Bilancio, Cgil soddisfatta a metà: “Tante questioni aperte”

Bene le misure progressive per evitare la regressività della Tasi senza andare a pesare sulle fasce più deboli e bene anche la semplificazione delle procedure per i pagamenti, ma sul fronte dei costi, della spesa e in particolare quelli per lo smaltimento dei rifiuti e la relativa Tari i sindacati storcono la bocca: “C’è ancora parecchia strada da fare”. E’ il primo commento della Cgil al piano della fiscalità illustrato ieri alle sigle dall’assessore al bilancio Enrico Cecchetti (Leggi). “Ci sembrano positivi – sottolinea la Cgil – due degli obiettivi che l’amministrazione comunale si pone: il primo riguarda l’introduzione una effettiva progressività per evitare gli effetti regressivi della Tasi con conseguente maggiore incidenza sulle fasce più basse di reddito, mentre il secondo cerca di semplificare le modalità di pagamento, limitando gli adempimenti burocratici ed i relativi costi connessi”.

“Al contempo, però, lo stesso obiettivo di invarianza delle entrate, quindi del peso fiscale sulla collettività in un periodo particolarmente difficile dal punto di vista economico per tanti contribuenti, siano essi privati o imprese, deve porci – aggiunge Cgil – il problema di affrontare le voci della spesa pubblica locale almeno per quanto attiene a due aspetti: se ed in quale misura sia possibile operare una riduzione dei costi complessivi e, al contempo, come assicurare efficacia alle prestazioni ed ai servizi che l’ente fornisce alla collettività, ossia cosa ritorna ai cittadini come contropartita delle imposte che pagano. Per quanto concerne la Tari, a nostro avviso, debbono essere affrontati i nodi ancora non risolti inerenti lo smaltimento dei rifiuti da parte di Sistema Ambiente, in una logica di sistema che favorisca la riduzione dei costi e privilegi la sostenibilità ambientale ed il risparmio delle risorse. Allo stesso modo riteniamo sia giunto il tempo di aprire un dibattito più ampio sul bilancio del Comune di Lucca e le voci che lo compongono. Si pensi ad esempio all’ingente patrimonio immobiliare di proprietà del Comune e quindi, in ultima istanza, di tutti i cittadini lucchesi, al loro utilizzo ed alle possibilità di una loro valorizzazione, che non significa necessariamente vendita, a vantaggio della collettività”.

 

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