La fotonotizia di Lucca in Diretta

Davide, dalla fotografia alla stampa 3d delle visiere antivirus

Il maker lucchese avverte: "Non sostituiscono le mascherine ma sono una protezione in più"

Per lottare contro il virus, entra in campo la tecnologia della stampa 3d. Numerosi makers sparsi sul territorio nazionale e internazionale si sono uniti per produrre attrezzature utili agli operatori che svolgono un lavoro a rischio contagio e a diretto contatto con il pubblico. Davide Lorenzoni maker e fotografo lucchese, si occupa da 7 anni di stampa 3D e adesso ha deciso di mettere a disposizione la sua attrezzatura per la realizzazione di visiere protettive donandole a titolo gratuito a chiunque ne abbia bisogno.

Generico aprile 2020

“Sto stampando delle visiere in Pla (acido polilattico), un materiale naturale derivante dalla lavorazione di alcuni prodotti vegetali – speiga – seguendo dei progetti messi a disposizione su internet da un ragazzo svedese Erik Cederberg”.

Erik Cedeberg assieme ai colleghi di 3DVerkstan hanno realizzato il progetto delle visiere protettive a marzo e sono state testate in un ospedale locale in Svezia. Ha messo a disposizione di tutti i makers il progetto a titolo gratuito e adesso molti di loro si stanno associando per iniziare la produzione in vasta scala. Anche in Italia la comunità è molto attiva e si sta muovendo per rispondere all’emergenza:

“Il risultato della stampa sono degli archetti al quale applico dei semplici fogli trasparenti – spiega Davide – come quelli usati per coprire le tesine, li foro con una perforatrice per fogli A4 che si trova facilmente nelle cartolerie e li inserisco nell’archetto. La visiera trasparente in questo modo protegge occhi, naso e bocca dalla trasmissione del coronavirus tramite droplets (goccioline)”.

Non si tratta di un dispositivo che sostituisce le mascherine, che sono diventate obbligatorie – precisa – ma una sicurezza in più da affiancare. Penso in particolare agli operatori dei supermercati o tutte quelle persone che sono costrette a riutilizzare le mascherine mono uso e che potrebbero aver perso di efficacia senza saperlo. In quel caso la visiera diventerebbe una sicurezza in più che può far comodo”.

“La visiera è inoltre riutilizzabile senza alcun problema, il foglio trasparente può essere sanificato o nel caso di graffi, sostituito con cifre irrisorie. Per produrle il tempo varia, riesco a fare dieci pezzi in mezza giornata, poco tempo fa ho spedito 85 pezzi ad un centro distribuzione”.

Sono molte le persone che attualmente stanno producendo questa visiere per distribuirli in ospedali, alcune aziende che utilizzano per lavoro stampanti 3D hanno bloccato parte della produzione per dedicarsi alla stampa di visiere, una delle prime è stata la FabLab di Milano.

“Stiamo cercando, come comunità, di dare una mano con quello che si ha, mettendo a disposizione le nostre conoscenze – dice Davide – Le visiere che realizzo le spedisco ad un centro di distribuzione di La Spezia, gestito da tre ragazzi. E’ un progetto gratuito, proprio per questo le metto a disposizione per chiunque voglia, anche qui a Lucca. La realizzazione ha costi modesti che posso sostenere personalmente, contemporaneamente cerco altri makers che mettano a disposizione le loro stampanti 3D per rifornire i centri di distribuzione. Se a Lucca ci sono dei makers interessati possono contattarmi alla mia email mc_caleb@hotmail.com”.

Le visiere non sono l’unico dispositivo dpi che è possibile realizzare con le stampanti 3D, un ex primario dell’ospedale di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, il dottor Renato Favero ha creato delle valvole che applicate delle maschere da nuoto della Decathlont, le trasformano in dei respiratori. Il progetto è stato direttamente testato all’ospedale di Chiari in provincia di Brescia e ha dimostrato di essere perfettamente operativo.

“Ho i progetti anche per queste valvole – conclude Davide -, se in zona ci fosse necessità potrei stampare anche queste”.

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