Tanti studenti ancora in marcia per il clima in città foto

Tornano a marciare per manifestare il loro assoluto dissenso a fronte delle scelte dei governi sul clima: i giovani delle scuole della provincia rilanciano la sfida – oggi (24 maggio) – in modo dirompente. Il secondo sciopero globale, organizzato dai movimenti Earth Strike e Fridays for future, va in scena su scala mondiale dopo il nuovo appello della svedese Greta Thunberg e parte da piazzale Verdi in versione leggermente ridotta rispetto alla marea umana di metà marzo scorso, ma chi sfila (circa 400 persone secondo la questura) sa comunque farsi notare.

Cartelli in aria, gli studenti intonano l’ormai celebre C’avete rotto il clima e Se non ora quando, scandiscono Con Greta salviamo il pianeta e chiedono “impegno, coerenza e trasparenza” per cambiare le cose.
È il sintomo di un popolo che, affiancato anche da un buon numero di adulti (ci sono tra gli altri anche i vertici della Cgil di Lucca con Rossano Rossi e quelli del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, oltre a diversi rappresentanti di comitati del territorio e di Amnesty Lucca) sceglie di non arrendersi, consapevole che la battaglia per preservare il pianeta è ancora lunghissima.
La mobilitazione sfila verso piazza San Michele sotto un tempo incerto, musica e slogan tirati senza sosta, passando stavolta per via San Paolino. Una volta in piazza, c’è tempo e spazio per lanciare nuovi appelli con cori e megafono.
“Vogliamo – chiedono i manifestanti – arrivare ad accordi che portino all’azzeramento delle emissioni nocive entro il 2030, in tutta Europa. Il tempo a nostra disposizione sta per scadere, dobbiamo agire adesso”.
Il corteo muove quindi verso piazza Anfiteatro, non senza aumentare il tono della protesta proprio sotto a palazzo Santini. Nella piazza emblema della città va in scena un potente flash mob, apice della protesta: al suono di una sirena in centinaia si sdraiano a terra per un minuto, lanciando un messaggio di sensibilizzazione che tocca cittadini e turisti.
Quindi è la volta di via Fillungo, la strada stretta invasa da cartelli e persone, gli slogan che rimbalzano sugli edifici storici. Poi, dopo una sosta in piazza Napoleone, il corteo sfocia davanti al Caffè delle mura, dove i manifestanti siedono nuovamente, lasciando spazio agli interventi dei singoli. “Dobbiamo ribellarci alle abitudini del sistema in cui viviamo, il cambiamento dipende da ciascuno di noi”, i messaggi di una protesta che prosegue ininterrottamente.

Paolo Lazzari

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