anti-corruzione. “Il problema non è nell’ufficio, ma nel concentrare le due responsabilità nell’unica figura del direttore”, ribatte Del Carlo. “Una concentrazione di poteri che ha forse portato alle dimissioni di Ferrucci – ribadisce animatamente Consani -. Chiediamo più trasparenza e una migliore divisione dei compiti, considerati anche i 14mila euro lordi dati a una dipendente come indennità forfettaria per integrare le sue competenze tra le quali l’anticorruzione che su ll’ufficio aquisti, in contrasto tra loro. Non sarebbe meglio dare la prima a un esterno?”. A supporto di questa tesi interviene anche Bindocci. “Il problema del bilancio c’è, del futuro anche, ma c’è anche il problema del passato e del presente – continua il consigliere -. Una serie di problemi relativi alla gestione del personale, che ad oggi hanno comportato costi e inefficienze, sono ancora senza alcuna risposta nonostante siano venuti fuori già nella scorsa commissione alcuni aspetti davvero curiosi, ricordiamo la gestione di una assunzione fatta tramite un distacco, di un utilizzo improprio del personale, di alcune voci anomale e delle spese non dovute per il concerto della Venezi, l’unica novità dopo l’ultima commissione sono state le dimissioni del direttore Ferrucci, che il Comune ha detto essere del tutto casuali – prosegue -. Ferrucci non vorremmo diventasse il capro espiatorio di problemi che nascono altrove e che vive il personale del Giglio cui va la nostra solidarietà, e che ad oggi non sembrano ne risolti ne minimamente affrontati, serve un’indagine seria prima di parlare di futuro”. La tensione in aula si fa sentire con l’intervento del consigliere Marco Martinelli, che chiede il rinvio della commissione alla presenza di Ferrucci. “Quando eravamo al governo della città abbiamo dovuto dare spiegazioni per il bilancio negativo – ricorda il consigliere – mentre adesso non si ammette un mala gestione da parte dell’amministrazione”. “Quando siamo entrati noi in amministrazione nel 2014 abbiamo trovato 800mila euro di debiti fuori bilancio – ribatte il presidente di commissione -. Quello attuale verrà coperto col patrimonio netto del teatro”. Le opposizioni chiedono all’amministrazione come intende proseguire, proponendo di ripartire dal nuovo direttore per migliorare la gestione interna affindando magari la ripartenza ad esterni. L’assessore Ragghianti sintetizza infine la questione Giglio. “Ci sono due problemi per il teatro – spiega -. Il primo riguarda l’organizzazione interna, con funzioni e bilancio mentre il secondo la direzione futura dell’opera artistica teatrale”. Rimangono comunque i dubbi dell’opposizione, come si legge in una nota. “Perché si sta giocando con i soldi dei cittadini lucchesi, visto che il Giglio è un’azienda speciale totalmente pubblica? E perché, se le cose dentro la struttura non funzionano, dallo scorso settembre è stata riconosciuta ad un dipendente un’indennità forfettaria complessiva in più rispetto al suo stipendio di 14mila euro l’anno, dunque oltre mille euro in più al mese, proprio per occuparsi fra l’altro anche di gestione del personale? Perché si continua a pagare questo super minimo se le cose non vanno? E come è possibile che non si sia tenuto conto per tempo dei maggiori costi della lirica, delle spese in piu’ per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti e della diminuzione dei fondi arrivati dal Fus, fondo unico spettacolo? Finora l’amministrazione Tambellini ha giocato sulla propria capacità di rimettere in sesto le finanze dell’ente e delle sue aziende partecipate – conclude l’opposizione di centrodestra – in realtà sta collezionando figure barbine anche su questo fronte. Tutto questo mina ulteriormente la credibilità dell’esecutivo”.

Jessica Quilici

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