Ciclopiste e sensi unici: “Sarà caos a S. Concordio”

Piste ciclabili e nuovi sensi unici a San Concordio? La contrarietà e il disappunto serpeggiano nel quartiere che contesta gli interventi dei quartieri social. Ad unirsi al coro dei no è Clara Mei, del comitato che si sta battendo da tempo per dire no al progetto di recupero dell’area ex Gesam di via Consani. Mei adesso si concentra sul tema della viabilità e contesta il Comune. “Appare grave contraddizione – sostiene in un post pubblicato su Facebook – che un’amministrazione comunale prima dichiari lo stato di emergenza ambientale per contenere le emissioni di gas serra, e contemporaneamente istituisca nella trafficatissima S.Concordio dei sensi unici che costringono le auto a lunghissimi giri per percorrere distanze che prima dei sensi unici erano di poche decine di metri. Perché non è stato fatto un bilancio ambientale, considerando l’aumento di consumo di combustibile, con il relativo inquinamento atmosferico, conseguente a questo drastico allungamento dei tragitti? Perché, prima di iniziare i lavori, non è stato fatto un periodo di sperimentazione, per verificare quanto il senso unico in via Nottolini avrebbe aumentato il traffico in via Consani?”.

“Perché, prima di restringere le carreggiate, non sono state fatte delle simulazioni provvisorie e non è stato valutato quanto il restringimento della corsia, in certi punti, ad esempio l’incrocio tra via Nottolini e via Guidiccioni e Formica, blocca e rende caotica la circolazione dei mezzi? Già il quartiere di S.Concordio, stretto tra la circonvallazione e l’autostrada, era strozzato dal traffico, che ne faceva era una delle zone più inquinate della città (accertato dalle centraline di rilevamento, finchè sono state in funzione). Ora, con queste piste ciclabili abbinate a sensi unici, la situazione è destinata ad aggravarsi, non solo per quanto concerne l’inquinamento indotto dai giri a vuoto, ma anche per quanto concerne gli ingorghi, soprattutto nella zona centrale attorno l’area dello Steccone e nelle vie Consani, Formica, Urbiciani e limitrofe. E’ stato gravissimo da parte dell’amministrazione comunale sottovalutare il problema dei parcheggi che verranno tolti per far posto alle piste ciclabili, e provocatorie sono le affermazioni dell’assessore Lemucchi che ci saranno 65 posti auto nel sotterraneo dello Steccone (il cui progetto in realtà ne prevede 50), mentre è in atto una grande mobilitazione, nel quartiere, per bloccare la costruzione della cosiddetta piazza coperta e dei relativi parcheggi sotterranei. Sarebbe vessatorio, per i residenti di via Nottolini che distano oltre 400 metri dall’area Gesam, andare lì a parcheggiare l’auto, senza considerare che i costi di manutenzione e gestione di quell’ipotetico parcheggio a pagamento interrato e immerso nell’acqua saranno altissimi e graveranno sulle casse comunali. E’ vessatorio, per il ciclista che si trova in via Guidiccioni, da Ninni, e deve andare al Fornaccio, in via Formica, che dista circa 100 metri sullo stesso lato della strada, dover fare invece ben 4 temerari attraversamenti di carreggiata e percorrere 240 metri, più del doppio del tragitto naturale. E’ ovvio che nessun ciclista lo farà, faranno tutti, a partire da me e dai miei figli, la via di prima, dritta, corta e senza attraversamenti, in una strada che sarà diventata pericolosissima, perché la corsia è stata ristretta, i cordoli messi da tutti e due i lati, e le auto, confortate dal senso unico, sfrecceranno e non staranno tanto a guardare. E quando verremo falciati con le nostre bici – prima o poi accadrà di sicuro -, sarà colpa nostra, perché non eravamo sulla ciclabile. Queste piste non solo non sono gradite ai residenti, ai frontisti e ai commercianti, perché tolgono un gran numero di parcheggi esistenti e rendono difficoltosa la sosta per il carico-scarico e l’accesso alle proprietà, ma non sono gradite nemmeno ai ciclisti, perché per chi va in bici aumentano gli attraversamenti pericolosi e si allungano i percorsi, che sono continuamente interrotti da passi carrabili e traverse ove la visibilità del ciclista si riduce drasticamente, senza considerare l’ingombro e l’intralcio dei cordoli, cui è facile sbattere. Quanto agli automobilisti, faranno percorsi più lunghi e aumenterà traffico e inquinamento, e il senso unico favorirà ingorghi a catena perché in caso di intoppo non ci sarà possibilità di fuga facendo dietro front. Le piste ciclabili non sono buone per forza. C’è un malinteso senso, una mistificazione, un simulacro ideologico di quelle che dovrebbero essere le azioni che qualificano una Amministrazione Comunale di centrosinistra. A S.Concordio questo malinteso senso vale per le piste ciclabili, vale per i locali per le associazioni che vogliono costruire nell’area Gesam e vale per la scuola innovativa che vogliono costruire nel parco di via Nottolini. Ne esce un quartiere massacrato, con più ingorghi e più inquinamento, e impoverito dell’unico bene che per questo territorio rappresenta il vero valore aggiunto, che è lo spazio verde e lo spazio inedificato”.

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