Rivoluzione negli uffici comunali, dubbi sugli accorpamenti

Scetticismo e ancora molte perplessità. Sono i sentimenti che esprimono i rappresentanti dei dipendenti comunali e, in parte, anche i sindacati, uscendo in tarda mattinata dal primo confronto con l’assessore al personale Francesco Raspini, in merito alla riorganizzazione degli uffici e al valzer dei dirigenti comunali (Leggi: La “mappa” delle novità). I dubbi sollevati nel corso della riunione che stavolta aveva ad oggetto soltanto la questione del “comparto”, ovvero di dipendenti dell’amministrazione e i funzionari – dei dirigenti si parlerà in un incontro sindacale fissato per giovedì prossimo – sono comunque unanimi. “Siamo in presenza della terza riorganizzazione nel giro di pochi mesi – sottolinea la segretaria provinciale della Cgil Funzione Pubblica, Giovanna Lo Zopone -, ed è chiaro che desideriamo comprenderne a fondo i motivi, prima di esprimere considerazioni articolate in merito. Certo è che nutriamo alcune perplessità, che sono emerse anche nell’incontro”.

Diverse le osservazioni che sono state già poste ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, a cominciare da quella relativa al riassetto di alcune posizioni organizzative, che stanno creando qualche malumore tra i dipendenti che finiranno nel “microsettore” della promozione e tutela del territorio, ma da ultimo anche della polizia municipale. Secondo i sindacati, e in particolare secondo la Cisl Funzione Pubblica, l’amministrazione “fa un ulteriore passo indietro, perché – spiega il sindacato – reintroduce, pur a diritto e in maniera apprezzabile, le due posizioni organizzative del comandante e del vicecomandante, ma eliminando le indennità intermedie di responsabilità che erano state assegnate agli ispettori nella precedente riorganizzazione”. “Questo – aggiunge ancora la Cisl – senza considerare che altre posizioni organizzative saranno modificate e nel complesso saliranno dalle attuali 34 alle future 35. Ci sfugge tuttavia ancora la logica di questi cambiamenti e soprattutto crediamo che questo nuovo assetto andrà in alcuni casi a rendere più difficile il lavoro di alcuni settori, accorpando competenze che poco hanno a che fare l’una con l’altra, come nel settore della promozione e tutela del territorio. Si costruisce il tetto – chiosa il sindacato – senza conoscere bene su quali fondamenta andrà a sostenersi”.
Qualche perplessità viene espressa anche dalla Cgil: “Prendiamo atto – dice Giovanna Lo Zopone – della proposta di riorganizzazione fatta dall’amministrazione comunale: se essa serve veramente a rendere le risposte dell’amministrazione più celeri, siamo disponibili a sostenerla. La cosa che ci premeva e ci preme – aggiunge – è che non vengano aumentate le posizioni di responsabilità dei dipendenti, attingendo dalle risorse del fondo che, com’è noto, è bloccato dagli ultimi cinque anni. Ci sembra dai primi riscontri che questo non si ponga, per cui attendiamo il prossimo incontro e una illustrazione nel dettaglio delle motivazioni che hanno indotto a proporre questo nuovo assetto. Va comunque sottolineato che questa amministrazione è sempre stata molto disponibile nel dialogo con i sindacati e siamo convinti che si proseguirà in questo senso”.

 

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