Toscana Pane, in 24 rischiano il posto di lavoro

di Roberto Salotti
Il pane del Tau rischia di diventare amaro per 24 dipendenti che rischiano il licenziamento. E’ il caso della Toscana Pane, azienda di Altopascio, che la scorsa settimana ha aperto la procedura di mobilità. I sindacati, in particolare Flai Cgil, si stanno adoperando per tutelare l’occupazione e salvaguardare tutti i posti di lavoro. E al momento, in una fase sì delicata ma ancora ‘interlocutoria’, sperano di giungere ad un accordo in grado non solo di cancellare i 24 esuberi dichiarati dall’impresa, ma di ottenere dal nuovo piano industriale le prospettive di un rilancio dell’azienda stessa.
Azienda che conta, nel complesso, 60 dipendenti e che ai sindacati ha manifestato per ora la necessità di procedere con una profonda riorganizzazione. Che, per Toscana Pane, dovrebbe passare inevitabilmente anche da alcuni licenziamenti. Ma la cifra degli esuberi, in proporzione alla forza lavoro impiegata, è importante. Per questo le parti stanno al momento lavorando per così dire ‘sotto traccia’ ad una soluzione che riduca l’impatto della ristrutturazione sui dipendenti.

Lino Giovannelli, rappresentante di Flai Cgil che segue in prima persona la vertenza, è ottimista: “Siamo all’inizio della procedura di mobilità – osserva – e vogliamo lavorare per arrivare a garantire tutti i lavoratori. E’ questo quanto abbiamo ribadito all’azienda negli incontri che ci sono stati finora e che sono stati al momento di carattere interlocutorio. Attendiamo di entrare nel merito delle questioni, per decidere il da farsi”. Quello che finora le sigle hanno fatto presente chiaramente è che non vogliono sentir parlare di licenziamenti: anche per questo motivo “abbiamo chiesto all’azienda la presentazione di un piano industriale – prosegue Giovannelli – che sia in grado di rilanciare la produzione e, quindi, risollevare l’azienda stessa. Il nostro obiettivo è che vengano mantenuti i posti di lavoro: confidiamo nella possibilità di raggiungere un’intesa su questo fronte. Se non sarà così, una volta entrati nel merito delle questioni cruciali della procedura – aggiunge – siamo pronti a percorrere tutte le strade, sindacali e eventualmente legali, per far valere i diritti dei lavoratori”.
Che adesso, in attesa di nuovi sviluppi, restano con il fiato sospeso. La vertenza ha preso infatti una direzione precisa da pochi giorni, da quando cioè è stata aperta la procedura di mobilità: ci sono poco meno di 45 giorni per arrivare ad un’intesa. Nel frattempo, sulla vicenda si accendono anche i riflettori della politica. Il gruppo consiliare di Insieme per Altopascio chiede l’impegno delle istituzioni. “Fra un lancio di festeggiamento e l’altro, ci aspettavamo che il sindaco D’Ambrosio si facesse viva per la situazione della Toscana Pane, che ha messo in esubero 24 dei 60 dipendenti e che mette a repentaglio una delle realtà produttive più importanti di Altopascio – spiega il gruppo d’opposizione -. Da una settimana era nota la situazione e anche noi non abbiamo strumentalizzato l’accaduto per rispetto dei lavoratori, ma dal Comune massimo silenzio. In compenso, massimo risalto comunicativo al lancio con il paracadute della coppia D’Ambrosio-Toci, sorridenti e festanti, mentre i 24 lavoratori hanno passato un week end amarissimo. Toscana Pane era stata più volte visitata in campagna elettorale dalla coppia D’Ambrosio-Remaschi e le promesse si sono sprecate, al pari di tante situazioni rimaste lettera morta. Purtroppo solo una delle tante illusioni regalate dalla macchina fantastica del Pd alle elezioni comunali, di cui gli altopascesi si accorgono strada facendo”.

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