Progetti per S.Concordio, comitato: “Ci opporremo”

Incontro in Comune fra il sindaco Alessandro Tambellini e il vice, Giovanni Lemucchi, e il comitato Per San Concordio lo scorso venerdì (14 giugno). Il tema è quello della riqualificazione di San Concordio e ha visto i rappresentanti istituzionali confrontarsi con i delegati del comitato, Del Greco, Mei e Zerboni, usciti insoddisfatti dall’appuntamento.

“Sindaco e vicesindaco – dicono dal comitato – hanno comunicato la loro intenzione di portare avanti tutti e tre i progetti contestati dai cittadini, che sono in uno stato di avanzamento tale da non poter essere più rivisti o modificati. Solo per quanto concerne il progetto della Montagnola, il sindaco ha detto che in sede di esecuzione dei lavori farà fare delle modifiche. I rappresentanti del comitato hanno chiesto come questo sarà possibile, visto che la procedura di appalto, con capitolato lavori ben preciso, è gia stata esperita; il capitolato lavori infatti classifica i lavori nella categoria prevalente di “opere di asfaltatura”, quindi non si tratta di semplici variazioni in corso d’opera, ma di riscrittura del capitolato. Bisognerà avvertire il vincitore, che è facile prevedere sarà la ditta Del Debbio, che dovrà fare lavori diversi, e di valore economico molto inferiore, rispetto a quelli appaltati?”.
“Per quanto concerne la scuola che il Comune vuol costruire nel parco di via Nottolini – prosegue il comitato – il sindaco ha detto non vi è alcuna possibilità di modifica: o “si fa”, o “non si fa”, e visto che il Comune ha ottenuto 2 milioni e 300mila euro per costruirla, non ha alcuna intenzione di rinunciare a questo finanziamento e perdere questa opportunità. Alla domanda come mai non ha ancora risposto alla petizione presentata lo scorso febbraio, sottoscritta da oltre 500 residenti, che chiedeva di non dimezzare, con la costruzione della nuova scuola, il parco pubblico di via Nottolini e proponeva soluzioni alternative, il sindaco ha risposto che non ha ancora potuto prendere visione della petizione”.
“Per quanto concerne la costruzione della piazza coperta nell’area Gesam – è il terzo tema affrontato dal comitato – i cittadini carte alla mano hanno dimostrato al sindaco come questo progetto sia ancora più impattante dell’originario Steccone: la nuova costruzione si eleva in altezza su una superficie notevolmente superiore, è completamente avulsa dal contesto che ha attorno e soprattutto non considera la presenza dei due elementi territoriali fondanti l’area Gesam, il porto e il chiesone; il parcheggio interrato inoltre caricherà di ulteriore traffico il già caotico incrocio tra via Consani e via Formica. Il sindaco ha ribadito che la costruzione della “piazza coperta” è la soluzione che il Comune ha trovato al grave problema, creato dalle precedenti amministrazioni, della gettata di cemento che occupa l’area. All’obiezione del comitato che costruirci sopra tre piani, anzichè rimediare a quell’errore, lo esalta e lo ribadisce in maniera irreversibile, sindaco e vicesindaco hanno ammesso che i tempi strettissimi per poter concorrere al bando possono aver influito sulla redazione del progetto, che con più tempo a dsposizione avrebbe potuto essere pensato diversamente. Benevolmente il sindaco ha aggiunto che i cittadini hanno tutto il diritto di opporsi nelle sedi amministrative e giudiziarie, che anzi ha rispetto per la passione e l’impegno che mettono nel cercare di difendere il proprio territorio, ma il progetto è immodificabile, 6 milioni e 325mila di cofinanziamento sono troppi per potervi rinunciare, e che quindi anche la “piazza coperta” sta per essere appaltata”.
“L’incontro – conclude la ‘relazione’ del comitaato – si è concluso con grande delusione e disappunto dei rappresentati del comitato, che hanno rimproverato l’amministrazione di non aver minimamente condiviso i progetti con la cittadinanza e di averli mostrati solo quando ormai erano definitivi e immodificabili. Il comitato per San Concordio farà ricorso a tutte le vie legali per bloccare questi tre progetti, che considera inaccettabili e devastanti per il quartiere, e suggerisce intanto al Comune di inserire “clausole di dissolvenza” negli appalti, perchè non vada a finire che le imprese vincitrici vantino risarcimenti e vogliano essere pagate anche se i lavori, bloccati per i più vari motivi, non verranno fatti”.

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