La fotonotizia di Lucca in Diretta

Sindacati in presidio davanti all’Ust per dire no alle morti bianche e all’alternanza scuola-lavoro foto

Dallo loro parte anche i ragazzi dell'Unione degli studenti, che chiedono un ripensamento degli stage: "Una forma surrettizia di lavoro gratuito per le aziende"

I sindacati si riuniscono in piazza Guidiccioni per un presidio, sul banco degli imputati, la sicurezza sul lavoro e l’alternanza scuola-lavoro negli istituti scolastici.

Sindacati-piazza-guidiccioni

Dopo gli ultimi avvenimenti e i numerosi morti che si sono verificati negli ultimi mesi, Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati oggi (24 febbraio), di fronte alle porte del Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, per dire una volta per tutte, no alle morti bianche. Tra di loro anche una forte rappresentanza degli studenti coinvolti loro malgrado nei tragici fatti di cronaca in cui hanno perso la vita dei loro compagni impegnati nell’alternanza scuola-lavoro.

Prima di entrare nel vivo delle motivazioni sul presidio di oggi, il segretario generale della Cgil della provincia di Lucca, Rossano Rossi ha voluto aprire con alcune parole sul conflitto russo-ucraino: “Veramente non credevo che nel 2022 si potesse parlare dell’imminenza di una guerra. La guerra è una cosa sbagliatissima, la guerra è un errore, come hanno detto Papa Francesco e Gino Strada. Noi oggi purtroppo siamo alla vigilia di questo evento. Le cose sono più complicate della contrapposizione tra chi è buono e chi è cattivo, il prezzo più alto sarà sempre pagato dalle persone più deboli della società”.

“Questo presidio, nato dalla scelta delle tre confederazioni nazionali di rimettere al centro della discussione la sicurezza sul lavoro, dopo che ogni giorno c’è la notizia della morte sul lavoro di 3 o 4 persone – prosegue – Tutto questo è ancora di più inaccettabile quando questo destino riguarda giovani che perdono la vita per gli stessi motivi. Manca la sicurezza nel lavoro, questo è un dato di fatto e adesso le morti hanno coinvolto anche questi studenti, che sono obbligati a svolgere mansioni, sulla cui utilità ci sarebbe molto da discutere, questo diventa completamente inaccettabile. Noi siamo qui perché pensiamo che a scuola si debba studiare e a lavorare si debba lavorare, ma in sicurezza”.

Se per il segretario della Cgil Rossano Rossi, l’alternanza scuola-lavoro sarebbe da abolire, per Massimo Bani, segretario generale della Cisl Toscana nord la questione è più complessa: “La questione delle morti sul lavoro, va affrontata immediatamente e non va rimandata, perché si tratta di civiltà. Bisogna pensare di portare all’attenzione questi argomenti importanti, alcune cose le possiamo fare, prima fra tutte, dobbiamo regolamentare la questione della sicurezza, a partire dalla formazione nella scuola. La questione alternanza scuola-lavoro è una questione che deve essere gestita, non abolita, non si può pensare che diventi una forma surrettizia di lavoro gratuito nelle aziende”.

Ma gli studenti hanno le idee più chiare e Paolo Pasqualetti responsabile dell’Unione degli studenti, dichiara: “La posizione della nostra organizzazione sull’alternanza scuola-lavoro è che noi siamo contrari, perché viola tre regole fondamentali che deve avere un progetto di questo tipo. Per prima cosa non è sicura, si è notato in questi ultimi giorni, non è in linea con il percorso formativo degli studenti in molti casi e non è formativa ed educativa. Bisogna ripensare il rapporto tra scuola e lavoro perché come è concepita ora, gli studenti sono prestati gratuitamente ai privati, sono immersi nella logica del profitto. Un esempio a Lucca precedente alla pandemia, i ragazzi venivano arruolati gratis nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro a Lucca Comics. Lavoravano tutta la mattina senza essere pagati e staccavano i biglietti davanti agli stand. Ditemi voi cosa c’è di educativo e cosa si impara in un lavoro del genere. Senza contare che anche i ragazzi più grandi che erano ingaggiati come felpati venivano pagati pochissimo”.

Gli fa eco Bianca Lattanzi coordinatrice dell’Unione degli studenti: “Noi stiamo manifestando contro l’alternanza scuola-lavoro, dopo la morte di due studenti durante questi progetti, che sono spesso insicuri perché molte volte non vengono svolti i corsi adeguati sulla sicurezza del lavoro. Vengono introdotti dei minorenni nel mondo del lavoro, quando ancora sono a scuola, nello stesso mondo in cui muoiono quattro persone al giorno e di conseguenza succede anche ai ragazzi che intraprendono questa strada. Tutto ciò è inaccettabile”.

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