Tensione per i migranti alla Croce Rossa di Lucca

“I temi legati all’immigrazione e all’accoglienza vengono troppo spesso strumentalizzati, anche dall’informazione. Non si pensa mai al dramma umano delle persone che arrivano nei centri e nelle tensostrutture d’Italia e della Toscana e a quello che sta dietro a tutti loro e alle loro famiglie”. La loro storia viene annullata d’un colpo, si pensa ai migranti solo come ad un male da estirpare o a sacche di delinquenza pronte ad esplodere alla prima occasione, suggerisce chi a Lucca ne ha invece una esperienza profonda e diretta ma molto differente. Il presidente della Croce Rossa Italiano della città, Enzo Fasano, parla di “una crescente intolleranza” anche nei confronti di chi, come operatore o volontario, si impegna ogni giorno in quello che è “un dovere morale e un impegno” che, secondo il presidente, è imprescindibile. Lo dimostrano anche alcuni episodi avvenuti di recente – l’ultimo oggi – alla tensostruttura della Croce Rossa, dove praticamente “passano tutti gli immigrati accolti in Lucchesia”, riferisce Fasano.

Episodi che secondo il presidente denotano una crescita dell’intolleranza nei confronti di persone “su cui non ci si interroga affatto come se fossero degli esseri umani”. Nella notte tra venerdì e sabato alcuni abitanti della zona hanno segnalato tafferugli tra gli ospiti all’interno del centro di accoglienza della Croce Rossa: “Sono state fatte arrivare due volanti della polizia – racconta Fasano -, ma tutti stavano dormendo: volontari e ospiti. Ecco, questo fa riflettere. Come presidente della Cri di Lucca non dovrei dirlo, ma in molti, e soprattutto la politica, strumentalizzano l’accoglienza, anche qua a Lucca. E questo è il risultato”. Anche oggi pomeriggio, all’ora di pranzo, qualcuno ha avvisato le forze dell’ordine, per una presunta discussione sul cibo. Un diverbio subito risolto con l’arrivo dei carabinieri. “Problemi non ce ne sono mai stati da noi – chiarisce però Fasano -: è chiaro che con tante culture diverse tra gli ospiti possono o si sono creati a volte dei disguidi, anche per quello che riguarda il cibo. Ma nulla a che vedere con un rifiuto del pasto: queste persone, che non hanno più niente, non vogliono certo cibo a cinque stelle. Ci sono però degli alimenti vietati per alcuni che non lo sono per altri e dovendo gestire così tante persone, visto che da noi transitano tutti coloro che giungono per essere trasferiti poi nelle strutture indicate dalla Prefettura, a volte in buona fede può succedere di creare un equivoco. Ma questo può avvenire nelle più svariate circostanze. Come Croce Rossa siamo stati per settimane in Abruzzo per il terremoto a L’Aquila. Servivamo pasti per centinaia di persone e non era facile nemmeno lì. Dipende da che punto di vista si guarda tutta l’intera questione. Noi crediamo che l’accoglienza sia un dovere e un impegno per la Croce Rossa imprescindibile da sempre”.
Un numero preciso sui migranti che vengono accolti dall’associazione di volontariato è difficile farlo: “Da noi arrivano anche persone che sono poi destinate ad altre centri su indicazione delle autorità competenti – spiega Fasano -: noi ce ne occupiamo, li rifocilliamo e li accompagniamo nei luoghi che vengono indicati”.
Un impegno che, mese dopo mese, sta diventando sempre più importante. Tanto che per la Croce Rossa si apre anche la possibilità di collaborare alla gestione di un eventuale nuovo centro di accoglienza a Carraia, un progetto ancora nella sua fase embrionale e a livello di ipotesi. “Personalmente non ho ricevuto nessuna proposta – dice Fasano – ma se sarà formalizzata, sicuramente la Croce Rossa sarà disponibile. Ovviamente, se si tratterà di un progetto di vera accoglienza che metta al centro l’immigrato”.

 

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