All’Accademia di Carrara passerella di premiazioni per il concorso Art Bonus foto

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È stato consegnato questa mattina (13 marzo) all’Accademia di belle arti di Carrara il premio del concorso Art Bonus 2017. Il concorso, ideato e promosso nel 2016 da Ales Spa, società del Mibact, in collaborazione con LuBec, è nato con l’obiettivo di premiare l’impegno di quanti, mecenati e beneficiari, rendono possibile attraverso l’art bonus il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del paese. Il progetto dell’Accademia si è classificato primo sulla piattaforma del concorso con 1219 voti su 8354 preferenze espresse per i 102 progetti proposti. Ideato dall’architetto Paolo Camaiora e finanziato grazie alle donazioni di dieci imprenditori nel settore del marmo, il progetto ha interessato il restauro della Sala del campionario dei marmi, nella quale sono conservati 210 campioni di pregiati marmi italiani, alcuni di essi introvabili perché esauriti o perché le cave da cui si estrae sono state abbandonate.

Inaugurata nel 1934, in occasione della prima mostra celebrativa del marmo di Carrara, la Marmoteca dell’accademia è l’unico esempio del genere in Italia e nel mondo. Punto di riferimento per artisti e aziende del settore ma anche prezioso archivio storico e documentario di questo importante materiale simbolo di Carrara e grazie al quale la città è stata inserita fra le città creative dell’Unesco.
“Un premio come questo – ha detto Carla Di Francesco, segretario generale del Mibact consegnando il premio – è soprattutto un riconoscimento alle scelte e alle volontà dei singoli che contribuiscono al restauro e alla valorizzazione del patrimonio culturale, affinché si consolidi nei cittadini quel senso di appartenenza all’eredità culturale che è base per la crescita sociale, culturale ed economica”.
Orgoglioso del prestigioso riconoscimento Giancarlo Casani, presidente dell’Accademia di belle arti di Carrara: “Ringraziamo il ministero per aver varato l’ottima legge dell’art bonus, una delle migliori e più efficaci degli ultimi cinquant’anni per favorire il recupero, in tempi certi e rapidi, dei nostri beni culturali. Questa è, per la nostra Accademia, un’importantissima operazione che ci ha permesso di intervenire sulla parte strutturale del meraviglioso edificio che ci ospita e di valorizzare così una parte significativa del nostro patrimonio. Il primo posto in classifica, ottenuto grazie alla straordinaria sensibilizzazione della città e di quanti comprendono il peso della nostra istituzione, ci fa esultare ancora di più se guardiamo al rilievo degli altri competitori. Possiamo definirla la vittoria di Davide contro Golia”.
Anche Francesca Velani, direttore di Lubec e vicepresidente Promo Pa Fondazione, si è soffermata sul successo del concorso che, “con i suoi numeri in crescita esponenziale rispetto alla prima edizione, è uno strumento per diffondere Art Bonus e il senso più vero della legge, e per ampliare la partecipazione dei cittadini alla tutela e alla valorizzazione. Proprio in questa volontà di diffusione trova la sua forza il partenariato del concorso con Lubec”.
Dopo la consegna dei riconoscimenti ai mecenati, l’architetto Paolo Camaiora, ideatore e realizzatore del progetto risultato vincitore, ha illustrato la restaurata Marmoteca, la sua storia e gli interventi realizzati grazie ai fondi della legge Art Bonus: “Nel novembre del 2016 – ha spiegato Camaiora – proposi l’intervento sulla Sala Marmi e a dicembre lo presentammo al pubblico; nel frattempo, attivammo le aziende del settore lapideo che, attraverso Art Bonus, aderirono immediatamente. A marzo 2017 iniziammo i lavori con i fondi già in mano e, in trentadue giorni, riuscimmo a completarli. La legge Art Bonus è stata fondamentale per velocizzare i lavori. Oltre al contributo donato dai mecenati, che ringraziamo per la generosità, siamo anche grati alla San Colombano Costruzioni che, nella veste di sponsor tecnico, ha donato le maestranze impegnate nel restauro”.
Pulizia e lucidatura del pavimento e dei 210 campioni di marmi, etichette nuove ma nello stesso stile degli anni trenta, impianto ligneo in mogano, tende ignifughe, ammodernamento parziale dell’impianto di illuminazione sono gli interventi, per un totale di circa 26mila euro, finanziati dai mecenati, realizzati per riportare all’antico splendore la Sala dei Marmi. “Non mi aspettavo una vittoria del genere – ha concluso l’architetto – e sono felice che tanta gente abbia votato esprimendo così la consapevolezza che questa sala è un patrimonio storico, geologico e artistico unico del nostro paese. In essa è rappresentata anche la storia della città, nei bassorilievi di Cesare Poli con il duro lavoro alle cave. Scoppio di mine, buoi, polvere e cavatori, di questo è fatta la storia della città, il cui simbolo, la ruota, è raffigurata sul timpano dell’arredamento ligneo della Sala ed esalta il valore identitario di questa sala”.

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