Ricoveri boom al S. Luca, si punta a migliorare servizi

L’ospedale San Luca ha reagito egregiamente sotto tutti i profili nei primi nove mesi di vita: questo il parere del direttore generale di Usl 2, Joseph Polimeni, il quale ha tracciato stamani (27 febbraio) un primo bilancio sul funzionamento del nuovo nosocomio. Accanto a Polimeni anche il direttore sanitario Lorenzo Roti ed il direttore amministrativo Alessia Macchia, oltre a tutti i responsabili dei singoli reparti, dall’oncologia all’infermieristica. “L’ospedale continua nel suo percorso – ha spiegato il direttore generale – anche perché stiamo risolvendo tutte le questioni secondarie, come quella inerente ai gestori telefonici o agli apparecchi tv. Dico secondarie perché non sarà difficile metterle a regime: a me interessa che prima di tutto funzionino i reparti”.

Polimeni rileva però che, al netto di una soddisfazione innegabile per il lavoro di squadra svolto in questi mesi in mezzo alle criticità di una struttura nuova, ci sono anche aspetti da migliorare: per questo la Usl 2 si dice pronta ad un confronto con la comunità lucchese, al fine di recepire suggerimenti ed analizzare insieme le problematicità. “Ci sono state delle lentezze – ricorda Polimeni – specie in relazione al Pronto soccorso, perché abbiamo vissuto 2-3 mesi critici sul fronte degli accessi, ma ora ne stiamo uscendo. Perché non abbiamo assunto ulteriore personale in quel settore? I tempi sono di crisi per tutti quanti e dobbiamo rispettare una scaletta delle priorità”.
Su un concetto il direttore generale martella forte: piaccia o meno, il San Luca sarà l’ospedale dei lucchesi almeno per i prossimi 20 anni e, a differenza di altre strutture limitrofe, il presidio non sarà messo a rischio da niente: “Questo ospedale – osserva – insieme agli altri nuovi che sono stati costruiti prima, rappresenta la spina dorsale di una rete di eccellenze. Non si possono aprire le finestre? Prende male il cellulare? Sono questioni, è vero, ma bisogna guardare a quello che offre la struttura nell’insieme, che non è poco”.
Da quando è stato aperto, il 18 maggio scorso, il San Luca ha visto consolidarsi i momenti di ascolto e partecipazione con associazioni di volontariato ed organismi di tutela ed è stata confermata la centralità del paziente come elemento guida della nuova organizzazione. Fondamento ispiratore dell’ospedale per l’intensità di cure è l’organizzazione dipartimentale: qui si creano una condivisione ed una collaborazione tra i medici che Polimeni definisce uniche. Tra le altre novità a livello organizzativo si segnala poi l’implementazione della Cartella elettronica, strumento fondamentale per abbandonare i faldoni cartacei. Per quanto concerne la degenza è stata invece consolidata la figura del medico tutor e per aumentare il rapporto di collaborazione con i medici di famiglia è attivo un gruppo di lavoro con i medici ospedalieri.
“Abbiamo rinforzato la presenza del personale dedicato ai singoli reparti – evidenzia Roti – e mi preme ricordare che, per quanto concerne le liste d’attesa, Lucca è al secondo posto per celerità a livello regionale. Anche i reclami diminuiscono proporzionalmente: abbiamo registrato 18 segnalazioni negli ultimi 4 mesi a Campo di Marte e 28 negli ultimi 8 al San Luca”.
Le maggiori criticità sono legate, come noto, all’elevato numero degli accessi: “Però abbiamo retto – dice la dottoressa Frosini, responsabile per il Pronto soccorso – anche perché nel periodo che va dal primo gennaio al 25 febbraio di quest’anno sono stati registrati 560 codici gialli e 80 codici rossi in più rispetto all’anno precedente”. Lieve impennata anche per i ricoveri: si passa dal 12,2% del 2014 al 14,8% dei primi mesi del 2015, con le complicanze respiratorie a recitare un ruolo da protagonista, aumentando dall’8,4% all’11,2%. In totale, nel 2014, gli accessi al Pronto soccorso sono stati 78mila, di cui 63 mila da parte di lucchesi.
I medici in servizio in pronto soccorso sono quattro per turno (come accadeva in passato), mentre gli infermieri sono minimo 9 per turno, con 3 operatori socio sanitari sia di mattina che di pomeriggio. “Ma l’obiettivo – afferma Polimeni – è quello di modulare i servizi sulla base delle fasce di maggiore afflusso di pazienti”.
Da registrare inoltre l’acquisto di nuovi macchinari all’avanguardia per il reparto di diagnostica e per quello di oncologia. “Le infezioni? Non sono legate alle strutture – ricordano i medici, riferendosi ad una recente polemica innescata da qualche quotidiano – ma a comportamenti errati all’interno dell’ospedale. Comunque noi ne registriamo pochissime”. Polimeni esprime poi il suo punto di vista anche sull’esposto presentato alla Procura della Repubblica da parte di cinque comitati lucchesi (Leggi): “Per quello che ho letto – spiega – non mi pare che sia indirizzato alla nostra azienda. Si riferisce a decisioni di carattere complessivo, come quella di costruire l’ospedale in quella zona o come il project financing. Il problema dei posti letto? Bisogna smetterla di focalizzarsi sui letti, anche perché con l’apertura della casa della salute i letti per le cure intermedie non mancano. E poi il San Luca non è l’unico presidio: questa visione ospedalocentrica è errata”.

 

Paolo Lazzari

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