Montagnola, va avanti la raccolta di firme

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Va avanti la petizione per dire no alla sistemazione del parco La Montagnola. Incoraggiati dal sostegno ricevuto da Legambiente, Wwf e Italia Nostra, il comitato Per San Concordio e l’associazione culturale per San Concordio intensificano la raccolta di firme per chiedere all’amministrazione di ripensare al progetto previsto per le aree verdi esistenti del Parco didattico La Montagnola e di piazza Aldo Moro, “coerentemente con le esternazioni a favore dell’ambiente che da mesi caratterizzano le attività pubbliche del Comune. Il rispetto verso se stessi e gli altri vuole che le dichiarazioni di intenti di chi amministra non siano poi contraddette nei fatti”.

“Nel Parco didattico La Montagnola (risistemato appena nel 2015 con l’aiuto di associazioni, la collaborazione del Comune, la consulenza tecnica di esperti e il finanziamento di fondazioni bancarie, secondo un progetto che ne esaltava la biodiversità e l‘unicità) oltre l’ottanta per cento dei prati sarà sostituito da pavimentazioni artificiali e la maggior parte degli alberi esistenti sarà abbattuta – sostengono i cittadini -. E’ prevista anche l’installazione di una lunga pensilina in acciaio, dal forte impatto visivo, che, dalla zona cosidetta dei Chiariti in via Savonarola, coprirà un percorso pedonale che, dai limiti del Parco della Montagnola si allargherà con due grandi tettoie, una delle quali ingloberà il grande pioppo che si affaccia sulla piazza Aldo Moro”.
“Con la scelta di eliminare queste aree verdi, in un quartiere fin troppo cementificato e con preoccupanti problemi di traffico e inquinamento, si vogliono ignorare le indispensabili funzioni vitali che assolvono i prati e gli alberi per l’uomo – aggiungono i comitati -, per gli animali, per l’ambiente in generale, contribuendo alla purificazione dell’aria, alla mitigazione della temperatura, all’assorbimento, filtraggio e depurazione delle acque piovane. A tutto questo, si aggiunga che da parte dell’amministrazione non è stata data adeguata informazione su i progetti alla cittadinanza, in particolare agli abitanti del quartiere direttamente interessato, e che se ne è venuti a conoscenza nel dettaglio solo alla fine di maggio 2019, quando l’iter amministrativo dei lavori era ormai in fase avanzata; e che, pur essendo universalmente riconosciuta l’importanza, per una migliore qualità della vita, di conservare, valorizzare e accrescere le aree verdi esistenti nelle città, i progetti inerenti alla Piazza Aldo Moro vanno in direzione contraria, non riconoscendo a questi spazi la loro valenza ecologica oltre che estetica”.

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