Cei: “Più competenze digitali per i lavoratori del futuro”

“In questo tempo esperti e osservatori internazionali stanno cercando di capire come cambierà il mondo del lavoro in Europa una volta che la quarta rivoluzione industriale sarà completata.
Secondo una ricerca del World Economic Forum sul The Future of the Jobs è palesemente emerso che nei prossimi anni, fattori tecnologici e demografici influenzeranno pesantemente l’evoluzione del mondo del lavoro. Alcuni di essi (tecnologia del cloud e la flessibilizzazione del lavoro) già stanno influenzando le dinamiche lavorative e lo faranno ancor di più nel prossimo futuro. L’effetto sarà la creazione in europa di due milioni di posti lavoro in più e la perdita di 7 milioni con un saldo negativo di 5 milioni”. Arriva da Lido Cei, ad di Idea Service Srl, una riflessione sul futuro dell’occupazione e per le ripercussioni in Italia.

“Il nostro paese – spiega Cei – ne esce sostanzialmente con un pareggio (200mila posti di lavoro  creati e altrettanti persi) e comunque molto meglio di altri paesi come Francia e Germania.Nello specifico questa autorevole ricerca ci dice che a livello di gruppi professionali le maggiori perdite riguarderanno le aree amministrative  e della produzione che saranno compensate con gli incrementi nelle aree finanziarie, management, informatica e ingegneria. Di conseguenza cambieranno anche le competenze e abilità cercate. Si pensa che nel 2020 il problem solving rimarrà la soft skill più ricercata ma rimaranno più importanti sia il pensiero critico e la creatività in generale”.
“Proprio perchè lo scenario è in rapida e costante evoluzione – commenta l’imprenditore – dobbiamo attrezzarci velocemente per cogliere i benefici dello smart manufacturing (l’innovazione digitale nei processi industriali). Posso immaginare che nel breve termine si possono avere saldi negativi ma nel medio-lungo periodo è certo un notevole incremento in termini occupazionali considerando anche l’impatto nell’indotto in particolare nel terziario avanzato. Il nostro paese deve però saper cogliere a pieno i benefici della quarta rivoluzione industriale attuando iniziative sistemiche per lo sviluppo dello smart manufacturing, fornendo ai lavoratori le competenze digitali per le mansioni da occupare nel futuro”.

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