Contratti illegittimi a Gesam, c’è il rischio esuberi

di Roberto Salotti
La risposta è solo e soltanto lì. Nei bilanci delle società della galassia Gesam, quei conti ‘contesi’ e contestati da interessi che di pubblico hanno ben poco. E ora quegli utili e quei profitti che per anni sono finiti a beneficio anche del socio privato “illecitamente” – è anche questo l’avvertimento di Anac – diventano paradossalmente l’unica bussola, per decidere il futuro del gruppo. Da lì era scoppiato il caso, e lì ora si deve ritornare. Perché il Comune deve valutare se c’è l’interesse pubblico “concreto e attuale” per giungere alla revoca in autotutela degli affidamenti illegittimi a Gesam stessa – ovvero servizi cimiteriali – o alle società controllate: da Gesam Energia, Luce e Polo Energy. Con esse finiscono, inevitabilmente, sotto la lente i contratti Sinergo e Calore.

Perché mettere fine a questo accordo costerà e, a quanto pare, parecchio. Per Sinergo, in particolare – che lega Gesam al Comune fino al 2039 -, dovrà essere erogato, in caso di revoca del contratto, qualcosa come i 5/6 del valore investito dalla società e i numeri hanno sei zeri, se non di più. Quel che c’è da capire in sostanza, prima di procedere in una strada o nell’altra è “l’effetto dell’onda d’urto” che il taglio netto con Gesam potrebbe provocare al Comune, sotto diversi punti di vista.
Non c’è, infatti soltanto la questione economica. C’è anche quella, per così dire, sociale e occupazionale: come saranno gestiti in futuro i servizi se si toglieranno al gruppo Gesam? Il Comune sarà in grado di sostenerne i costi riportandoli in house o affidandoli a gara?
Non da ultimo la questione occupazionale: in caso di revoca degli affidamenti si potrebbero creare almeno 10 esuberi, 8 nei servizi cimiteriali e due nella società Gesam Energia. I dipendenti potrebbero diventare esuberi, non potendo essere assorbiti come dipendenti pubblici.
Sono tutte questioni e domande che si pone e a cui intende dare velocemente una risposta l’amministrazione comunale di Lucca, come ha annunciato ieri al consiglio comunale il sindaco Alessandro Tambellini. L’Anac la strada l’ha indicata: anzitutto “verificare preventivamente la sussistenza dell’interesse pubblico attuale e concreto finalizzato alla revoca degli affidamenti” concessi a Gesam per finalità diverse da quelle con le quali è stata costituita”, poi valutare l’ipotesi della scissione asimmetrica.
“Il Comune – spiega bene al riguardo l’amministratore di Lucca Holding, Andrea Bortoli – deve valutare gli effetti dell’urto che provocherebbe rompere i ponti subito con la Gesam. La scelta della revoca alla luce della risposta di Anac è obbligata, salvo che essa non arrechi maggior danno all’amministrazione stesso rispetto alla conservazione dei contratti o rispetto a soluzioni diverse come la scissione asimmetrica”.
Qualora, dai numeri e dalle valutazioni, quell’interesse pubblico nella revoca non sussista, sono percorribili varie alternative. Ma il rischio è che, comunque, il mantenimento di una situazione di illegalità possa spingere l’Anac a denunciare il Comune alla Corte dei Conti o alla magistratura.
Il “piano Bortoli” è una soluzione che resta comunque in piedi e che anzi l’amministratore unico della Holding continua a sostenere efficace: “La mia proposta, fatte le dovute valutazioni – ricorda – voleva offrire una alternativa indolore alla revoca degli affidamenti e allo smembramento della Gesam. Alla luce della risposta di Anac sono più che disponibile a ritirare la mia proposta e ad agire secondo la direzione che indicherà l’amministrazione comunale. Non me la prenderò e sono disposto a sostenere altre strade se, rimettendo tutto in discussione, emergerà che esistono soluzioni più convenienti dal punto di vista finanziario, sociale ed economico. Proponendo la scissione asimmetrica ho voluto offrire una soluzione più intelligente della revoca degli affidamenti, mettendomi al servizio dell’amministrazione per studiare un piano con meno contraccolpi possibili. Dalle valutazioni che avevo svolto, la scissione potrebbe avere costi più contenuti della revoca stessa ma sono disposto, ripeto, a rimettere tutto in discussione. Anche perché non vivrei ora come una sconfitta se si decidesse di seguire le raccomandazione di Anac, anche perché – aggiunge – c’è una sproporzione immensa tra i consigli dell’anticorruzione e quelli di Bortoli, che non sono esenti da inevitabili rischi. Inoltre, gli scenari erano quelli che più volte avevo illustrato: procedere con la scissione oppure smembrare la Gesam”.

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