L’associazione dei noleggiatori: “Serve un cambiamento anche nel nostro settore”

L’associazione di categoria che rappresenta gli operatori di noleggio con conducente Azione Ncc fa gli auguri di buon lavoro al nuovo governo Conte. L’associazione da tempo chiede interventi importanti nel settore in cui opera. Una bozza di lavoro era stata già presentata al vecchio governo ma non ha trovato attuazione: “Speriamo che questa sia l’occasione per rimettere mano alla normativa e dar vita ad un cambiamento anche nel nostro settore – ha affermato Giorgio Dell’Artino, presidente di Azione Ncc -. Soltanto in Toscana, fra abusivi e regole poco chiare, si stima un danno di 50 milioni di euro per la categoria”.

“L’ambito nel quale lavorano gli ncc è una giungla normativa in cui la mancanza di chiarezza penalizza proprio i nostri associati – spiega Dell’Artino -. La legge quadro di riferimento è la 21/92 che nel 2009 è stata modificata su richiesta dei tassisti, producendo uno sconvolgimento inaccettabile. Innanzitutto è stato introdotto l’obbligo di rimessa, seppur sospeso al 31 dicembre da 9 anni a questa parte, ovvero che l’ncc deve rientrare con il proprio veicolo alla rimessa dopo aver prestato servizio, nonostante magari abbia un nuovo servizio nel luogo in cui è terminato il primo. Chiediamo che questa regola venga assolutamente abrogata: si tratta di un obbligo che non ha alcuna utilità pratica se non quella di produrre un aggravio nel lavoro degli ncc”.
Altro importante tema da affrontare è quello del lavoro ombra: agenzie, tour operator, navette di hotel e agriturismi che oggi svolgono il lavoro di ncc a tutti gli effetti ma senza gli oneri della categoria. Per questo l’associazione chiede la creazione di un registro esercenti nazionale, un albo al quale devono registrarsi coloro che prestano questo tipo di servizio: “Troviamo ingiusto che gli ncc siano costretti ad attenersi a stringenti e onerose regole, come ad esempio la revisione annuale delle auto, le assicurazioni estese a tutti i clienti – ha spiegato Dell’Artino – mentre i soggetti abusivi continuano a operare indisturbati”.
La mancanza di chiarezza inoltre provoca difficoltà nella gestione stessa dei controlli da parte delle forze dell’ordine. “Per tutti questi motivi – conclude Dell’Artino – a fronte di continue perdite di lavoro per i nostri associati, chiediamo che il governo si impegni da subito a riaprire un tavolo di confronto che possa questa volta portare a un esito soddisfacente”.

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