Cinquantasei esuberi a Mercatone Uno, tavolo in Regione

Dalla Provincia di Lucca, a firma del presidente Luca Menesini e del consigliere provinciale con delega alle crisi aziendali Nicola Boggi, partirà una lettera indirizzata al consigliere per le politiche del lavoro del governatore regionale Rossi, Gianfranco Simoncini, per richiedere l’apertura di un’unità di crisi aziendale sulla Mercatone Uno, che ha numerosi punti vendita in Toscana, in linea con gli obiettivi quindi della mozione firmata in questi giorni dai alcuni consiglieri regionali.

E’ questo il primo passo operativo scaturito al termine dell’incontro svoltosi oggi (29 maggio), a Palazzo Ducale, a cui hanno partecipato, oltre a Boggi, il sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio, il consigliere del Comune di Lucca con delega al lavoro Roberto Guidotti e i rappresentanti sindacali di Fisascat Toscana nord, Filcams Cgil, Uil Lucca nonché della Rsu aziendale.
Al termine del summit, infatti, tutti si sono trovati concordi nel ritenere la questione Mercatone Uno di livello regionale per le dimensioni e i numeri presenti sul tappeto.
A preoccupare lavoratori e sindacati è l’acquisizione da parte della Cosmo Spa (marchio “Globo”), ditta con sede in Abruzzo. Azienda che si occupa della vendita di calzature, abbigliamento e accessori vari, quindi di prodotti merceologici molto diversi da quelli in vendita sugli scaffali e negli spazi della Mercatone Uno.
Per i sindacati quello che si prospetta è un “vero bagno di sangue”: ad oggi nei 13 punti vendita Mercatone Uno acquisiti dalla Cosmo Spa lavorano 3073 dipendenti, ma solo per 2000 di loro – in base ad un accordo tra i nuovi acquirenti e l’attuale amministrazione – è previsto il salvataggio del posto del lavoro. Quindi un terzo dei lavoratori rischia di non essere riassorbito, senza contare che – a detta dei sindacati – nei punti vendita di Lucca e Altopascio gli esuberi sarebbero rispettivamente 25 e 31 (su 95 dipendenti complessivamente), si prospettano diversi livelli di inquadramento professionale, orari di lavoro ridotti e mansionari differenti oltre che probabili demansionamenti.
Tutto da definire in questa fase di passaggio, inoltre, l’aspetto della proprietà degli stabilimenti: quello di Lucca di proprietà della stessa Mercatone Uno, mentre quello di Altopascio è di proprietà di un noto imprenditore locale.
“Da parte degli amministratori presenti al vertice in Provincia – si spiega in una nota di palazzo Ducale – c’è la massima volontà di supportare lavoratori e sindacati di Mercatone Uno che già da anni vivono una situazione di estrema precarietà con contratti di solidarietà e applicazione degli ammortizzatori sociali. Consapevoli che il percorso sarà molto difficile Provincia e Comuni di Lucca e Altopascio si sono impegnati a tutelare gli interessi dei dipendenti anche se, in tutto questo contesto, la mancanza di punti di riferimento certi al Ministero dello sviluppo economico a causa della crisi di governo è un handicap che pesa parecchio”. “Con l’incontro di stamani in Provincia – ha spiegato il sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio – abbiamo chiesto formalmente alla Regione Toscana di convocare un tavolo per affrontare e sviluppare la vertenza Mercatone Uno. Ho ribadito la mia totale vicinanza, e quella di tutta l’amministrazione comunale, ai lavoratori e alla loro forma di mobilitazione, che li vede coinvolti in uno sciopero fino a venerdì, giornata in cui ci sarà la trattativa con Cosmo Spa e Shernon Holding. C’è poi un altro aspetto molto delicato da tenere presente: in questi giorni mi sono sentita con la proprietà dell’immobile dove oggi si trova Mercatone Uno ed è emerso che quel sito non può essere adibito, per contratto, alla vendita di biancheria, vestiti e prodotti simili. Cioè esattamente quello che invece vende il gruppo Cosmo. Un aspetto fino ad oggi non emerso, ma invece centrale per l’evolversi della trattativa. Per noi è fondamentale, e stiamo percorrendo tutte le strade possibili per raggiungere questo obiettivo, mantenere i livelli occupazionali e salvaguardare il punto vendita di Altopascio”.

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