Ridley Scott delude con “The Counselor”

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Un film ambizioso, The Counselor, ma che si perde in dialoghi, in sequenze, in personaggi affascinanti da vedere ma fini a se stessi, la trama basata sull’idea di un avvocato (Michael Fassbender) desideroso di recuperare un po’ di soldi inserendosi nel giro del traffico della droga porta lo spettatore ad aspettare per l’intero film che succeda qualcosa, ma poi tutto sembra sfociare solamente in una mera autocelebrazione del regista, con riprese e battute che ricordano i peggiori passaggi del capolavoro Traffic ed i più insulsi dialoghi di un film di Tarantino.

Il tentativo di complicare una trama abbastanza scontata è una delle principali cause che rendono questo lavoro così noioso ed incapace di creare nello spettatore un minimo di interesse. Solo per un attimo ciò avviene ed è nella parte iniziale, quando vediamo per la prima volta Reiner, un ricco spacciatore che collabora con i messicani (interpretato da un camaleontico Javier Bardem); questa scena infatti sembra preparare il terreno ad un film ricco di azione e colpi di scena, ma come detto non sarà così.
Anche il fatto che ci recitino così tante star di Hollywood come Brad Pitt, Cameron Diaz, Penelope Cruz ed i già citati Fassbender e Bardem, aumenta la sensazione di un lavoro che sembra volersi rispecchiare in se stesso come un Narciso dei tempi nostri, disposto a tutto pur di avere le inquadrature più belle, le sequenze più cruenti (vedasi la morte di Brad Pitt per mezzo di un cappio al collo che stringe sempre più fino a staccargli la testa fra l’incredulità dei passanti), i dialoghi più filosofici e cattivi, senza soffermarsi invece sul fatto che ad esempio Cameron Diaz nei panni della cattiva di turno non è assolutamente credibile, troppo macchietta, troppo scontati i suoi atteggiamenti e che magari togliendo qualche scena inutile ed aggiungendone altre più utili alla comprensione dello svolgimento della storia, il risultato sarebbe stato sicuramente più favorevole alla fruibilità del film.
Il voto è 4, purtroppo stavolta Ridley Scott non propone niente di originale e degno di nota.

 

Damiano Baccetti

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