Dal lampredotto all’hamburger americano, è l’anno dello street food foto

Lo street food è un’usanza che viene dall’Oriente, da paesi in cui le bancarelle di cibo a poco prezzo, da acquistare per saziare l’appetito e mangiare camminando senza perdere tempo, si trovano ovunque. La sua evoluzione, invece, è tipica dei paesi occidentali, quelli anglosassoni in particolare. E proprio dalla Gran Bretagna, che da sempre in Europa è vista come un modello per la sua capacità di anticipare le tendenze, arriva quest’anno un chiaro segnale: lo street food è un mercato nel quale vale la pena investire.

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Il cibo di strada: origine e trasformazione
Per convenzione si fa risalire il concetto moderno di street food ai paesi asiatici, dalla Cina alla Thailandia, in cui cucinare e vendere per strada cibo di ogni genere è parte integrante della cultura e delle abitudini culinarie della popolazione. Nel mondo occidentale invece, i primi esempi di street food risalirebbero in realtà all’antica Grecia, dove si vendeva per strada il pesce fritto, e in seguito all’Impero Romano, come testimoniano i thermopolia di Pompei, una sorta di snack bar del passato al servizio delle classi popolari. Qualche millennio dopo si è passati ai food truck, dei furgoncini che offrono ai turisti di passaggio e agli impiegati in pausa-pranzo una grande varietà di cibo da asporto come gli hamburger americani, le omelette di granchio e i kebab.

Piatti elaborati per gusti sofisticati

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Col passare del tempo, da cibo semplice ed economico per le persone meno abbienti, lo street food è diventato più sofisticato: per differenziarsi gli uni dagli altri, i furgoncini e le bancarelle di strada propongono piatti diversi e spesso piuttosto elaborati, che non sono più destinati semplicemente a chi vuole placare i morsi della fame a poco prezzo, ma a palati esigenti, che non si accontentano di gusti e prodotti standard, alla ricerca di sapori nuovi e originali da provare ogni giorno.

Lo street food italiano e la riscoperta delle tradizioni locali
Quella dello street food è diventata vera e propria cultura, che non si esaurisce con la ricerca di un pasto insolito. L’esperienza si completa infatti con una caotica e colorata immersione tra la folla, un insieme di persone provenienti da luoghi diversi con usanze e costumi differenti. L’interesse per ‘l’altro da sé’ si manifesta anche nel desiderio di assaggiare non solo prodotti nuovi o strani, ma anche e soprattutto piatti tipici, caratteristici della località che si sta visitando. Ciò spiega il successo, tutto toscano, del panino con il lampredotto fiorentino, della cecina livornese o delle crocchette di pollo con verdure di Lucca, che vengono proposti nel nostro territorio a chi desidera uno snack da mangiare camminando.

Il cibo italiano, particolarmente apprezzato dagli inglesi, sarà anche tra le proposte delle food hall che apriranno a Londra quest’anno​, sorta di mercati coperti in cui si concentreranno i venditori di street food. Ne sono previsti ben 16, uno dei quali sarà creato in pieno centro, nella zona di Oxford Street.

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