La fotonotizia di Lucca in Diretta

Libertà accademica, Imt Lucca aderisce al network universitario

Il referente per la Scuola sarà il professor Amos Bertolacci

Difendere in ogni sede e con ogni strumento i diritti umani e in particolare il diritto alla libertà individuale, i diritti politici e la tutela della libertà d’espressione. La scuola Imt Alti studi Lucca aderisce alla rete internazionale Sar, Scholars at Risk, e compie un altro passo per il sostegno concreto dei valori morali in cui crede come istituzione e comunità di persone.

Il 29 settembre scorso, il consiglio di amministrazione, con parere favorevole del Senato accademico, ha deliberato unanimemente l’adesione al network universitario fondato nel 1999 all’Università di Chicago con sede odierna presso la New York University, unendosi ad altre 450 università in 40 paesi nella difesa e nella promozione del principio della libertà accademica e nell’attiva protezione di studenti e ricercatori in pericolo di vita o il cui lavoro di insegnamento o ricerca sia realmente compromesso. Referente per la scuola Imt sarà Amos Bertolacci, professore di storia della filosofia medievale e studioso del mondo arabo-islamico.

“Come esseri umani, ancor prima che come scienziati, sentiamo l’obbligo morale di offrire il nostro concreto sostegno a persone, a nostri colleghi, che non godono di quella libertà che per noi è scontata come l’aria. Fedeli al motto che non conosciamo confini se non quelli della nostra stessa ignoranza, la scuola è felice di aprire le porte, qui a Lucca, a studiosi che ne abbiano bisogno e vogliano unirsi a noi”, ha dichiarato Pietro Pietrini, direttore della Scuola Imt.

“A giudicare dai molti studiosi che la rete Sar ha difeso nei suoi oltre venti anni di attività, la libertà accademica è a forte rischio in gran parte del mondo. Con l’adesione a Sar la vocazione internazionale della Scuola Imt si traduce in supporto fattivo agli accademici di queste aree del mondo che risultano impediti a svolgere la loro essenziale funzione, come contributo concreto alla cooperazione e allo sviluppo”, ha aggiunto Amos Bertolacci.

Sar, originariamente nata per volontà di accademici e difensori dei diritti umani, fa oggi parte del Network for Education and Academic Rights (NEAR) e dello Scholars Rescue Fund (SRF)-Institute of International Education (IIE) e porta avanti tre attività fondamentali: protezione, advocacy per sensibilizzare la società civile e politica su casi di attacco alla libertà accademica nel mondo, ricerca e formazione su temi quali diritti umani e politiche di accoglienza di rifugiati accademici. Come? Attraverso l’organizzazione di seminari e conferenze, progetti di monitoraggio e la partecipazione a progetti Erasmus Plus.

L’attività di protezione, nello specifico, si realizza in collaborazione con le università partner tramite borse di studio temporanee (3-24 mesi), finanziate interamente dalle stesse università ospitanti, coadiuvate da Sar nella creazione di contatti con fondazioni ed enti finanziatori internazionali.

Il cammino della Scuola Imt in direzione di Sar è cominciato lo scorso aprile con la sottoscrizione della lettera di petizione (così come ratificata nel corso della seduta del consiglio di amministrazione del 15 aprile), a favore della liberazione di George Patrick Zaki, lo studente di master egiziano iscritto all’università di Bologna, arrestato il 7 febbraio di quest’anno e attualmente detenuto in Egitto. Nella lettera si chiedeva alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato, al fine di garantire il suo ritorno in Italia e di permettere alle autorità competenti di investigare adeguatamente sulle presunte torture subite.

L’adesione della Scuola al network internazionale comporta l’inserimento automatico anche nella sezione italiana, costituita a febbraio del 2019 e di cui oggi fanno parte istituto universitario Europeo, Magna Charta Observatory, Scuola Normale Superiore, Sissa, università di Bologna, università di Brescia, università di Cagliari, università di Genova, università di Firenze, università di Macerata, università di Milano, università di Padova, università di Pavia, università di Pisa, università di Roma La Sapienza, università di Siena, università di Torino, università di Trento, università di Trieste, università di Verona, università telematica internazionale Uninettuno.

Sar incoraggia infatti la formazione di poli nazionali al fine di intensificare le attività di fund-raising e informazione nei singoli Paesi. Non solo: gli atenei toscani membri di Sar Italy (Scuola Normale Superiore, European University Institute, Università di Firenze, Pisa e Siena, e adesso Scuola IMT) stanno pensando di creare anche un polo regionale di cui si discuterà durante l’assemblea annuale di SAR Italy, prevista per la prossima primavera alla Scuola Normale di Pisa.

 

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