Lucca, calano le imprese del settore alimentare

In Toscana, nel terzo trimestre del 2016, sono 2.948 le imprese dell’industria alimentare attive, pari al 5,1% del totale nazionale, un dato leggermente in crescita (+0,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nella regione il numero più alto si registra nella provincia di Firenze, con 609 imprese (+1,7%). Seguono Lucca con 325 (-1,2%), Livorno con 314 (+3,6%), Pisa con 279 (+1,5%), Arezzo con 277 (-0,7%), Pistoia con 269 (-3,6%), Grosseto con 263 (+1,2%), Massa Carrara con 241 (+1,7%), Siena con 219 (-0,5%) e Prato con 152 (+2,7%).

Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel pest management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese in occasione della partecipazione a Cibus Tec (25-28 ottobre, Parma). “L’industria alimentare – spiega Anticimex – è un settore strategico per il nostro Paese, ma per tutelare la salute dei consumatori richiede un’attenzione particolare sul tema della sicurezza e dell’igiene, e in particolare sul reale rischio rappresentato dagli infestanti”. Come si pone l’industria alimentare su questo fronte? Anticimex ha analizzato i propri dati a livello nazionale nei primi nove mesi del 2016 e ad emergere è come l’attenzione delle imprese stia crescendo, con un aumento del +12% degli interventi di lotta agli infestanti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli interventi più diffusi sono quelli per il controllo e il monitoraggio di insetti striscianti, roditori e ditteri. Seguono, invece, le attività per combattere e controllare gli infestanti specifici, correlati ad un prodotto o materia prima, come ad esempio il punteruolo del grano che attacca la farina, e quelli occasionali.
“A rendere le imprese più sensibili ai controlli ha giocato un ruolo chiave la parte normativa – afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia – che nel corso degli anni ha posto alle imprese paletti sempre più stringenti per tutelare i consumatori, come ad esempio l’uso di prodotti chimici. Inoltre, le aziende sono obbligate ad adottare un piano di autocontrollo che mira ad identificare ed analizzare i rischi possibili durante la produzione di un alimento, tra cui la presenza di infestanti, a definire i mezzi necessari per neutralizzarli e ad assicurare che questi mezzi siano messi in atto in modo efficiente ed efficace. Obiettivi raggiungibili anche grazie agli investimenti nelle tecnologie innovative”.
Nell’ambito nelle nuove tecnologie, oggi è possibile intervenire con sistemi che permettono di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e al contempo di rispettare l’ambiente circostante: nei primi nove mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le richieste per questo tipo di servizi sono quasi raddoppiate (+93%).

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