Polis, offerte a Assindustria e Camera di Commercio

Le offerte d’acquisto sono partite dagli uffici di Lucca Holding a inizio settimana: la partita è quella che riguarda la società partecipata Polis e i destinatari delle proposte sono l’Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Lucca, i due soci privati da cui l’amministrazione comunale intende acquisire le quote per riportare la spa sotto il totale controllo della Holding.

L’obiettivo è quello di provvedere in questo modo ad una ristrutturazione della società e ad una sua eventuale conversione in Stu, società di trasformazione urbana, in grado di occuparsi, in autonomia, di progetti speciali di riqualificazione. Cominciando dai due che sono fermi da anni: il recupero della palestra dei Bacchettoni e lo Steccone a San Concordio.
Il costo dell’intera operazione per le casse della Holding è di 52mila euro circa. Entrambi i due soggetti privati detengono attualmente lo 0,45% delle quote complessive, valutate in 26mila euro per “pacchetto”. E’ questa la cifra che compare nella proposta d’acquisto firmata dall’amministratore unico Andrea Bortoli. Ora, Camera di Commercio e Assindustria hanno tempo fino al 30 settembre per dare una risposta e accogliere eventualmente l’offerta “irrevocabile” della municipalizzata. La proposta è tuttavia condizionata alla vendita delle quote di entrambe le istituzioni. All’amministrazione, infatti, interessa tornare a controllare il 100% della società, in modo da disporne a proprio piacimento. Se soltanto uno dei due privati rifiutasse l’offerta, tutta l’operazione potrebbe saltare. Ma al momento non ci sono segnali che vadano in questo tempo. E anzi, sia gli Industriali che la Camera di Commercio si erano manifestati interessati ad alienare le loro quote. Assindustria, in particolare, in una fase di riorganizzazione come l’attuale, non ritiene più redditizio il mantenimento delle quote in Polis, mentre la Camera di Commercio dovrà ridurre le proprie partecipazioni nelle società, a causa dei lacci della spending review che non risparmiano nemmeno questa istituzione.
Se, invece, come pare, tutto andasse come previsto, si procederà dal notaio. Con quella firma la Holding avrà il controllo sul 100% delle quote. Dopo questa operazione, servirà che il consiglio comunale si esprima sul da farsi, indicando attraverso una delibera di indirizzo alla Holding come procedere. Gli scenari sono diversi. Il Comune infatti potrebbe decidere di proseguire con l’intento per la trasformazione in Stu, anche se su questa operazione ha espresso dubbi il professor Stefano Pozzoli, consultato dalla Holding in qualità di esperto in materia. Secondo il docente, infatti, una Stu a capitale totalmente pubblico potrebbe creare problemi in futuro e richiedere invece la presenza di privati. Se dovesse essere scartata anche questa opzione, il Comune potrebbe decidere di conservare la società cambiandole statuto e affidandola ad un amministrazione unico, eliminando comunque il cda. In ultimo, la società potrebbe anche essere smantellata dopo che avrà portato a termine i due progetti in sospeso che le erano stati affidati: la palestra dei Bacchettoni e il recupero dello Steccone, diventati due veri e propri monumenti dell’abbandono.

 

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