Lascito testamentario: come funziona

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Fare un lascito testamentario a un ente benefico significa dare l’opportunità alle persone più fragili di alleviare la propria sofferenza, lasciando loro un orizzonte con spiragli aperti verso il futuro. Un’azione da fare per sé e per gli altri, in un’ottica di affermazione del valore della vita. Online è possibile trovare la guida per effettuare un lascito testamentario con tutte le informazioni su come fare testamento. Perché per un ente benefico a fare la differenza sono non solo le grandi cifre, ma anche le piccole donazioni.

Che cosa significa fare testamento

Per lascito testamentario, o testamento solidale, si intende un atto attraverso cui lasciare i propri beni o una loro parte a un ente benefico per progetti connotati da ragioni sociali e solidali. Un gesto di grande valore umano che rispecchia una visione della vita in cui l’esistenza è vista come un qualcosa di più grande e quindi come percorso in cui si dà importanza alla condizione di tutti gli esseri umani.

Il lascito testamentario è un atto personale di comunicazione delle proprie volontà e non può essere delegato ad altri. Le due tipologie più comuni di testamento sono:

  • Testamento olografo. Scritto a mano dalla persona, ben leggibile, con data e firma. Non è necessaria la presenza di testimoni né di un notaio, il quale si limiterà a curarne la pubblicazione.
  • Testamento pubblico. Redatto da un notaio alla presenza della persona che decide di farlo e di due testimoni; al notaio spetta anche la conservazione e la pubblicazione.

Chiunque può scegliere di fare un lascito testamentario, al di là di quanto sia cospicuo il proprio patrimonio.

Alcune precisazioni

In caso di lascito testamentario la legge tutela sempre i propri cari ovvero coniuge o soggetto unito civilmente, figli e genitori, i quali hanno diritto a una quota di eredità detta appunto “legittima”, anche in caso di testamento. Sono considerati i parenti fino al sesto grado; in loro assenza il patrimonio viene devoluto allo stato.

La legge stabilisce la presenza di una “quota disponibile” ovvero quella quota che fatta salva la quota per i soggetti legittimari rimane a disposizione del testatore il quale può decidere di destinarla a chi preferisce, compreso un ente benefico.

È possibile lasciare a un ente benefico oltre che un contributo in denaro anche beni immobili, titoli, azioni e fondi di investimento. Il lascito testamentario non è soggetto ad alcuna imposta, compresa quella di successione e finisce interamente a favore dell’ente indicato dal testatore.

Importante: nel caso di un lascito testamentario a favore di un ente benefico è bene porre attenzione alla corretta scrittura della denominazione, con nome e sede precise (e quindi via e città). Per essere sicuri non solo del rispetto della propria volontà ma anche del fatto che le persone più fragili possano beneficiare della donazione. Un piccolo grande gesto di umanità.

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