Mercatone Uno, ok in Regione a mozioni sostegno lavoratori

La crisi aziendale della Mercatone Uno, il destino degli stabilimenti e dei lavoratori occupati nei quattro punti vendita in Toscana sono al centro di tre mozioni approvate con voto unanime in Consiglio regionale: la prima, a firma del capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, sulle “ricadute occupazionali sul territorio toscano a seguito della cessione punti vendita”, una a firma dei consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Simone Bezzini, sulla “crisi aziendale ed occupazionale dell’azienda Mercatone Uno” nel territorio toscano e una terza presentata dal Movimento 5 stelle, primo firmatario Gabriele Bianchi, e sottoscritta anche dai consiglieri del gruppo Lega Jacopo Alberti ed Elisa Montemagni sulla “tutela occupazionale” nell’azienda in Toscana.

La mozione di Forza Italia impegna la giunta regionale ad attivarsi “presso tutte le sedi” al fine di “accertare a quali eventuali ricadute andranno incontro i punti vendita toscani di Mercatone Uno e i loro dipendenti”; ad adoperarsi “per assicurare la piena tenuta occupazionale dei dipendenti” operanti in Toscana. “Sono stato questa mattina al punto vendita di Altopascio – ha dichiarato Marchetti –, ieri c’è stato il caos per la svendita, è stato esposto un cartello con la scritta ‘Mercatone chiuso definitivamente’ e tra i lavoratori c’è paura che non si parta neppure con la nuova proprietà”. La mozione del Partito democratico impegna la giunta ad attivare “quanto prima un tavolo di crisi aziendale a livello regionale, con tutti i soggetti interessati alla cessione di rami d’azienda di Mercatone Uno, a partire dai commissari straordinari, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni interessate”, al fine di “comprendere quale sia il reale impatto della vendita dell’azienda per la Toscana e mettere in atto ogni azione utile per tutelare i livelli occupazionali coinvolti e il mantenimento della presenza dei punti vendita di Altopascio, Lucca, Calenzano e Colle Val d’Elsa”.
La terza mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle, impegna la Giunta “ad adoperarsi con decisione” per fare in modo che, “anche attraverso tavoli istituzionali che coinvolgano tutti gli attori interessati, si giunga il più presto possibile a una positiva soluzione, garantendo la piena tenuta occupazionale dei dipendenti del gruppo Mercatone Uno e la presenza dei punti vendita in Toscana”.

I commenti politici
Soddisfazione per l’ok alla mozione di Maurizio Marchetti (Forza Italia) che guarda al futuro: “Sul contratto di affitto per quel punto vendita – ha ricordato il capogruppo azzurro anche oggi in aula – esiste un doppio vincolo che vieta da un lato la sublocazione, dall’altro la vendita di abbigliamento o tessile. Questo perché il proprietario dell’immobile, reinaugurato più o meno tre anni fa dopo cospicui investimenti, vende abbigliamento a poche decine di metri di distanza, ed ha voluto mettersi al riparo da eventuale concorrenza. Ma abbigliamento, calzature ed accessori sono proprio ciò che il nuovo acquirente vende, e il fatto rende la situazione in quel punto vendita, dove sono attualmente occupate 52 persone, davvero molto più delicata. Per questo su Altopascio chiedo alla Regione maggior vigilanza e attenzione”. “L’ideale – suggerisce Marchetti – sarebbe riuscire a ‘travasare’ il Mercatone Uno di Altopascio dal ‘pacchetto Cosmo’ a quello Shernon”.
Sul tema anche il consigliere regionale Pd Stefano Baccelli: “Una situazione complessa e drammatica, quella di Mercatone Uno, che interessa in modo particolare la nostra provincia, relativamente ai punti vendita di Lucca e di Altopascio. È importante che si siano accesi i riflettori su questa vertenza e che sia stata presa in carico dalla Regione Toscana, con la convocazione di un tavolo ad hoc che si riunirà il prossimo 14 giugno a cui sarà presente il consigliere del presidente sui temi del lavoro Gianfranco Simoncini. Bene quindi il via libera da parte dell’aula di atti di indirizzo che sottolineano con forza l’esigenza di monitorare questa vicenda. È fondamentale garantire il massimo impegno per salvaguardare i livelli occupazionali messi a rischio dalla cessione dei rami d’azienda. L’operazione di ristrutturazione e riorganizzazione che consegue questo passaggio non può e non deve in alcun modo avere ricadute sui posti di lavoro. Va quindi fatta la doverosa chiarezza sugli impatti reali in Toscana dei piani delle aziende subentrate a Mercatone Uno, capirne le effettive conseguenze e fare il massimo per arginare ogni rischio. Questo è ciò che vogliamo ribadire anche oggi, perché la Regione è e sarà presente e attiva sulla questione e farà la propria parte assieme a tutti i soggetti coinvolti per non mollare di un centimetro a difesa dei lavoratori”.

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