Ex officine Lazzi, approvato nuovo progetto di bonifica

La bonifica dell’area in cui sorgevano le ex officine Lazzi a Sant’Anna dovrà concludersi necessariamente entro 24 mesi. Lo si apprende da una determina pubblicata oggi (23 luglio) sull’albo pretorio del Comune di Lucca in cui viene approvata la richieta di variante al progetto originario presentata dalla Esse A3 Srl, ditta incaricata dalla Linee automobilistiche F.lli Lazzi Srl di effettuare la bonifica. L’atto è licenziato dalla Conferenza dei servizi ma con riserva: si legge infatti che la documentazione presentata a corredo della richiesta non è completa e che l’integrazione di tutti gli incartamenti richiesti rappresenta un passaggio indispensabile per l’approvazione. Tra questi, entro 30 giorni Lazzi dovrà presentare le garanzie finanziarie previste per la bonifica dell’area.

 

La situazione dell’immobile che sorge all’incrocio tra via Geminiani e via Catalani a Sant’Anna è molto complessa. L’edificio è stato acquisito dalla ditta Guinigi Costruzioni che voleva sfruttare l’area per realizzare dei parcheggi sotterranei. Dai primi scavi però emerse una contaminazione sia dei terreni che delle acque circostanti. Della bonifica avrebbe dovuto occuparsene Lazzi, risultata soccombente dopo i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. L’azienda, che inizialmente aveva presentato un piano per la bonifica da concludersi in 119 settimane ha beneficiato di varie proroghe e, nel frattempo, è stata messa in liquidazione, fatto che ha causato un allungamento molto significativo per i tempi della bonifica.
Nel frattempo, lo scorso 31 maggio, la ditta incaricata di eseguire l’intervento ha proposto una variante del progetto originario prevedendo l’applicazione di una nuova tecnica di bonifica consistente nell’iniezione di specifici prodotti chimici all’interno della falda contaminata. Questo intervento innovativo, secondo la ditta, dovrebbe ridurre di molto i tempi dei lavori.
L’argomento fu anche affrontato in una concitata Commissione lavori pubblici in cui venne ripercorsa la storia della struttura (leggi). In quella sede, l’architetto Mauro Di Bugno, dirigente del Comune, aveva affermato che i lavori di bonifica stavano procedendo ma che un problema fondamentale era rappresentato dal fatto che le garanzie finanziarie presentate da Lazzi a copertura dell’intervento erano scadute e che, per questo motivo, era stato presentato anche un esposto alla Procura.
Sempre durante la seduta della Commissione, Di Bugno spiegò che qualora Lazzi non fosse stata in grado di garantire le coperture per portare a termine le operaizoni di bonifica, sarebbe subentrata la pubblica amministrazione che poi si sarebbe rivalsa sull’immobile. I tempi per le ditte coinvolte dunque stringono: ci sono solo 30 giorni di tempo per presentare la documentazione mancante.

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