La fotonotizia di Lucca in Diretta

Altopascio, prolungato di altre 24 ore lo sciopero dei lavoratori ProGest

I sindacati: "Poi decideremo cosa fare nei prossimi giorni"

“Da molto tempo non si assisteva ad una mobilitazione così massiccia”. E’ questo il commento di Slc Cgil e Fistel Cisl a margine dello sciopero di 24 ore che si è tenuto oggi (18 maggio) allo stabilimento ProGest di Altopascio. Sciopero che proseguirà anche nella giornata di domani (19 maggio).

“Da mesi si sta scioperando e le ragioni sono state rese note da molto tempo. Ci sono importanti investimenti annunciati, ma senza definire la tempistica di realizzazione. C’è una gestione incomprensibile del personale nell’organizzazione del lavoro, con spostamenti continui da una mansione ad un’altra, persone che vengono messe anche a fare due lavori contemporaneamente, frequenti richieste di rientrare solo dopo 8 ore di riposo (quando la normativa stabilisce in 11 le ore di intervallo tra una prestazione ed un’altra), persone messe a casa forzatamente – si legge nella nota sindacale -. Nonostante questo, i lavoratori continuano a sentirsi dire che sono in troppi e questo
accade ovunque: negli uffici, in produzione, in magazzino, in manutenzione. Ci sono persone messe a casa in cassa integrazione continuativa, dal mese di ottobre scorso e a queste non è mai stata data una risposta su una possibilità di ricollocazione, che è stata richiesta. Deliberatamente, l’azienda ha scelto di non pagare istituti contrattuali dovuti, quali le festività e i cambi di mansione”.

“Sulla Cassa integrazione Covid abbiamo vinto un ricorso fatto all’Inps e all’Ispettorato del lavoro e l’azienda, oltre pagare le sanzioni, deve restituire all’Inps la Cigo, pagare lo stipendio pieno ai lavoratori e versare loro i contributi. Ancora però non l’ha fatto, ne ha chiarito quale sia la sua posizione. Semplicemente di rifiuta di ottemperare i suoi obblighi – prosegue la nota -. E’ stata affidata all’esterno la gestione della portineria con un appalto sulla cui genuinità abbiamo chiesto all’Ispettorato di vigilare, perché non si può pensare di esternalizzare lavoro, per inseguire un ipotetico risparmio del suo costo, mantenendo una promiscuità organizzativa nella
gestione dell’attività produttiva e commerciale. I lavoratori sono ovviamente stufi di vivere in simili condizioni e di trovarsi nella posizione
assurda di dover scioperare non perché si rivendichi un trattamento migliore, ma per avere quello spettante, ciò che è stabilito da leggi e da contratti. Sono stufi di doversi sentire solamente dei numeri sulla cui testa giocare alla ricerca di risparmi risibili, ottenuti peraltro con decisioni illegittime Sono stufi di vedersi trattati senza rispetto, base fondamentale e dovuta in un rapporto di lavoro”.

“Da ultimo, la direzione aziendale, ha pensato bene anche di contestare la legittima e regolare elezione della rappresentanza sindacale interna e di mettere in ferie forzose a casa uno dei candidati risultati eletti, dopo averne annunciato lo spostamento ad una mansione inferiore – conclude la nota -. Qui non è in discussione da parte dei dipendenti la bontà di appartenere ad un gruppo
industriale importante, né le intenzioni su un piano che è di sviluppo. Ma, a maggior ragione, stride fortemente, che, in un ottica di miglioramento che dovrebbe consentire di guardare con maggiore serenità al futuro, anche perché questo stabilimento è messo in
posiziona buona e competitiva sul mercato e sta facendo utili importanti per il Gruppo, si debba, ogni giorno, venire angosciati a lavorare, chiedendosi cosa accadrà mai oggi. Tutti questi eventi nel loro insieme hanno portato i lavoratori a dire basta. Rapida la decisione di incrociare le braccia per l’intera giornata di oggi, con tutti i dipendenti fuori dallo stabilimento sui cancelli e la decisione, presa nel corso di un’assemblea tenutasi all’esterno, di proseguire con un altro sciopero di 24 ore per la giornata di domani, con nuovo
appuntamento per decidere cosa fare nei giorni successivi”.

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