Ctt Nord, sciopero dei bus e corteo dei dipendenti a Lucca

Nuovo sciopero nel settore dei trasporti pubblici locali. I lavoratori del Ctt Nord tornano ad incrociare le braccia a Lucca domani (10 giugno) con uno sciopero del servizio dalle 8,30 alle 12 e dalle 17 alle 21,30. Nel mirino c’è ancora la riforma a livello regionale del trasporto pubblico locale e in particolare la gara per il gestore unico. A Lucca i lavoratori e i sindacati organizzano un corteo che partirà dalle 17,30 dal deposito dei mezzi in viale Luporini, fino a raggiungere il centro storico e in particolare Palazzo Ducale e poi palazzo Orsetti, dove i dipendenti sperano di incontrare il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore comunale ai trasporti Francesca Pierotti. La protesta riguarda gli annunciati tagli agli stipendi (Leggi l’articolo). “A seguito della regolamentazione unilaterale imposta dall’azienda dal 10 marzo, che impone per i  lavoratori ex Clap riduzioni salariali fra i 150 euro e i 200 euro – spiega Leonardo Andreozzi della Filt Cgil – , per i dipendenti ex Clap sarà un lusso anche ammalarsi o farsi male sui luoghi di lavoro visto che non possiamo superare 18 giornate di malattia l’anno pena sennò della decurtazione del salario”.

“Tutto questo chiaramente  prosegue il sindacato – metterà a rischio il servizio offerto che sarà meno sicuro, con conseguenze anche sull’utenza. Per poter mantenere le nostre famiglie saremo obbligati a venire a lavorare anche ammalati con tutto quello che comporterà anche per la sicurezza del servizio. Tutto questo con il bene placido della Regione Toscana con i tagli di risorse per la prossima gara regionale e degli enti locali”.
Ma sarà mobilitazione anche nelle altre città della Toscana. “Alcune Province e Comuni della Toscana hanno scelto pur non obbligati – sottolineano i sindacati del settore – di deliberare per l’immediata messa a gara di propri lotti deboli, di fatto a condizioni normative ed economiche pesantemente negative per i diritti dei lavoratori del settore”. Atti che secondo i sindacati violano “gravemente la sostanza delle specifiche leggi regionali e accordi sindacali sottoscritti dalle loro associazioni regionali di rappresentanza assieme a Regione e organizzazioni sindacali, e confermati il 12 settembre scorso. Il richiamato accordo, se rispettato, avrebbe assicurato giusti diritti ai lavoratori permettendogli di svolgere il trasporto pubblico locale in sicurezza garantendo, quindi, una dignitosa mobilità ai cittadini. Facciamo un sollecito alla Regione Toscana per rendersi garante del rispetto degli accordi sottoscritti alfine di garantire sia i diritti dei cittadini e lavoratori alla mobilità ma contemporaneamente anche alla salvaguardia del reddito, delle residenze e dell’occupazione del comparto”.

 

 

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