Ancora disservizi sulla direttissima Lucca-Firenze: la protesta dei pendolari

Un altro disservizio segnalato dai pendolari della linea direttissima Lucca – Firenze. “Il 31 marzo alle 8 – si legge in una nota – almeno 20 persone attendevano ancora il bus delle 7.30 alla penultima fermata prima dell’ingresso in autostrada al Nelli. Chiamata la biglietteria, una gentile signora avvisava che non aveva notizie di ritardi. Alle 8,10 passava un bus che, essendo già al completo, avvisava di non poter accogliere passeggeri è che altro bus era in arrivo. A domanda diretta, l’autista risponde che è quello delle 7,30 e che l’autista precedente si è ammalato. Peccato che in prima persona abbiamo visto la macchina in piazzale Verdi alle 7,50 in procinto di partire regolarmente. Chiamata la biglietteria, la gentile signora di prima ha risposto che a causa di un guasto il bus delle 7,30 è partito alle 7,45. Intanto sono le 8,15 ed è semplicemente impossibile che il bus partito alle 7,45 (orario dato sicuramente a caso all’incolpevole signora) sia passato alle 8,10. Alle 8.20 passa un bus completamente vuoto (quindi non passato dalla stazione dove sicuramente il primo bus aveva fatto il pieno) che fa salire tutti. Naturalmente è gelido ma certamente non stiamo qui a sottilizzare. L’autista conferma che non doveva fare questa corsa ma a causa di un imprevisto il suo turno era stato modificato. Fin qui i fatti, con 19 testimoni ai quali si aggiungono quelli della fermata successiva (l’ultima prima dell’ingresso in autostrada). In ogni caso, il bus era praticamente pieno”.

I pendolari, poi, si pongono qualche domanda: “L’autista delle 7,30 era malato o il bus aveva un guasto? O magari entrambe le cose= Il bus passato alle 8,10 era quello delle 7,30? È corretto che gli autisti abbiano un’informazione diversa dalla biglietteria? Come mai, in questi disservizi, devono sempre rimetterci quelli che salgono alle ultime fermate? Non sarebbe più opportuno far partire i bus insieme (visto il ridottissimo scarto di orario) e consentire di distribuirsi uniformemente sui mezzi? Possibile che ancora non esista una programmazione efficace che copra almeno parte degli imprevisti? (dove malattia e guasti non possono essere considerati tali ma vanno inseriti nella programmazione)?”. Alle domande fanno seguito le richieste: “Alla Provincia – dicono i pendolari – chiediamo di verificare le risposte che verranno date dall’azienda fornitrice del servizio altrimenti, come in passato già accaduto, si ottengono assurdità. Facciamo ora alcune congetture non distanti a nostro modo di vedere dalla realtà: il bus delle 7,30 salta la cosa per malattia dell’autista, rottura del bus o, forse peggio, per entrambi i motivi. Per limitare i danni, le inevitabili responsabilità e le richieste di rimborso, oltre che a ridurre i ritardi, viene detto all’autista del bus delle 7,55 di partire prima (3/4 minuti). Successivamente parte il rimpiazzo delle 7,30 e il resto è già descritto. Vi preghiamo di evitare il balletto degli orari fasulli normalmente indicati dall’azienda fornitrice del servizio, vista la grande disponibilità di testimoni. Invitiamo gli organi competenti, a latere di questa protesta, a verificare le condizioni di manutenzione del parco mezzi in quanto segnaliamo diversi problemi rivelatori di mancata manutenzione, evidenti ormai a tutti i pendolari che ogni giorno percorrono centinaia di chilometri di strada. Arriva l’estate e la climatizzazione diventerà presto indispensabile. Si sentono strani rumori che perfino a profani come i pendolari sembrano anomali e ci risulta che gli autisti sono ormai stanchi di segnalare i problemi dei bus che non vengono risolti per mancanza di fondi. Non vorremmo pensare a cosa accadrebbe in caso di sinistro dovuto a scarsa manutenzione”.

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