Nuove norme sulla privacy, summit degli ordini professionali

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Da una parte la diffusione della società della conoscenza si sviluppa, sempre più, sui social e sulla rete. Dall’altra ci sono le professioni ordinistiche, i cui principi basilari affondano proprio nella riservatezza e nella tutela delle persone. Due mondi apparentemente distanti, che, però, convivono, si contaminano e dialogano in continuazione. Ecco quindi spiegata l’urgenza, manifestata dagli Ordini professionali della provincia di Lucca a due mesi di distanza da quell’atteso 25 maggio che decreterà l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo in materia di privacy (679/2016), di riunirsi per offrire ai propri iscritti un momento di approfondimento, spiegazone e confronto su ciò che dovrà essere fatto da qui in avanti.

Il compito di coordinare e tessere le fila è spettato, ancora una volta, al Comitato per le professioni ordinistiche della provincia di Lucca, primo e per il momento unico organismo in Italia a riunire sotto la stessa casa gli ordini del territorio, che per domani, venerdì 23, organizza il seminario sulla privacy per gli studi professionali.
“I professionisti – spiega la presidente del Comitato, avvocato Carla Guidi – già da tempo adottano una serie di misure volte alla tutela e alla riservatezza dei propri clienti. La novità principale introdotta dal Regolamento europeo è la responsabilità: cioè la sanzione, che può arrivare fino al 4 per cento del fatturato, se non si rispettano le prescrizioni indicate. Viene poi richiesta l’adozione della figura del responsabile della protezione dei dati, si parla di diritto all’oblio o ancora del diritto alla portabilità dei dati, cioè se un cliente decide di rivolgersi a un altro professionista, il vecchio referente dovrà trasmettere tutte le informazioni al nuovo. Insomma, tutelare la privacy ai tempi di internet, dei social, della condivisione online di dati e documenti, della cancelleria telematica nei tribunali o della fatturazione elettronica rappresenta una sfida che coinvolge e, in un certo senso, trasforma la figura del professionista, che deve aggiornarsi, senza perdere di vista la sua missione, ovvero mettersi al servizio della società”. Venendo poi al ruolo del comitato per le professioni ordinistiche, l’avvocato Guidi incalza: “Quello di riunirsi, di dialogare e di mettere insieme esperienze, competenze e punti di vista provenienti da ordini diversi è diventato ormai il nostro modo di lavorare. Il Comitato nasce da un’esigenza sollevata dagli stessi professionisti: fare rete, perché oggi un avvocato non può non dialogare con un commercialista, con un consulente del lavoro o con uno psicologo, così come un architetto non può non confrontarsi con un geometra, un ingegnere o un geologo. Il punto è proprio questo: viviamo sul nostro lavoro, ogni giorno, i problemi e le trasformazioni della società e cerchiamo di interpretarle al meglio sviluppando sempre più la collegialità tra ordini, nell’ottica di sburocratizzare i passaggi, offrire maggiori servizi ai cittadini e diventare un’interfaccia operativa ed efficace per gli enti e le istituzioni. Il passo successivo sarà dare vita al Palazzo delle professioni, inteso come una casa aperta, a disposizione della comunità”.
L’appuntamento di domani (23 marzo), che vede la partecipazione dei periti agrari, degli agronomi, degli avvocati, dei commercialisti, dei consulenti del lavoro, dei medici, dei geometri, dei notai e dei periti industriali della provincia di Lucca, si svolgerà dalle 14,30 alle 18,30 al cinema Astra. Ad intervenire, dopo i saluti della presidente Carla Guidi e la relazione introduttiva dell’avvocato Francesco Paolo Luiso, saranno l’avvocato Marco Martoranae il data security manager Gabriele Calabrò: il primo entrerà nel merito del nuovo regolamento, mentre il secondo affronterà il tema della privacy da un punto di vista pratico.

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