Nuova sede per Tagetik. Aspettando ex Manifattura

“Vogliamo aggregare tutti i nostri comparti in un unico spazio entro 12-18 mesi. La ex Manifattura? Non ci sono novità, ma siamo ancora pronti a collaborare”. Parole di Marco Pierallini e Manuel Vellutini – anime di Tagetik, rispettivamente vicepresidenti commercial e product – che oggi (21 novembre) assieme a Luca Rossello, vice president technology, e Riccardo Di Janni, direttore delle risorse umane, hanno aperto le porte dell’hub di Borgo Giannotti, quello che per il momento sta sopperendo alla mancanza di un accordo con il Comune di Lucca e la Fondazione Cassa di risparmio di Lucca sulla storica sede in centro storico. Nessuna intenzione di acquistare i locali, viene ribadito: la filosofia di Wolters Kluwer fa perno sui concetti di elasticità e crescita, più facilmente coniugabili con una locazione. Se nulla dovesse concretizzarsi, è pronto un piano B: sono già stati individuati contenitori alternativi, in primissima periferia.

Dentro il palazzo, che un tempo ospitava il magazzino ed il reparto confezionamento della Bei&Nannini, ecco 1500 metri quadri, il sapore di uno spazio che sa di isola americana incastonata tra i palazzi storici, 14 stanze per i team, 7 sale riunioni, 2 stanze direzionali, sala mensa, spazio caffè, bagni, docce e molto altro ancora, per la sede inaugurata lo scorso febbraio e che va ad integrare quella già presente su viale Roosvelt (da 2500 metri quadri). Numeri importanti, per dare spazio a quello che è il cervello informatico di Wolters Kluwer Cch Tagetik: qui, ogni giorno, l’area supporto clienti e quella sviluppo vedono impegnate circa 100 persone. E non basta, perché le prospettive sono di continua espansione: per l’anno nuovo è prevista l’assunzione di una trentina di persone – neolaureati e non – che si sommano alle 50 già contrattualizzate (a tempo indeterminato, per la maggior parte) nel 2017.
“Abbiamo conservato l’impianto originale – spiega Vellutini – dandogli però un’impronta tecnologica. Da qui, con i nostri software, serviamo oltre 25 paesi nel mondo. Questo spazio ha rappresentato la soluzione alle nostre esigenze di espansione, dopo i problemi incontrati per la ex Manifattura. Siamo ancora disposti a capire se ci siano i margini di una collaborazione con Comune e Fondazione Crl, ma dipende dalla volontà e dalle tempistiche. Noi vogliamo aggregare tutti i nostri servizi in un unico spazio, entro 12-18 mesi”.
Una volontà – quella di Wolters Kluwer e Tagetik – che risulterebbe anche espressa da un particolare non di poco conto: il contratto di locazione siglato con la sede di Borgo Giannotti ha durata breve (si parla di un anno) ed è rinnovabile, ma contiene clausole per il trasferimento rapido della società in altra sede. Certo, spiega Vellutini, i tempi tecnici per insediarsi alla ex Manifattura sarebbero di almeno 2 anni, considerati i lavori di contorno (i parcheggi, in primis, ma non soltanto) ai locali (circa 5mila e 500 metri quadri).
Di occasione fino a qui persa parla, più nello specifico, Pierallini: “La ex Manifattura? Serve il consenso di tutti gli interlocutori. Certo, potremmo creare un indotto importante, portando ogni giorno in centro le circa 350 persone che lavorano per noi. Per ora si tratta di un’occasione persa, per la città. In questo spazio abbiamo fatto vedere le nostre potenzialità, riconvertendo un vecchio edificio industriale. Contesti come questo si vedono a New York o nella Silicon Valley”. Qui, tra spazi svago e divanetti che diventano occasioni di confronto, il metodo di lavoro seguito ha un nome: Agile. Che, tradotto, significa suddividere questioni complesse andando avanti per gradi, per avere feedback più rapidi dai clienti ed azzerare le possibilità di errore.
Camminando dentro il nuovo polo aziendale a Borgo Giannotti, i dipendenti dei vari team si fermano per spiegare le peculiarità di un lavoro che vede affastellare su vetrate e muri centinaia di post-it rigorosamente scritti in inglese, lingua madre di un business a livello internazionale da 4,3 miliardi annui di fatturato.
Poi il discorso si amplia, quando Vellutini immortala l’importanza delle infrastrutture per i modelli di business sul territorio: “Va risolto una volta per tutte il problema dell’aeroporto – commenta – perché questa lotta tra Pisa e Firenze non favorisce i voli business. Poi bisogna sbrigarsi con il raddoppio ferroviario: abbiamo bisogno di essere sempre più connessi al resto del mondo”. Nel frattempo, per unire le due sedi attuali e creare l’idea di un campus diffuso, ecco decine di bici azzurre che sfrecciano da un polo all’altro. In attesa di capire quando le due ruote non saranno più necessarie.

Lo spazio nel dettaglio
La sezione distaccata di Wolters Kluwer Cch Tagetik si sviluppa su un’area di 1000 metri quadrati così suddivisi: 14 stanze per i team, 7 sale-riunioni, due stanze direzionali, sala mensa, spazio caffè, spazio ricreativo, spazi aperti per piccole e grandi riunioni, bagni e docce per il personale. La struttura è stata recuperata, pur mantenendo la sua originaria entità ed anche il fascino di antico capannone industriale: si è pensato, ad esempio, di lasciare bene in vista i vecchi silos del caffè, che, una volta ripuliti, sono rimasti là dove si trovavano in origine, come a raccontare una storia che per Lucca, negli anni, è diventata storia con la esse maiuscola, e che oggi, grazie anche a Wolters Kluwer Cch Tagetik, non sarà dimenticata.

Paolo Lazzari

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