Elettrodotto, i Comuni ci riprovano con l’inchiesta pubblica foto

I Comuni ci riprovano e invieranno una nuova richiesta di inchiesta pubblica al ministero sul progetto del nuovo elettrodotto. E’ una delle decisioni, sollecitate in particolare dalle amministrazioni della Versilia, che sono state prese nel corso della riunione che si è tenuta questo pomeriggio (1 ottobre) nella sala degli Specchi di Palazzo Orsetti, convocata dal sindaco Alessandro Tambellini, per informare tutti i soggetti coinvolti negli ultimi sviluppi legati al progetto Terna per l’elettrodotto nell’Oltreserchio. Hanno preso parte alla riunione i rappresentanti della Provincia di Lucca insieme a quelli dei Comuni di Camaiore, Massarosa, Vecchiano, S.Giuliano Terme oltre che ai cittadini dei Comitati Starc, di Chiatri, di Maggiano e alle associazioni Legambiente e Vivere S.Giuliano.

Il sindaco Tambellini ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione ed ha brevemente ripercorso i passaggi legati alla vicenda fino all’ultimo atto che è quello del diniego da parte del Ministero dell’Ambiente all’avvio di un’inchiesta pubblica. L’amministrazione attraverso il dirigente all’ambiente, l’architetto Mauro Di Bugno, ha illustrato lo stato dell’arte da un punto di vista tecnico precisando che la procedura amministrativa, dopo il diniego comunicato dal Ministero all’inchiesta pubblica, si trova attualmente in stand by, poiché per perfezionare l’iter amministrativo inerente la valutazione di impatto ambientale, preliminare all’eventuale esecuzione dell’opera pubblica, manca ancora il parere della Regione Toscana.
L’incontro è stata l’occasione per condividere una linea comune tra le varie amministrazioni e i rappresentanti dei cittadini. In primo luogo, è stato deciso di ribadire con forza la richiesta di inchiesta pubblica al Ministero dell’Ambiente, attraverso un nuovo documento che nei prossimi giorni verrà sottoscritto da tutte le amministrazioni interessate che intendono far sentire la propria voce in tutte le sedi politiche, a partire dal presidente Rossi. A quest’ultimo i sindaci chiederanno formalmente di essere ricevuti per discutere della questione. A ciò si accompagnerà un momento di confronto congiunto tra i tecnici dei Comuni coinvolti e quelli della Regione Toscana che dovranno redigere il parere nell’ambito della Via nel quale approfondire eventuali criticità ambientali e urbanistiche dell’opera anche alla luce dell’adozione del Pit da parte della Regione Toscana il 2 luglio scorso. Infine, sulla scorta di una richiesta giunta dal comitato rappresentativo dei cittadini di Maggiano, residenti nei pressi dell’attuale tracciato dell’elettrodotto, i Comuni si sono impegnati a formalizzare una richiesta all’Arpat regionale diretta all’installazione di alcune centraline nei punti più critici. L’obiettivo è non solo migliorare il monitoraggio dei livelli attuali e futuri di emissioni elettromagnetiche dell’elettrodotto esistente, ma anche iniziare un percorso di definitivo superamento delle problematiche ormai decennali poste dall’infrastruttura esistente.

 

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