Cipriano Costruzioni cessa l’attività: 83 lavoratori a casa

Anche l’ultima speranza è svanita nel nulla per gli 83 lavoratori della Cipriano Costruzioni che da domani saranno licenziati. L’azienda di Giuliani e Lumini ha infatti presentato il concordato liquidatorio e non quello in continuità. Nessuna soluzione e nessun accordo è stato trovato negli ultimi giorni nell’ambito delle trattative che si sono svolte in provincia alla presenza delle istituzioni locali (Leggi). “Per la valle del Serchio – sottolinea Giovanni Ferrari della Fillea Cgil – è l’ennesimo duro colpo occupazionale difronte al quale non è possibile rimanere in silenzio a guardare.  Questi 83 lavoratori hanno famiglie e mutui da pagare e si vanno a sommare ai circa 1500 edili che hanno perso lavoro dal 2008 a oggi in provincia di Lucca e molti dei quali non hanno ancora trovato soluzione al loro dramma. E’ un problema sociale di grandi dimensioni che non ci può lasciare indifferenti perché necessita di urgenti risposte che non possono rimanere più soltanto promesse”.

A rischio infatti anche l’indotto che da tempo gravitava intorno all’impresa che domani chiude ufficialmente i battenti.  “In tutta questa situazione di crisi – rincara la dose Ferrari – sta aumentando l’illegalità, il lavoro nero e la mancanza di sicurezza nei cantieri. I lavoratori, sotto ricatto, pur di lavorare, aprono false partite Iva. Vanno tutelate e aiutate le imprese regolari che scontano la concorrenza sleale di aziende irregolari. La richiesta della Fillea Cgil è l’istituzione in tempi brevi di un tavolo di crisi che coinvolga Prefetto  provincia, comuni,, ispettorato del lavoro e organi di vigilanza tutti”.
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